“Ripropongo la mia candidatura a sindaco di Salsomaggiore”

SMA MODENA
lombatti_mar24

Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
10/06/2010

Partiamo da Miss Italia. Resta a Salsomaggiore?
La manifestazione di Miss Italia è un evento nazionalpopolare che dà notorietà a Salsomaggiore, a Tabiano ed al territorio della nostra provincia e della nostra regione.
Devo ringraziare pertanto il Presidente della Regione Errani, il neoassessore regionale al Turismo Melucci ed il Presidente della Provincia Bernazzoli perché hanno compreso appieno questo e stanno sostenendo il Comune nella trattativa.
La conferma della manifestazione ci darebbe una boccata d’ossigeno in un momento non facile per il turismo.

Torniamo alle nostre questioni e partiamo dalla richiesta di rinvio a giudizio per l’accusa di esserti fatto portare l’automobile personale ad un meccanico di Modena dai vigili delle Terre Verdiane. Come sono andate le cose?
Presto detto. Presto la macchina ad una persona che conosco da tempo, Claudio Malavasi, e mi ritrovo, senza che nessuno mi abbia mai detto o chiesto nulla né formalmente né informalmente, sulle pagine della stampa locale quale indagato per aver “istigato” qualcuno a compiere un reato. E questo, sottolineo, prima ancora di ricevere qualsiasi comunicazione ufficiale.
Non ho mai istigato nessuno a compiere reati e non mi pare, lo dico da cittadino, che questo sia la strada migliore per accrescere l’indice di fiducia nel “servizio giustizia” in Italia. Il prossimo passo comunque è la decisione del giudice il 16 giugno.

Anche in queste regionali a Salsomaggiore ha vinto il centrodestra. L’anno prossimo i salsesi torneranno alle urne per le comunali… ma andiamo per gradi, innanzitutto, nel 2011 ti ricandiderai sindaco?
Nel maggio 2006 venni eletto sindaco al primo turno con 6902 voti contro i 3761 di Michele Rainieri (e i 219 di Paola Mecarelli) nonostante che la coalizione di Berlusconi, solo due mesi prima, avesse ottenuto 6725 voti contro i 6327 di Prodi; alle regionali di quest’anno poi Errani ha ottenuto 3909 voti e la Bernini 4810.
Due osservazioni. La prima. Oltre cinquemila salsesi quest’anno non hanno espresso preferenza. Sono cioè in stand by, stanno osservando la situazione.
Seconda osservazione. La coalizione di centrodestra in alcune elezioni di carattere politico (camera, senato, regione) ha leggermente prevalso. Alle comunali tuttavia entrano in ballo svariati criteri di scelta.
La mia esperienza di amministrazione mi insegna che cinque anni di lavoro sono pochi, considerando una burocrazia come quella italiana. E’ serio dunque che da parte mia ci sia disponibilità alla ricandidatura per portare avanti il lavoro iniziato. A condizione ovviamente di un adeguato consenso nell’opinione pubblica e delle liste di sostegno, e fatte salve ovviamente le questioni di carattere strettamente personale.

A Salsomaggiore le aspettative dei cittadini nei confronti del Comune sono alte in quanto socio di maggioranza delle Terme, ovvero il traino dell’economia locale. La situazione economica delle Terme è difficile, non da oggi. Come ritieni sia possibile invertire la tendenza?
La salvezza delle terme è la questione cruciale che stiamo affrontando insieme con gli altri due soci, Provincia e Regione.
Le inadeguatezze gestionali hanno aggravato una situazione che invece va presa di petto. L’importante accordo firmato nei giorni scorsi con il sindacato ed approvato dall’assemblea dei lavoratori è un segnale positivo. Il nuovo consiglio di amministrazione ha il mandato di continuare a lavorare sulla riduzione dei costi, sulla partecipazione necessaria dei gradi aziendali più alti ai sacrifici e sulla scelta di partner strategici per gestione e investimenti. C’è interesse nel mondo imprenditoriale e l’operazione in corso di ricerca di partner, a cominciare dai due alberghi delle terme, è una reale opportunità per operatori economici e industriali della nostra provincia che salverà e rilancerà le nostre terme.

Come credi il centrosinistra debba prepararsi alle prossime comunali di Salso, e quali interventi, questione termale a parte, deve mettere in campo l’amministrazione comunale per consentire la vittoria?
La crisi in Europa e in Italia è di tale gravità che una parte politica sola stenta a trovare soluzioni. Anche a livello locale lo schema rigido centrodestra/centrosinistra è insufficiente. Che risposta dare a domande fondamentali quali: la crisi compromette l’economia termale? Quale futuro per la città termale? La città termale non può morire. Dobbiamo porci nella condizione di mettere insieme chi vuole unire, chi ha volontà di affrontare senza demagogia i problemi.
E chi ha oggi responsabilità di governo locale, deve esercitarla delineando la città che vuol costruire. Sette punti, in estrema sintesi.
1) Una città attrattiva, ed il progetto di piazza Berzieri, un progetto di pedonalizzazione, di verde e di acqua che sta creando una delle più grandi oasi pedonali in Europa, ne è l’emblema, e non è un caso che siamo anche stati scelti come rappresentanti italiani del concorso europeo “Entente Florale 2010” del prossimo 17 giugno.
2) Una città di opportunità anche di tipo economico: non sono arrivati a caso, cito alcuni esempi, gli investitori tedeschi del parco acquatico (30 milioni), gli investitori olandesi del campo da golf, gli investitori parmensi del progetto Kursaal, gli investitori interessati al comparto termale; dobbiamo cercare di non deluderli, come pure qualcuno si ingegna di fare.
3) Una città solidale che non lascia sole persone e famiglie nel bisogno; sono ben cinquemila (il 25% dell’intera popolazione) i cittadini salsesi che usufruiscono dei servizi sociali comunali e dell’azienda unità sanitaria locale, e non è poca cosa.
4) Una città che premia la scuola, statale e non, a Salso molto attiva, riconoscendo in essa il maggior fattore di coesione e di formazione dei suoi giovani cittadini.
5) Una città europea, e la bandiera d’onore del Consiglio di Europa, che il 17 giugno ci verrà consegnata, davvero ci onora.
6) Una città di cultura; eventi come “Incontrarsi a Salsomaggiore”, in corso di svolgimento, o “Diciottoeventi”, programmazioni come quella del “Teatro Nuovo”, alla cui apertura, ricordo, hanno concorso tutte le amministrazioni, che in poco tempo ha prodotto un numero cospicuo di biglietti venduti e di presenze alberghiere, sono un successo di pubblico e di critica; come si fa a definire di “bassa qualità” come fa l’ex-assessore Mecarelli, che pure è musicologa di professione, nomi come Paolo Conte, Maurizio Crozza, Lorella Cuccarini, Enrico Ruggieri, Cristiano De Andrè, ecc.?
7) Una città che coopera con tutti, con i Comuni confinanti, l’AUSL, la Provincia, la Regione con innumerevoli ed importantissimi risultati: ospedale e fermata ferroviaria di Vaio, collegamento stradale diretto con l’autostrada, nuovo svincolo del villaggio artigianale di Ponteghiara, bonifica dell’ex-inceneritore di San Nicomede, ecc.
Coopera inoltre con il Comune di Milano, con i Ministeri (in particolare Turismo e Beni Culturali), la Commissione Europea (in particolare il Commissario al Turismo) ed il Consiglio d’Europa. La lacuna che auspico sia colmata è con il Comune capoluogo.

Tutto rose e fiori, dunque?
No certamente. La crisi picchia duro e non ho certo difficoltà ad ammettere limiti ed errori anche da parte nostra. Ma la sostanza della nostra visione è una città che dialoga, che non si chiude a riccio, che pur nella crisi non molla, che si dà da fare. Penso al corale apprezzamento dei 300 giornalisti USIGRAI al sistema dell’accoglienza salsese dopo quattro giorni di permanenza.
Penso agli investitori che ho citato e agli operatori che vogliono lavorare a Salsomaggiore, come quelli di “Convention Bureau”. Penso ai commercianti del Centro Commerciale Naturale. Penso ai giovani che aprono nuovi negozi e attività economiche. Quale proposta alternativa viene avanti? Piazza Berzieri no, golf no, parco acquatico no, Teatro Nuovo no, Miss Italia no, WTC no. Solo no. Quale progetto si porta avanti solo con i “no” e con il vuoto pneumatico di certi personaggi, locali e provinciali, che tutto sono meno che nuovi e capaci?

Sì, però qualcuno dice che i soldi di piazza Berzieri era meglio spenderli altrove.
Piazza Berzieri è un progetto straordinario, ed ogni giorno che passa un numero crescente di cittadini e di turisti lo constatano. Chi ha conoscenza ed esperienza di amministrazione sa bene che le risorse trasferite da Regione e Provincia sono riferite ad uno specifico progetto (in questo caso di riqualificazione urbana). Impiegarle altrove significava perderle. E noi non volevamo perdere un milione di euro.
C’è poi un altro dato. Nel decennio 2000-2009 (quindi amministrazioni di tutti i colori politici) il Comune di Salsomaggiore ha speso per manutenzioni stradali otto milioni e mezzo di euro, in media 850 mila all’anno. Il fabbisogno finanziario per i 130 chilometri di strade salsesi è stimato dall’ufficio tecnico comunale dieci volte superiore. Questo significa che anche se cambiasse amministrazione o sindaco o assessore ai lavori pubblici, chiunque essi siano avranno sempre a disposizione risorse della medesima entità. La via da percorrere allora è quella di una programmazione annuale puntuale delle priorità, ed è appunto quello che ufficio tecnico e amministrazione stanno facendo, e dell’impiego di risorse straordinarie resesi disponibili, come è stato il contributo del Ministero dell’Ambiente o come potranno essere introiti straordinari per alienazioni.

I risultati elettorali del PD a livello nazionale ultimamente sono piuttosto deludenti. A tuo avviso quali sono gli errori commessi?
I risultati delle elezioni regionali di marzo scontano un tasso elevatissimo di astensionismo, indice della grandissima sfiducia verso il sistema politico, aggravata dalla legge elettorale che dal 2006 ha soppresso i collegi elettorali, recidendo il legame democratico e vitale fra territorio e parlamentare, collegi di cui giustamente Bersani propone il ripristino.
Le analisi elettorali mostrano un centrodestra maggioritario in Italia anche quando – 1996 e 2006 – per propria colpa perse le elezioni. Il professor D’Alimonte constata che “almeno dalla caduta del muro di Berlino l’immagine della sinistra in Italia resta negativa per la maggioranza dell’elettorato”. Quindi: o con una rinnovata politica delle alleanze o con una “connotazione” davvero nuova e più nettamente riformista o con tutt’e due ”serve una discontinuità forte che permetta l’allargamento stabile e profondo sull’elettorato di centro”, tenendo conto che il PD prevale, di poco, fra studenti, insegnanti e impiegati mentre è nettamente in svantaggio tra le professioni elevate, i lavoratori autonomi ed anche fra operai, in particolare di basso profilo, casalinghe, pensionati, disoccupati e persino extracomunitari, se potessero votare.
Penso che Bersani e la sua squadra (a cominciare dal vicesegretario Enrico Letta) possano condurre il PD sulla strada di forti innovazioni politiche (lavoro, welfare, fisco, giustizia, riforme istituzionali, riforme costituzionali), come fece Tony Blair con il New Labour, rendendosi capace di parlare alla maggioranza del Paese e all’universo dei “piccoli” (artigiani, commercianti, professionisti). Questa è la strada per competere con successo alle prossime elezioni politiche. Scorciatoie non esistono.

Cosa pensi della proposta di Casini di un governo di unità nazionale?
La gravissima crisi economica e finanziaria spinge a considerare con atteggiamento non pregiudiziale proposte come quella di Casini.
D’altra parte, la debolezza delle due coalizioni porta realisticamente a concludere che difficilmente saranno in grado di sostenere singolarmente il peso delle riforme di cui il Paese ha bisogno come l’acqua e dei provvedimenti necessari per evitare la china greca ed il catastrofico fallimento dell’euro e dell’Unione Europea.

Torniamo alle cose di casa nostra. Cosa pensi dell’innovazione posta in essere dai Comuni di Zibello e di Polesine che hanno avviato un percorso di fusione?
I colleghi Amadei e Censi e i consiglieri comunali dei due Comuni hanno dato prova di grandissima intelligenza politica, ottenendo infatti consenso ampio. Così come la proposta del sindaco Ralli di Bore di unire i Comuni della Val Ceno in un unico Comune. La politica di forte cooperazione intercomunale, che avviammo fra i dodici Comuni della Bassa Ovest con l’accordo del ’99, nonostante l’anacronistica opposizione di alcuni esponenti di centrodestra, ma non della Lega, ha fatto strada, portando prima alla costituzione dell’Associazione Intercomunale, poi dell’Unione Terre Verdiane ed ora aprendo la strada al percorso di fusione di Comuni.
C’è bisogno di convergenza e di unità – spingono in questa direzione anche alcune norme in materia di associazionismo fra enti locali contenute nella manovra di governo – e gli esponenti politici e gli amministratori da sostenere a tutti i livelli sono quelli che uniscono.
E’ un processo da emulare. Anche da due importanti Comuni delle dimensioni di Salsomaggiore e Fidenza – ma ne vedo anche altri – che costituiscono il secondo polo ordinatore provinciale, dopo il capoluogo, e insieme fanno quasi 50 mila abitanti, e che insieme avrebbero tutto da guadagnare.

Dal tuo osservatorio salsese, da ex sindaco di Fidenza, che idea ti sei fatto del primo anno della nuova amministrazione comunale fidentina di Mario Cantini?
Premetto che conosco da tempo ed ho stima di Mario Cantini, un uomo che viene dalla sinistra riformista. Facevamo parte del piccolo gruppo dei miglioristi di Napolitano in mezzo ad una miriade di “rivoluzionari”.
La valutazione del rapporto istituzionale fra i due Comuni è positiva e la differente collocazione politica delle due coalizioni non impedisce di cooperare.
Dal punto di vista politico, l’unica considerazione che mi vien di fare è che le forze politiche che governano oggi Fidenza si sono rese conto che, a differenza di quanto affermato in campagna elettorale, la città è stata ben governata da sindaci ed amministrazioni di sinistra e di centrosinistra che l’hanno preceduta.
Con il collega Cantini e con i suoi assessori, con alcuni in particolare, ci sentiamo tutte le volte che c’è qualche problema che riguarda i due Comuni o il territorio delle Terre Verdiane o l’ambito provinciale. 

                                                                                        Andrea Marsiletti