
Il Sindaco Pizzarotti ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook a proposito di Piazzale della Pace ricordando l’epoca in cui nella piazza c’era un parcheggio, dando così l’impressione al disattento lettore di volersi attribuire il merito di avere eliminato le auto, realizzando il prato.
Ovviamente se così fosse la bugia sarebbe evidente a tutti i parmigiani (meno ai suoi lettori non di Parma).
La scelta di togliere il parcheggio e di realizzare il prato fu fatta negli anni 90 dal Sindaco Stefano Lavagetto che riuscì a convincere in tal senso il famoso architetto Botta che era stato incaricato da giunte precedenti. Originariamente l’incarico prevedeva la costruzione del famoso cilindro (un auditorium). Lavagetto convinse l’architetto Botta a realizzare il prato, riuscendo così anche ad evitare una gara europea che probabilmente avrebbe avuto l’effetto di bloccare per sempre le cose (è assai probabile che in quel caso, oggi avremmo ancora il parcheggio). La realizzazione a prato scatenò polemiche di ogni tipo.
Ma, altro merito indiscutibile di quella amministrazione fu quello di decidere di rinviare l’inizio delle opere fino allo svolgimento del referendum celebrato nel 1997, promosso da chi, invece del prato, voleva la ricostruzione del piazzale con edificazione del fabbricato preesistente ai bombardamenti: il famoso “dov’era com’era”.
Il referendum non passò, ma quello fu un gesto di grande rispetto nei confronti della città. La lista civiltà parmigiana all’epoca all’opposizione, fu contraria. Sosteneva che un prato non serviva a niente se non a portare i cani a fare la pipì (ricordo testuale). Quando poi il sindaco Ubaldi vinse le elezioni del 98, cambiò idea e terminò il progetto con qualche modifica secondaria.
È giusto inoltre ricordare che gli ex proprietari dell’area su cui sorgeva il teatro Reinach intentarono causa personale a Lavagetto dopo la fine del suo mandato. Lavagetto vinse la causa, ma da signore quale era non ne volle mai parlare pubblicamente.
Ritengo che togliere il parcheggio dopo cinquant’anni di discussioni infinite attorno a Piazza della Pace sia stato un atto di coraggio che difficilmente altri avrebbero trovato. Una lungimiranza che ho avuto il privilegio di condividere con Lavagetto insieme agli altri assessori della Giunta in tutti i passaggi. Alla fine, dopo anni di polemiche quella scelta ha messo d’accordo tutti anche coloro i quali si erano scagliati contro per motivazioni rivelatisi strumentali, tanto che nel tempo molti degli oppositori hanno provato a prendersi meriti non loro.
Voglio sperare che il sindaco Pizzarotti non intenda aggiungersi alla lista: di sicuro avrebbe fatto miglior figura ricordando quell’esempio.
Massimo Rutigliano