Si è chiuso in crescita il secondo trimestre 2024 per la manifattura parmense. A evidenziarlo sono le analisi dell’ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sui risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale sulle piccole e medie imprese, che parlano di un aumento della produzione industriale in senso stretto del 2,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; un dato che si contrappone decisamente ad un valore medio regionale in calo del 2,0%.
Analizzando i principali settori produttivi, si nota che la crescita maggiore della produzione industriale parmense si è registrata nel settore della lavorazione dei minerali non metalliferi (vetro, ceramica, materiale edilizio) con un +10,9% rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, seguito da legno e mobile (+4,9%), industria meccanica-elettrica e mezzi di trasporto (+4,5%), e alimentare/bevande (+3,1%). Segno negativo, invece, per l’industria dei metalli (-2,3%).
Insieme all’entità dei volumi, anche il fatturato è aumentato, con un +1,5% complessivo (a livello regionale, al contrario, si registra una flessione del 2,8%), e un aumento dello 0,6% sui mercati esteri (abbastanza in linea con la crescita regionale dello 0,3%).
Il fatturato è trainato dal legno e mobili (+8,2%), dalla meccanica (+3,8%), dal tessile-abbigliamento-cuoio e calzature (+2,9%) e da alimentare e bevande (+1,7%), mentre calano la lavorazione di minerali non metalliferi (-0,9%) e le industrie dei metalli (-3,0%).
L’aumento dello 0,6% del fatturato estero dipende in particolare dal +13,3% del tessile-abbigliamento-cuoio e calzature, dal +1,3% dell’alimentare/bevande e dal +0,6% delle industrie dei metalli. In calo del 21,0% il legno/mobile e dello 0,8% il settore delle industrie meccaniche – elettriche e mezzi di trasporto.
Gli ordinativi totali – secondo le analisi della Camera di commercio dell’Emilia – crescono del 2,0% (in calo del 2,8% il dato regionale), con una spinta dai mercati esteri in cui si registra un aumento del 2,6%, contro il dato regionale di stabilità. Trainano con +8,5% il legno e mobile, +6,6% le industrie meccaniche, +2,0% alimentari/bevande e +0,1% il tessile-abbigliamento. In calo invece del 3,6% le industrie dei metalli e del 3,5% le industrie di lavorazione di minerali non metalliferi.
In crescita del 2,6% anche gli ordinativi sui mercati esteri, con +19,3% del legno-mobile, +4,9% la meccanica, +2,1% alimentari e bevande, +2,0% il tessile-abbigliamento-cuoio calzature, mentre si registra un calo del 2,2% nelle industrie dei metalli.
Le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del secondo trimestre sono 15,2 per Parma (11,8 il dato medio regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è 80,2% (superiore al 74,5% regionale).
Secondo le previsioni di produzione per il terzo trimestre (assicurata dal portafoglio ordini più consistente per alimentari/bevande e meccanica), il 70% delle imprese ipotizza stabilità generale, il 21% aumento e il 9% diminuzione.
Per quanto riguarda le previsioni di ordinativi (più interessanti per meccanica, alimentari e bevande, lavorazione di minerali non metalliferi), il 62% ipotizza stabilità, il 28% aumento e il 10% diminuzione; valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una stima del 50% per la stabilità, 45% per un aumento e 5% per timori di calo.
Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 31% delle imprese (in particolare per meccanica e alimentari/bevande), di stabilità per il 58% e di calo per l’11%.
FOCUS ARTIGIANATO
Anche per l’artigianato manifatturiero, nel secondo trimestre 2024, rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, si evidenzia una crescita nella produzione dell’1,5% (migliore del -5,6% regionale), con un contemporaneo aumento degli ordinativi dello 0,6% complessivo (regionale -6,1%) e del 5,0% sull’estero (rispetto al lieve aumento regionale dello 0,1%).
Il fatturato complessivo evidenzia un crescita del 2,1% (contro un -5,0% regionale), mentre cresce del 3,0% sui mercati esteri (+1,0% il dato regionale).
Le settimane di produzione assicurata dalla consistenza del portafogli ordini alla fine del secondo trimestre sono 8,4 per Parma (7,3 il dato medio regionale), mentre il grado di utilizzo degli impianti è 74,8% (superiore al 68,2% regionale).
Secondo le previsioni di produzione per il secondo trimestre, il 70% delle imprese artigiane ipotizza stabilità, il 10% aumento e il 20% un calo. Per quanto riguarda gli ordinativi, il 64% ipotizza stabilità, il 14% aumento e il 22% diminuzione.
Valori che – se riferiti ai mercati esteri – evidenziano una certa fiducia di stabilità per il 60%, timori di calo per il 15% e ipotesi di crescita per il 26%. Sul fatturato ci sono previsioni di crescita per il 14% delle imprese, di stabilità per il 66% e di calo per il 20%.