“Sexually correct” (ParmaDaily educazione sessuale)
Finalità della rubrica
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22/06/2010
Sesso e olfatto
Il partner non si sceglie solo con la vista.
C’è un altro senso che, nell’universo della sessualità, la fa da padrone: l’olfatto. È un elemento primordiale di richiamo sessuale. Gli odori innescano potenti meccanismi erotici, stimolano il desiderio, accendono la sensualità. Il profumo del partner, l’odore della sua pelle nuda più che quello delle essenze di cui è cosparso, è di per sé un potente afrodisiaco.
Proprio l’odore emanato dal corpo, fragranza unica ed esclusiva di ogni persona, è uno degli elementi più forti di attrazione o repulsione sessuale. Può scatenare un desiderio sfrenato o bloccare irrimediabilmente la carica erotica.
È noto a tutti che la percezione degli odori è mediata da un sistema neuronale che ha la sua origine nel naso. Esiste però un sistema olfattivo parallelo, a quello principale, che prende il nome di sistema olfattivo accessorio, deputato al riconoscimento di sostanze particolari prodotte da altri individui della stessa specie, dette feromoni. Il ruolo principale dei feromoni è di influenzare il comportamento sessuale. Sono sostanze prodotte dal corpo (dalle ghiandole presenti in bocca, ascelle, seno, area genitale), capaci di provocare una risposta comportamentale.
Ci sono i feromoni definiti “di segnalazione veloce” e quelli ad azione ritardata. I primi inducono cambiamenti immediati nella persona che li “riceve”, scatenando atteggiamenti diversi: attrazione, eccitazione, allarme, paura, aggressività. Non solo. Mediano i principali comportamenti sociali all’interno di un gruppo: aggregarsi, disperdersi o difendersi. E poi, il loro ruolo principe nell’attrazione sessuale.
I feromoni ad azione ritardata agiscono fin dalla vita perinatale, ma condizionano anche la vita adulta attraverso la memoria olfattiva, uno dei pilastri della compatibilità affettiva e sessuale.
I feromoni sessuali
Una categoria di segnali odorosi prodotti dagli animali, umani compresi, ha una funzione sessuale. La produzione di questi feromoni s’iscrive nel contesto di un processo primordiale, la selezione sessuale.
La selezione sessuale ha vari aspetti, i principali sono la scelta del partner, la competizione tra individui dello stesso sesso per la conquista del partner e la competizione per arrivare per primo al partner potenziale. Tutti questi meccanismi possono essere influenzati o a volte interamente regolati dalla comunicazione feromonale.
Nel processo riproduttivo, la femmina investe molto di più del maschio. Lo sforzo della produzione di sperma non è paragonabile con quello richiesto dalla maturazione dell’ovulo che dura spesso fino alla nascita del piccolo. Perciò la femmina ha una capacità riproduttiva molto limitata mentre il maschio può cercare di trasmettere i suoi geni fecondando ben più di una sola femmina durante la sua “stagione riproduttiva”.
Questo fatto biologico è all’origine della competizione universale tra i maschi per conquistare le femmine. E’ quindi la femmina a sceglier il maschio fra i corteggiatori in funzione di criteri quali l’apparenza fisica, la voce e sicuramente anche il suo odore.
In effetti il processo di riproduzione è un vero duetto di comunicazione olfattiva che inizia con la femmina che pubblicizza con il proprio odore la sua disponibilità all’accoppiamento ed il suo stato di ovulazione. Questo feromone stimola sia il comportamento sessuale del maschio che la sua produzione di sperma.
Il comportamento sessuale del maschio comprende a sua volta la produzione di feromoni che hanno le funzioni di comunicare alla femmina informazioni che la aiuteranno nella scelta del partner: stato di salute, maturità sessuale, compatibilità genetica ed anche il rango nella gerarchia sociale del gruppo. Spesso i maschi dominanti producono un feromone che li identifica come tali e non è detto che questo, in una certa misura, non sia il caso anche nella specie umana.
Il feromone del maschio dominante è prediletto dalle femmine e, in alcune specie, agisce anche sugli altri maschi del gruppo inibendo il loro comportamento sessuale.
Un esempio che illustra bene questo è quello del serpente rosso. Quando la femmina esce dalla tana in primavera è immediatamente circondata da un centinaio di maschi attratti dal suo profumo (un feromone). Nel groviglio che si forma, i maschi cercano di accoppiarsi con la femmina. Appena uno di questi ci riesce, rilascia feromoni che fanno disperdere rapidamente gli altri.
Nella natura, l’odore feromonale del maschio non solo lo identifica, ma rivela il suo valore intrinseco: la sua compatibilità genetica, il suo stato di salute, la sua dieta, il suo stato di maturità sessuale ed anche il suo statuto sociale all’interno del gruppo. Queste informazioni permetteranno alla femmina di scegliere il partner più appropriato fra i suoi corteggiatori.
I feromoni non influenzano solo l’odore, ma anche il gusto: ecco perché se l’odore del partner piace, piace anche il gusto dei suoi baci. L’affinità gustativa e olfattiva la dice lunga sulla prognosi sessuale della coppia: si può litigare da mane a sera, ma se l’odore e il gusto piacciono l’intesa sotto le lenzuola è buona; si può andare d’accordo su tutto, ma se l’odore e il gusto non piacciono (o non piacciono più), la prognosi sessuale è riservata.