Se il ConDominio diventa un teatro: arriva a Parma il progetto di Concita De Gregorio e Sandra Toffolatti

’idea di proporre uno spettacolo dal vivo a domicilio, nei condomìni, nei loro cortili interni, sui tetti, nelle aree comuni di uno spazio privato, era venuta alla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio e all’attrice Sandra Toffolatti nel 2020, a tempi del lockdown, quando i condomìni italiani erano diventati all’improvviso luoghi di reclusione ma anche di creatività e di solidarietà riscoperta, di condivisione nel canto, nella musica o nella conversazione dai terrazzi. Partito da Roma nell’estate 2020, dopo aver toccato varie città, nelle quali ha creato curiosità ed empatia, il progetto di De Gregorio e Toffolatti – con la direzione artistica della stessa Toffolatti, di Hossein Taheri e Paola Rota e la produzione esecutiva di Valeria Orani, prodotto da Rodrigo srls, sostenuto da Artisti 7607 e con il contributo dei Progetti Speciali 2021 del Ministero della Cultura –  è ripartito nel 2021 e arriva ora a Parma, dove sarà realizzato in collaborazione con il Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti.

Due sono gli spettacoli e due i condomìni coinvolti, entrambi gestiti da Acer Parma, che ha collaborato fattivamente alla organizzazione del progetto. Il 20 settembre alle 18 dell’edificio di Via Massari 3-5 andrà in scena «Chi sei tu?», una lezione/spettacolo che la  Compagnia Il Mulino di Amleto, associata al Teatro delle Briciole, ha tratto dal suo spettacolo «Ruy Blas», capolavoro di Victor Hugo. Il 21 settembre alla stessa ora nel cortile del condominio di Viale Vittoria 31 verrà rappresentato un estratto da «I Sognatori», di Manuela Capece e Davide Doro, anche loro artisti associati del Teatro delle Briciole, produttore dello spettacolo, che ha debuttato lo scorso giugno all’Arena Teatro al Parco. Un piccolo dono offerto esclusivamente ai condòmini, ma a iniziativa conclusa le immagini dei due spettacoli verranno riprese e diffuse da Briciole/Solares sul web. La cifra del progetto è nella sua assoluta semplicità: nessuna luce teatrale, niente scenografia, solo un “incontro” tra i condòmini e gli artisti, nel rispetto delle regole di contenimento del Covid.

«Un gesto politico, che mira a riattivare il tessuto connettivo della comunità», spiega Concita De Gregorio. «Anestetizzati dalla saturazione virtuale e inibiti nel movimento dalla pandemia abbiamo bisogno del gesto concreto di offerta di sorpresa e di bellezza, inatteso e gratuito. Il titolo del progetto ha la D di Dominio maiuscola, per dire che non dobbiamo farci travolgere dalle avversità ma dominare i processi,  e ribadire che gli spazi comuni sono spazi di comunità, veicolo di socialità, sono di ciascuno e di tutti, una proprietà condivisa che si è trasformata, con grande facilità, in un teatro».

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