Spip: il M5S prende la mira ma sbaglia il bersaglio

SMA MODENA

Parma è una città strana. Martedì si sono chiuse le indagini sullo scandalo Spip con 12 persone indagate per bancarotta fraudolenta, con l’uscita di nuove raccapriccianti novità su un immobiliarista che si sarebbe intascato 13 milioni di euro, 7 milioni di euro di consulenze fittizie, nulle o doppie e tanto altro ancora.

Quel giorno la politica locale si è sì indignata, ma perchè in un vacanziero 21 luglio è mancato il numero legale in Consiglio comunale. L’opposizione si è scatenata con parole pesanti quali “indecenza” non per apostrofare la vergogna di Spip ma la sospensione del Consiglio, non si sono mobilitati per informare i cittadini su quella immane ruberia ma per uscire dall’aula e mandare così deserta la seduta. Una grande vittoria, campale, decisiva.

Su Spip, viceversa, era calato il silenzio. C’è chi tace perchè ha la coda di paglia essendo stato dentro le amministrazioni di quegli anni, chi perchè poco informato, chi perchè ormai assuefatto al malaffare. Solo il senatore Pagliari ha rotto quel silenzio imbarazzante con un comunicato stampa.

Ieri sera ha parlato anche il capogruppo del M5S Marco Bosi tramite la sua pagina Facebook, non per mettere all’indice i responsabili di quello scandalo piuttosto per tirare dentro la vicenda Spip il Pd e Pagliari, ovvero colui che per primo denunciò lo scandalo delle compravendite truffaldine di terreni in Procura.

A mò di chiamata a “correo” Bosi cita come un grande scoop una delibera del 2009 votata all’unanimità dal Consiglio comunale con la quale furono approvati interventi di nuova urbanizzazione delle aree di Spip. Peccato che nel 2009 i terreni fossero già stati comprati da Spip, e che tutti i fatti criminosi contestati dalla Procura risalissero al 2006, quando Pagliari neppure era in Consiglio comunale. Fatto salvo la successiva precisazione di Bosi (“Non ho detto che Pagliari è responsabile delle ruberie, perché non lo penso e non è vero“) la colpa di Pagliari sarebbe stata quella di aver dato voto favorevole all’urbanizzazione di quell’area già in pancia alla partecipata del Comune di Parma per consentire la sua vendita ad aziende che avrebbero potuto insediarsi in quel quartiere industriale, riducendo così l’indebitamento gravante sulla società.

Questa accusa mi pare una sciocchezza, al di là del riconosciuto rigore etico e morale che Pagliari ha dimostrato in tutta la sua vita. E’ come se il M5S di Parma venisse accusato di corresponsabilità nella malagestione delle partecipate STT e Parma Infrastrutture (costituite anni prima) perchè prova a valorizzare i loro asset per tamponare i buchi di bilancio, oppure perchè costretto a sanare i debiti fuori bilancio che vengono da lontano, oppure perchè tratta con le Banche la ristrutturazione del debito ereditato e frutto, in parte, di progetti assurdi se non illegali. Io non solo non criticherei mai l’Amministrazione comunale per queste attività ma al contrario ho sempre sostenuto che Pizzarotti e i suoi assessori hanno gestito bene queste partite e ottenuto risultati importanti.

Un consiglio a Bosi: mostri alla piazza i responsabili veri dello scandalo Spip, non quelli che per primi lo hanno denunciato quando lui giocava ancora con la Play Station. Altrimenti dovrò correggermi. Avevo scritto che il Comune di Parma comunica come l’Isis (leggi). Rivedo il mio giudizio, perchè l’Isis terrorizza il mondo con la sua comunicazione, i 5 Stelle con certe uscite fanno ridere i polli.

Andrea Marsiletti