“Stalin i gay li mandava in Siberia”

SMA MODENA
lodi1

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(non più in homepage)
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19/05/2011
h.14.50

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma. 

Signor Direttore,
vorrei fare alcune precisazioni sull’attuale dibattito cittadino sulla omosessualità. Intanto chiederei, per chi lo desidera, che venga letta integralmente la mia lettera che ho mandato alla stampa e che i lettori possono trovare attualmente sull’homepage del mio sito, www.glaucosanti.it . Nello stesso tempo vorrei esprimere il massimo rispetto per le persone con orientamento omosessuale le quali non devono essere assolutamente discriminate.
Stigmatizzo pero’ le pesanti affermazioni contro la Chiesa Cattolica fatte durante il convegno sull’omofobia patrocinato dal Comune di Parma. Mi domando, come consigliere di Quartiere, se sia stato garantito adeguato e democratico contraddittorio. A esponenti del mondo comunista cittadino vorrei ricordare che Stalin gli omosessuali li mandava nei campi di prigionia in Siberia per circa 5 anni.
Tornando alla mia prima lettera: non ho mai affermato che l’omosessualità sia una patologia come non ho affermato il contrario. Il dibattito professionale deve rimanere aperto. La scienza non va avanti per dogmi ne’ in un senso ne’ in un altro. La scienza non va avanti per affermazioni categoriche ne’ in medicina ne’ tanto meno in psicologia.
La Comunità scientifica internazionale non e’ mai stata per me la “mamma” a cui rivolgermi nella mia attività professionale di medico. Ho passato anni “a battagliare” per il riconoscimento delle due medicine non convenzionali che pratico, l’agopuntura e l’omeopatia. Ora iniziano i riconoscimenti scientifici, ma prima dov’era questa fantomatica “comunità”? La scienza e’ un po’ come la politica, appena pensi di aver raggiunto una certezza, subito dopo la devi superare, Popper docet.
Vediamo piuttosto caso per caso. Infatti il cristallizzare una persona in una categoria (vedi la Gender Theory) risulta essere molto pericoloso.
Basti pensare alla testimonianza di Luca Di Tolve, eletto Mister Gay negli anni ’90 (si possono trovare numerosi suoi video su www.youtube.it), il quale ha fatto un percorso, personale, di maturazione che lo ha portato, attraverso la fede cristiana e la riflessione su autori come il dr. Joseph Nicolosi, a riconoscere, nella sua storia, un blocco nel processo di maturazione verso la virilità dovuto a una carenza di identificazione con la figura paterna.
Ora Luca e’ sposato. Teniamo aperto il dibattito e la riflessione, non chiudiamoci in pregiudizi.

Dr. Glauco Santi

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19/05/2011
h.17.30

Fa piacere vedere come il dibattito suscitato dalla forte presa di posizione della segretaria del Prc Paola Varesi abbia destato tanto interesse e tanta attenzione sia da parte dei media che del mondo politico cittadino.
Constatiamo però anche come il sindaco Pietro Vignali non abbia in alcun modo condannato le gravi affermazioni di alcuni esponenti della sua stessa maggioranza. dobbiamo pensare che il primo cittadino la pensa come Zannoni e Santi?
Il Partito della Rifondazione Comunista condivide interamente le posizioni espresse dalla segretaria provinciale del Prc Paola Varesi: l’omosessualità non può e non deve essere vista come una patologia da nessuno. Proprio per questo vedere il dottor Glauco Santi sostenere certe posizioni è sgradevole. Il dottor Santi oggi afferma: “Non ho mai affermato che l’omosessualità sia una patologia come non ho affermato il contrario”. A
l dottor Santi vogliamo dire che per noi l’omosessualità non è una patologia, e che l’Organizzazione mondiale della sanità la pensa come noi, come del resto lui stesso ha ammesso. Per quanto riguarda frasi come “Stalin gli omosessuali li mandava nei campi di prigionia in Siberia per circa 5 anni”, pensiamo non ci sia bisogno di alcun commento, perché possono essere pronunciate solo da chi non conosce bene la storia ed il presente del nostro partito.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Parma