Servizi per gli anziani. Le proposte del PD di Parma

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29/09/2010
h.14.00

Ieri il PD di Parma ha presentato alla città il suo progetto di servizi per gli anziani, alternativo a quello del WCC messo in campo dell’amministrazione comunale.
Questi gli elementi principali della proposta:

La domiciliarità
Il progetto elaborato dal Partito Democratico parte da una scelta di fondo, quella per la domiciliarità. In continuità con le politiche che hanno caratterizzato il nostro Comune negli ultimi vent’anni riteniamo giusto fare tutto il possibile per fare stare a casa propria anche gli anziani non autosufficienti.
La domiciliarità è intesa come “interno e intorno” di ogni persona, anche ammalata: “interno” del senso e dei ricordi di una vita che sono cresciute in una casa e “intorno” come rapporto con una comunità vive, vera e un paesaggio, anche urbano, dove si è cresciuti. Essa rappresenta il modello socio-assistenziale più avanzato, più funzionale e più efficace, perché coniuga le esigenze umane con il livello qualitativo necessario dell’assistenza socio-assistenziale.
In questa prospettiva, occorre innovare e andare anche oltre i servizi tradizionali (assistenza domiciliare integrata, centri diurni, telesoccorso, telecontrollo, assegni di cura,
portinerie sociali, comunità alloggio) valorizzando le scelte che molte famiglie hanno fatto in modo autonomo, ad esempio con le cosiddette badanti, e con la sapienza delle relazioni di solidarietà e di vicinato.
Occorre, inoltre, investire sul patrimonio abitativo per renderlo sempre più adeguato alle condizioni degli anziani, in particolare non autosufficienti, utilizzando quanto la domotica e le reti di vicinato solidale possono offrire.

Le strutture residenziali
Esistono situazioni di estrema fragilità, incompatibili con la vita nella propria abitazione. Le strutture che in questi casi, anche solo temporaneamente, accolgono l’anziano devono rispondere a due scelte di fondo:
1) essere integrate ai servizi domiciliari di ogni quartiere, con i loro servizi socio sanitari e per le loro caratteristiche;
2) essere presenti in ogni quartiere della città per non creare un unico quartiere dove si concentrano i servizi per gli anziani.
La rete delle case protette e delle residenze sanitarie assistite deve integrarsi sempre più nella rete dei servizi distrettuali, sociali e sanitari, per favorire la domiciliarità e la relazione tra strutture riabilitative, ospedale e territorio tutto.
Il progressivo incremento della complessità e della rilevanza sanitaria degli ospiti richiede nuovi interventi con cure e proposte che diano maggiore qualità alla loro vita e offrano insieme servizi, anche di specifica valenza sanitaria, per la rete dei servizi domiciliari. L’integrazione tra l’assistenza primaria, il livello specialistico e la medicina di base può offrire nuove opportunità alla rete dei servizi domiciliari. Garantendo anche cure più appropriate a casa propria.
Ogni struttura deve garantire un adeguato numero di posti temporanei per anziani che abbiano la necessità di periodi di cura, riabilitazione o sollievo, senza necessità di ricoveri
ospedalieri, per potere ritornare poi a casa propria

La nostra proposta per la riorganizzazione delle strutture
Per i motivi fin qui richiamati siamo contrari alla concentrazione in un unico luogo dei servizi residenziali per gli anziani. La nostra proposta è garantire a ogni quartiere la disponibilità di una casa protetta o di una residenza sanitaria assistita integrata con i servizi territoriali del quartiere e le altre realtà sociali presenti.
Nel quartiere Molinetto del tradizionale comparto di Villa Parma si propone di conservare la residenza “I Tigli” alla quale garantire una più elevata intensità di cura assistenziale e sanitaria. Nel contempo va valorizzato il parco storico aprendolo alle funzioni circostanti (come la Scuola Materna) e al quartiere.
Nell’Oltretorrente, stante l’assoluto consolidamento del suo tessuto urbanistico, che è notoriamente uno dei più vecchi della città, la creazione di un’adeguata struttura socio assistenziale non può che essere realizzata attraverso una ristrutturazione del comprensorio Romanini – Gulli: si ritiene cioè valida, e in coerenza con la proposta dell’Asp di una “valorizzazione del patrimonio disponibile orientato ad una più adeguata assistenza socio-sanitaria al Romanini, con un numero di anziani maggiore dell’attuale, con funzioni e attività a servizio dell’intero Oltretorrente”.
Il quartiere Montanara si è caratterizzato negli anni per l’innovazione dei servizi per la domiciliarità, anche nelle novità introdotte nel centro diurno di via Montanara. Una nuova
casa protetta nell’area del Cinghio potrebbe collegarsi a innovazioni negli interventi sanitari per gli anziani nelle loro case con la collaborazione dei medici di base.
Il quartiere Pablo ha attuato per primo l’esperienza della portineria sociale di via Olivieri e degli appartamenti sicuri nei condomini adiacenti. Anche l’esperienza di via Pontirol Battisti è nello stesso quartiere come quella di via Marchesi. Intorno alla nuova casa protetta di quartiere vicina agli Orti della Crocetta si possono sperimentare forme di collegamento alla domiciliarità sulle 24 ore utilizzando la presenza costante e attiva degli operatori.
Il recente insediamento nell’Ambito Urbano residenziale e di servizi ad Est di Via S. Eurosia nel quartiere Cittadella, ben si adatta alla previsione di una nuova casa protetta per anziani e relativo Centro diurno e servizi.
Occorre per tutte le strutture presenti prevedere collegamenti anche con progetti di portinerie sociali oltre a quello già avviato in via Olivieri anche in via Isola, via Zanguidi e nel quartiere Marchi a san Lazzaro.

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29/09/2010
h.14.00

Wcc di via Budellungo. L’assessore Lasagna: “L’alternativa del Pd? Più costi e meno posti per gli anziani”.

In seguito alla presentazione di un progetto alternativo al Welfare Community Center di via Budellungo, da parte di alcuni esponenti del Partito democratico, l’assessore alle Politiche sociali, Lorenzo Lasagna, fornisce alcune precisazioni.
“Il progetto presentato dal Pd è evidentemente insostenibile dal punto di vista finanziario: costa almeno il 20% in più e realizza una quarantina di posti in meno. Non a caso nelle realtà amministrate dal Pd la tendenza non è certo quella di realizzare case protette di quartiere, come mostra l’esempio di Torino, dove, fra gli applausi del Partito democratico, il sindaco Chiamparino ha realizzato un’unica struttura da 170 posti – almeno tre volte più grande di quelle previste nel Wcc – e l’ha data in concessione ai privati per 50 anni. Tra l’altro, nel piano del Pd sono previste strutture da 92 posti, anacronistiche rispetto agli standard previsti dalla Regione Emilia Romagna per le nuove strutture dedicate agli anziani (massimo 75 posti). La loro proposta mal si concilia con il ritornello delle “piccole case di quartiere”. Inoltre, i posti complessivi previsti dal progetto del Pd sono almeno di 40 unità inferiori a quelli che si otterrebbero con la realizzazione del Wcc (540 contro circa 580).
In più, la lontananza delle strutture, come è ovvio, aumenterebbe i costi di gestione di almeno il 20%, e di conseguenza porterebbe rapidamente al dissesto il bilancio di Asp. Se questa è l’approssimazione con cui il Pd amministra le risorse pubbliche, non stupisce che le Asp gestite dal centrosinistra, e dai loro vecchi e nuovi amici, navighino in cattive acque. Questo atteggiamento, spiace dirlo, è sintomatico della grande approssimazione e della scarsa volontà di capire l’importanza delle decisioni che devono essere prese. Ma è chiaro che stando all’opposizione si può dire tutto e il contrario di tutto”.

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29/09/2010
h.18.30

Che genio!
L’Assessore ai Servizi Sociali è riuscito ad esaminare, in pochi minuti, il progetto del PD e a trarne conclusioni definitive! A suo parere, si intende!
Il “partito preso” è evidente: pensare che si possa giustificare il cronicario-ghetto di via Budellungo, rifacendosi al modello Chiamparino è veramente incredibile! Non stiamo facendo della retorica o della polemica spicciola! Parma è Parma e Torino è Torino!
E il PD vuole per Parma il modello adatto a Parma: punto e basta!
Come fa l’Assessore a dire che il progetto del PD costa almeno il 20% in più del cronicario di via Budellungo? Su quali basi oggettive afferma questo? Quali sono i numeri che ha preso a riferimento?
Comunque, il problema principale è un altro: qual è il modello più funzionale, quello che risponde meglio alle esigenze delle Persone assistite? Se dobbiamo realizzare il ghetto di via Budellungo per spendere il 20% in meno, non facciamo una grande scoperta!
E ancora! L’approssimazione del progetto PD consisterebbe nel fatto che sono previsti 540 posti contro 580?
L’Assessore faccia bene i conti per cortesia!
Singolare, ma emblematico, è che l’Assessore definisca anacronistica la proposta PD perché prevede, nel c.d. Palazzone ristrutturato, di mantenere i 92 posti esistenti! In via Budellungo, quante Persone intende relegare l’Assessore con il suo progetto di WCC? Non sono 434?
Risibile (è un eufemismo) è, poi, la stima (anche qui: su quali basi?) che la distribuzione sul territorio comporterà il 20% di costi in più!
Pregiudizialità di parte!
Il PD non seguirà l’Assessore su questa linea, che esclude il confronto di merito.
Se il Sindaco farà propria questa linea, il confronto avverrà esclusivamente con i Cittadini e la Città tutta; diversamente, il Gruppo PD sarà ben lieto di dibattiti anche pubblici, che consentiranno alla Città tutta di conoscere i termini del problema; quei termini che fino ad ora si è cercato di non rendere troppo chiari secondo uno stile consolidato, che normalmente si accompagna con una buona dose di contumelia.

Gruppo PD

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29/09/2010
h.21.00

Bigliardi (Parma Civica): “WCC, il Pd non sa fare i conti e non conosce nemmeno le normative della “sua” Regione

Il presidente di Parma Civica Claudio Bigliardi interviene sul progetto alternativo al Wcc presentato dal Pd, e sulle repliche che sono seguite alle osservazioni dell’Assesore al Welfare, Lorenzo Lasagna.
“Il Pd – sottolinea Bigliardi – si stupisce della velocità con cui l’Assessore Lasagna ha calcolato l’incremento dei costi che deriverebbe dall’approssimativo progetto che nelle intenzioni dei suoi esponenti dovrebbe, con una generosa dose di fantasia, essere alternativo al Wcc.
“D’altra parte, non si può non rilevare – prosegue il presidente di Parma Civica – che, se gli esponenti del Pd avessero elaborato il piano economico del loro progetto, sarebbero meno stupiti. Il costo delle strutture non è infatti un numero magico, ma risulta dall’applicazione di precisi parametri. E questo ci consente oggi di affermare che il progetto del Pd è insostenibile, senza contare il fatto che ridurrebbe drasticamente il numero di posti per gli anziani”.
“L’intervento del Pd – conclude infine Bigliardi – presenta anche una preoccupante approssimazione e diverse inesattezze. L’Avvocato Pagliari sembra poco aggiornato. È infatti dal 2000 che la legge ha abolito ogni limite per la durata dei project financing e in regione Emilia-Romagna sono numerosi i contratti che eccedono i trent’anni.”.

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