Simone Strozzi come l’apostolo Giuda. Ma il Giuda di quale Vangelo?

Tutti noi sappiamo chi è l’apostolo Giuda.

E’ colui che, dall’antichità ai giorni nostri, è entrato nella storia come l’infame traditore che ha venduto Gesù per denaro, diventando uno dei personaggi più odiati dell’Umanità.

Sei un Giuda!’ è un’espressione del linguaggio comune, il solo accostamento a questo nome è un’offesa. I nazisti hanno usato la reputazione Giuda e la sua presunta avidità come strumenti di propaganda antisemita. Solo un decennio fa Papa Benedetto XVI ha condannato di nuovo l’Iscariota perché “fa il doppio gioco, è un bugiardo e un superbo“. Fin gli U2 nella canzone “Until the end of the world” lo rappresentano come il padre di tutti i tradimenti e traditori.

In queste ultime settimane nell’immaginario collettivo parmigiano l’ex presidente dell’associazione/cooperativa Svoltare, Simone Strozzi, al momento agli arresti domiciliari, è additato come il Giuda dell’accoglienza, il traditore che ha rinnegato i valori dell’integrazione per fare business e denaro, oltre che falsificato certificati per partecipare, senza averne diritto, ad appalti pubblici.

Ma negli anni scorsi in tanti ebbero un’opinione diametralmente diversa su Strozzi, al punto che gli fu conferita la medaglia d’oro di Sant’Ilario, la massima onorificenza cittadina. E ancora oggi ci sono più persone, all’interno del Consiglio Comunale di Parma e soprattutto tra gli stranieri da lui gestiti, si dice con impareggiabile umanità, che si spingono fino all’idealizzazione mistica del suo operato, al di là delle “leggerezze burocratiche compiute”.

Del resto anche Giuda Iscariota per taluni non fu cattivo. Anzi, ribaltarono la sua nomea da perfido voltagabbana a santo.

Il Vangelo di Giuda, uno dei trenta vangeli apocrifi più o meno bollati come eretici e blasfemi che apparvero negli anni del cristianesimo primitivo di fianco a quelli secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni (scelti dalla Chiesa come ‘ufficiali’), racconta un altro ‘Giuda’, completamente diverso da quello che è stato favoleggiato per secoli.

Esso riscatta l’apostolo maledetto che viene innalzato ad apostolo preferito di Gesù al quale il Messia svelò i misteri più importanti quali quelli del Paradiso e della cosmologia gnostica. Tali insegnamenti furono rivelati in conversazioni private da Gesù solo a lui perché ritenuto il più degno e l’unico in grado di comprenderli: “Giuda, allontanati dagli altri e io ti rivelerò i misteri del Regno. È molto grande, senza confini. Nessun occhio di angelo l’ha mai visto. Nessun pensiero del cuore l’ha mai compreso.”

Questo vangelo non è stato scritto da Giuda ma dai cristiani gnostici ai tempi delle persecuzioni intorno al 200 d.C. Per loro il mondo materiale fu creato dal malvagio Demiurgo e contiene tutto il male e contrasta con l’irraggiungibile perfezione e l’ineffabilità di Dio. Il mondo del Demiurgo è inferiore, imperfetto ed effimero, connesso alla materia, alla carne, al tempo. Il mondo di Dio è superiore, non rientra nei limiti della fisica, è impalpabile, è associato all’anima, alla perfezione, all’eterno perché il tempo non esiste. Allo stesso modo la forma umana è la prigione dell’anima.

Da qui la santificazione di Giuda, al quale Gesù affidò la missione più grande: tradirlo col suo bacio, consegnarlo ai romani per portarlo alla morte, liberarlo dalla corporalità e restituirlo alla sua dimensione puramente spirituale. Quel bacio non fu un tradimento ma un evento provvidenziale, un atto d’amore, l’esecuzione di un ordine di Gesù che aveva bisogno di quel gesto per portare a termine la sua missione terrena. Giuda obbedisce e compie un’azione pia. Nel Vangelo di Giuda non si parla della crocifissione né della morte di Cristo. Tantomeno, ovviamente, si fa menzione della resurrezione del corpo di Cristo. Il racconto termina con il tradimento di Giuda. Quello che conta è che il corpo, un involucro in opposizione alla vera spiritualità, morirà e lo spirito continuerà a vivere.

“Maestro, ho avuto una visione di me stesso e degli altri apostoli che mi lapidavano a morte” dice Giuda a Gesù.

“Tu diventerai l’apostolo maledetto a tutti gli altri. Tu puoi raggiungere il Regno dei Cieli, ma patirai grandi sofferenze’ gli risponde Gesù.

“Ma che vantaggio ne riceverò?”

“Lo splendore della tua stella eclisserà tutte le altre. Tu sarai più grande di tutti loro. Giuda, tu sacrificherai il corpo mortale che mi avvolge. Giuda, la stella che indica la via è la tua stella.”

Simone Strozzi come Giuda… ma quale Giuda?

La risposta non ce la daranno gli atti di fede ma la Procura e il Tribunale di Parma.

Fino ad allora ciascuno crederà al Giuda che vuole.

Andrea Marsiletti

lombatti_mar24