
27/06/2011
h.11.00
L’assessore alla Cultura Luca Sommi ha presentato questa mattina le sue dimissioni “irrevocabili”. Sommi ha dichiarato di non volersi confondere con quello che sta succedendo in questi giorni.
Ha inoltre dichiarato che per un leader politico è inammissibile non avere sotto controllo la situazione.
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27/06/2011
h.12.00
In merito alle dimissioni dell’assessore Luca Sommi il segretario provinciale del PD Roberto Garbi ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Le dimissioni di Luca Sommi e le dichiarazioni con cui ha accompagnato la scelta – qualsiasi cosa accada – costituiscono una pietra tombale sul finto civismo del sindaco di centrodestra Pietro Vignali e del suo mentore Villani.
Il civismo è una cosa seria. Nasce in Italia quando le persone – a torto o a ragione – ritengono i partiti non più in grado di interpretare i valori civici, non più capaci di mettere l’interesse del territorio davanti a quello di una o dell’altra parte politica.
Vignali ha infangato e svilito questa storia. L’ha usata come una foglia di fico, dietro alla quale – come sta emergendo in queste ore – al bene della città i suoi uomini anteponevano addirittura i propri interessi personali.
Il Partito Democratico – che da mesi denuncia il finto civismo di Vignali – rimane in campo per far vivere insieme a tutti colore che hanno a cuore il futuro di Parma quelle virtù civiche e quella passione per il bene comune che questo sindaco e questa giunta hanno così pesantemente svilito”.
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27/06/2011
h.12.20
La frana è cominciata. Una amministrazione non più credibile agli occhi della città non riesce a restare unita ed iniziano le prese di distanze. E’ da apprezzare l’assessore Sommi che con un atto di dignità e di coraggio ha deciso di rassegnare le dimissioni. Rendiamo merito all’oramai ex delegato alla cultura per la chiarezza con cui ha rimarcato le responsabilità politiche del sindaco Vignali nel mancato controllo dell’operato dei dirigenti che lui stesso ha nominato. A questo punto Vignali non può però continuare a fare finta di niente, le sue dimissioni sono ora più che mai necessarie, il suo “non sapevo” oramai serve solo a mettere in luce l’inadeguatezza del suo operato e l’incapacità nel ricoprire un ruolo così importante. La posizione del sindaco è gravemente compromessa se non per responsabilità senza dubbio per superficialità.
Paola Varesi
Segretaria provinciale Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Parma
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27/06/2011
h.12.50
La frana è cominciata! E non sembra arginabile!
E’ la Città con il suo sdegno che ha dato origine – in modo apparentemente impercettibile, ma in realtà con una forza “da tsunami” – a questo smottamento.
A questo proposito, le parole dell’Assessore Sommi testimoniano tutto ciò, tanto nel momento in cui questi motiva le sue dimissioni con la pretesa, politicamente abbastanza ardita, di “non confondersi”, quanto allorché contesta la difesa del Sindaco fondata sul “non sapevo”.
Cos’altro, infatti, testimoniano queste parole se non la consapevolezza della insostenibilità della Giunta e della Maggioranza comunale?
Il Sindaco si dimetta, evitando alla Città l’ulteriore umiliazione di un “governo in fuga”. Non sempre la resistenza è eroica. Talvolta la resistenza è patetica: quella del Sindaco e dei suoi consiliori politici è ormai tale.
Giorgio Pagliari
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27/06/2011
h.14.30
Dopo gli ultimissimi avvenimenti legati alla bufera che sta travolgendo i Portici del Grano, tra cui le dimissioni odierne dell’assessore Sommi, la Cgil di Parma ritorna sulle conseguenza dell’inchiesta “Green Money” per illustrare i diversi motivi di preoccupazione del sindacato rispetto al futuro della città.
Patrizia Maestri, segretaria generale della Cgil di Parma, è molto chiara: “Non si può proseguire con questa estenuante agonia, occorre un atto di responsabilità del sindaco, che, per quanto in ritardo, liberi la città da una situazione sempre più kafkiana. I lavoratori e i pensionati di Parma chiedono chiarezza sugli illeciti commessi e le relative implicazioni e, soprattutto necessitano di garanzie sulla continuità della macchina della pubblica amministrazione. Questo si rende possibile solo con le dimissioni del sindaco. Non ci interessa, a questo punto, se Vignali sia stato un ingenuo (mancando comunque nel suo dovere di vigilanza) o se fosse a conoscenza di quanto avveniva sotto il suo naso: in entrambi i casi, per il bene della città, un sindaco così delegittimato non può che rimettere il suo mandato. Data la situazione di caos, se non di paralisi, a questo punto meglio il commissariamento del Comune: per fare luce sui conti, mettere ordine nella selva di partecipate e riportare un minimo di legalità e trasparenza negli atti pubblici. Sono queste peraltro le richieste che la Cgil ha fatto all’Amministrazione in tante occasioni, senza avere riscontri”.
Anche Sauro Salati, segretario generale della FP Cgil di Parma, interviene sulla vicenda: “Come sindacato del pubblico impiego non possiamo non essere preoccupati per le conseguenze sui dipendenti del Comune, che non sono responsabili di quanto ha portato agli arresti degli ultimi giorni ma che si trovano oggi nella paradossale situazione di non avere riferimenti dirigenziali. Viene da chiedersi con quale criterio Vignali ha preteso di azzerare la struttura dirigenziale di vertice, pensando di restituire maggiore controllo alla politica, cioè agli assessori, visto che fino ad ora non ne aveva mai sentito l’esigenza e che tale decisione non può avere rilevanza ai fini dell’attuale situazione oggettiva. Il rischio maggiore è che una impasse della macchina comunale finisca per enfatizzare quell’immagine negativa dei dipendenti pubblici come fannulloni e disonesti tanto cara a Brunetta. I cittadini devono sapere invece che sono stati proprio i lavoratori a far funzionare l’amministrazione municipale e che casi come quello recente degli agenti di polizia municipale offesi dal loro comandante Jacobazzi e da questi consegnati all’onta e al disprezzo della città, costituiscono un’assurdità tanto grave quanto ridicola”.
Infine, il commento di Silvia Avanzini, segretaria generale dell’Slc Cgil di Parma, secondo la quale “che lo smottamento della Giunta comunale prenda avvio dalle dimissioni dell’assessore alla cultura è solo un buon segnale, visto che proprio questo settore ha rappresentato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Vignali. Con questa presa di distanza di Sommi si accentuano tuttavia le preoccupazioni per la principale fondazione lirico-sinfonica della città, la Fondazione Teatro Regio, i cui lavoratori sono in stato di agitazione permanente. Il sindaco si era speso di recente sulla stabilizzazione dei precari storici e in più si era impegnato a convocare un CdA per la ricapitalizzazione del Teatro, annunciando un eventuale ingresso di Iren. Ipotesi, quest’ultima, su cui l’SLC si è limitata ad una presa d’atto, senza esprimere giudizi, mentre sarebbe molto preoccupata se venisse messo in discussione l’impegno sui precari, che rappresenta un atto dovuto. Senza contare il nodo del Festival Verdi, su cui il sindaco si è tanto speso (!) con il ministro Galan: quali prospettive rimangono, ora, tenendo anche presente che nell’ultima commissione cultura il presidente della Fondazione Toscanini (l’orchestra regionale dell’Emilia-Romagna), aveva lanciato la proposta di una collaborazione, appello ad oggi caduto nel vuoto?”.
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27/06/2011
h.16.00
Alle ore 15.30 si è tenuta una conferenza stampa dell’Udc in cui l’assessore alle Politiche abitative Giuseppe Pellacini ha dichiarato di essersi dimesso.
Dopo Sommi questo è il secondo membro della Giunta che lascia il proprio incarico a seguito delle vicende di questi giorni.
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27/06/2011
h.17.00
“Le dimissioni dell’assessore alla Cultura Sommi, e soprattutto le parole da lui rilasciate per spiegare il gesto, sottolineano quanto rivendicato dall’opposizione e da noi dell’Italia dei Valori nei giorni scorsi “Vignali mente, sapeva tutto”. Così Paola Zilli, coordinatrice provinciale dell’Italia dei Valori.
“La fine politica di quest’amministrazione è evidente – continua – ad un anno circa dalle elezioni il ciclo politico di questa maggioranza è terminato, ora rimane da vedere se il sindaco farà come Berlusconi e pur di mantenere il posto resisterà, seguendo la massima di Andreotti, oppure avrà uno scatto di coscienza e di rispetto verso Parma. Vignali – conclude la Zilli – abbia il coraggio di cessare questo patetico gioco di resistenza che non farà altro che mettere in ginocchio la città e la pazienza dei cittadini e si dimetta.”
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28/06/2011
h.22.00
E’ un quadro in dissoluzione quello che abbiamo davanti. Si sta disgregando pezzo per pezzo e c’è da essere sicuri che le cose non finiranno qui.
E’ incominciata la resa dei conti all’interno della maggioranza e il Sindaco è sempre più solo, abbandonato anche da chi è sempre stato al suo fianco e ha assecondato finora il suo operato, condividendo troppo a lungo la responsabilità politica di un’Amministrazione non adeguata e profondamente “sbagliata” per la nostra città.
Al di là di ulteriori considerazioni, è in atto uno scontro tutto interno. Da una parte c’è il Sindaco e chi lo sostiene, che rifiutano la strada delle dimissioni per scongiurare il rischio di un commissariamento della città, perché questo potrebbe portare ad evidenza la realtà nella sua effettiva drammaticità e hanno messo in campo soluzioni prive di senso come la revoca dei dirigenti. Dall’altra, c’é chi ha fretta di staccare la spina a questa Amministrazione per avviare una resa dei conti interna per la ridefinizione di equilibri di potere.
Non sappiamo dove porterà tutto questo. Ciò che speriamo è che dalla crisi possa nascere qualcosa di effettivamente nuovo e diverso e non semplicemente un’operazione di maquillage, dove tutto resti come prima e a pagare siano solo alcuni. Ciò che constatiamo è che se oggi non possiamo sapere chi vincerà, sappiamo però per certo chi è già stato sconfitto: la città, che non meritava di certo un altro bagno di fango come questo e i suoi cittadini che si troveranno sulle spalle un bel po’di debiti!
Gruppo consiliare “Altra Politica Altri Valori”
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28/06/2011
h.22.20
LETTERA APERTA AL SINDACO
Caro Sindaco,
l’ora x da tempo annunciata è scoccata.
La tua Giunta si va sgretolando come un castello di sabbia. Oggi, nel volgere di settanta minuti (10.47/11.57), sono arrivate le dimissioni degli Assessori Sommi e Pellacini. E non è ancora sera. Ti pare che l’Assessore al verde possa continuare a mantenere la delega che le hai conferito dopo l’uragano che si è abbattuto sull’Assessorato di competenza? Prendi atto che non sussistono più le condizioni minime per tenere in piedi la tua Giunta. La tua gioiosa macchina elettorale, travolta da clamorosi eventi negativi che la Città non può più sopportare ha tradito gli entusiasmi e le attese iniziali. La sveglia ha suonato da tempo senza scalfire la vostra sordità e la vostra irrisione verso chi evidenziava situazioni non in linea con il dovere della buona amministrazione.
Nessun ascolto avete voluto prestare a chi vi parlava nel solo interesse della Città. La sicumera di ieri si è fatta cenere e per la Città il futuro si è fatto ogni giorno più difficile. La ricerca di ulteriori banali scuse per sopravvivere poche ore altro non produrrebbe che l’aggravio dei danni. Quanto al “non lo so – non lo sapevo” ti rammento che per l’esercizio dei controlli avevi addirittura istituito la figura dell’Ispettore Generale, forse unico Comune in Italia, quando per le medesime funzioni avresti potuto e dovuto avvalerti del Direttore Generale e del Segretario Generale.
Prendi l’unica decisione possibile che ti resta. Non perdere tempo ad ascoltare i cattivi consigli di chi ti ruota attorno e dimostra di non avere a cuore le sorti della Città ma pensa solo a prolungare una agonia irreversibile in attesa del Messia. Guarda alla Città e ascolta la sua voce. Rimetti il mandato che i Cittadini ti hanno conferito e libera la Città dalle tinte fosche che deteriorano la sua immagine e rendono ogni giorno di più difficile il suo futuro.
Marco Ablondi
Capogruppo P.R.C.
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