Sfruttamento lavoratori negli appalti a Fornovo: legalità ristabilita

SMA MODENA
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Si è conclusa positivamente la vicenda dei quattro lavoratori pakistani sfruttati in appalto in un’azienda metalmeccanica del fornovese e che ha visto coinvolti, oltre alla FIOM e alla CGIL Valtaro Valceno, anche il Comune di Fornovo di Taro.

“Il 31 marzo si sono presentati in Camera del lavoro quattro lavoratori pakistani, finiti nel giro dello sfruttamento degli appalti in una palese situazione di caporalato costretti a turni massacranti anche il sabato e la domenica e improvvisamente licenziati e costretti ad abbandonare l’appartamento di proprietà della società dalla sera alla mattina”, racconta Domenico Barco della segreteria provinciale FIOM.

“Ci siamo attivati immediatamente denunciando l’accaduto e grazie ad un grande lavoro di squadra fra la Fiom, la CGIL di zona e il comune di Fornovo nel giro di una decina di giorni abbiamo dato una risposta imminente e completa ai lavoratori, facendogli recuperare tutte le mensilità in arretrato, riconoscendogli una buona uscita seppur in periodo di prova e garantendogli un nuovo alloggio in zona. Oggi i lavoratori, vista la loro professionalità, si sono già ricollocati e pensano di trasferire a Fornovo anche le loro famiglie che risiedono nel paese d’origine.

Un grande lavoro di squadra, sottolinea Barco, che denota ancora una volta, come questo territorio ha gli anticorpi per arginare fenomeni di abuso lavorativo negli appalti frutto sicuramente della stretta collaborazione fra Istituzioni e parti sociali nel contrastare il caporalato e nel salvaguardare il territorio e il tessuto produttivo sano di questa provincia.

 

“Papa Francesco ci ha lasciati come Gesù, senza proteggere la sua salute, per amarci fino alle fine”. INTERVISTA all’assessora Daria Jacopozzi

 

Paolo Spagnoli, coordinatore CGIL Valtaro e Valceno e segretario confederale CGIL Parma sottolinea che: “La gestione della vicenda è un esempio lineare di come la CGIL possa rappresentare quel punto di riferimento alle esigenze di lavoratori e lavoratrici, attivando le istanze presenti sul territorio. Partendo dall’aspetto contrattuale, gestito dalla categoria, di lavoratori qualificati con professionalità spendibili nel contesto produttivo locale, si è passati alle ricadute sociali, nella fattispecie il bisogno abitativo, per il la CGIL confederale ha sollecitato una presa in carico di garanzia istituzionale”.

A tale proposito, commenta Marion Gajda, responsabile Dipartimento Politiche migratorie e inclusione CGIL Parma, la Consulta dei migranti, recentemente istituita su proposta della CGIL, ha rappresentato un elemento di coagulo nell’affrontare e gestire la vertenza nel suo complesso. “Questo dimostra come la Consulta, lungi dall’essere unicamente un titolo, costituisca un’opportunità di integrazione e lettura dei bisogni del territorio”.

A riepilogare la vicenda per il Comune di Fornovo è Gabriella Gandolfi: “L’amministrazione comunale, con lo spirito di fare squadra, si è resa disponibile a sostenere la CGIL per il progetto di recupero di quattro lavoratori pakistani che, occupati in un’azienda di Fornovo, avevano perso improvvisamente il lavoro. Siamo stati contattati dal sindacato che ci ha chiesto un supporto logistico d’emergenza in quanto questi lavoratori avevano perso anche la casa. Abbiamo accolto questo appello con lo spirito di prevenire disagi alle persone presenti sul nostro territorio per evitare l’insorgere di fragilità che si prestano a dinamiche di sfruttamento. È con questo spirito che intendiamo collaborare, per fare rete, con tutti i portatori di interesse presenti sul nostro territorio, al fine di risolvere situazioni problematiche. Siamo soddisfatti che questa modalità di lavorare insieme abbia portato ad un risultato positivo”.