
24/11/2011
h.18.10
La Uil ricorda come STT Holding è partecipata al 100% dal Comune di Parma e per tale ragione anche se la Società opera in un regime di diritto privato i soldi sono pubblici e le eventuali conseguenze di scelte non appropriate ricadranno solo ed esclusivamente sui cittadini di Parma.
Da questo punto di vista allora non si capisce perché attuare nell’ultimo anno comportamenti vessatori e azioni di demansionamento nei confronti di dipendenti che, oltre a non essere giustificate, se accertate dai giudici competenti porteranno richieste di risarcimenti ai quali STT ( e purtroppo non i suoi vertici personalmente) dovrà far fronte.
Allora partendo dal presupposto che i dipendenti subiscono le azioni dei loro vertici ci si chiede perché non sia stato possibile affrontare il problema in maniera complessiva e trovare soluzioni adeguate anche per eventuali esuberi che fino ad ora però non si sono dimostrati tali (visto che STT non fornisce spiegazioni a riguardo né vi è menzione nei documenti ufficiali dell’azienda sull’impiego delle risorse umane).
Si continua a procedere in maniera opaca e poco trasparente, si rifiuta qualsiasi tipo di confronto serio e fattivo e in più i vertici di STT non indicano, in maniera chiara quali siano i futuri scenari di tutto il gruppo ( ricordiamo che il gruppo STT controlla con il 100 % di azioni altre 7 società).
La sensazione è questo uso privatistico del capitale pubblico avrà solo due conseguenze: i dipendenti ingiustamente licenziati chiederanno risarcimenti consistenti e i cittadini pagheranno il conto salato quando tutto questo castello di carte sarà spazzato via e gli attuali vertici di STT non ci saranno più perché destinati ad altri incarichi in altre realtà amministrative.
E’ difficile comprendere come sino alla settimana scorsa STT avesse 4 dirigenti (due poi arrestati) di cui due storici, un nuovo direttore generale, un condirettore (che nel frattempo è diventato liquidatore di altre 3 società) ed un Presidente , ma sembra che l’unica priorità fosse quella di infierire su i dipendenti e non affrontare in modo seria la ristrutturazione complessiva del gruppo.
La situazione preoccupa perché STT, oltre ad aver drenato soldi freschi del Comune di Parma, ha nel suo portafoglio azioni Iren di proprietà dei cittadini di Parma i cui utilizzi futuri sono del tutto sconosciuti. A fronte di tutto ciò, le uniche cose certe di cui abbiamo notizia sono che abbiamo nuovi dirigenti dai compensi oscuri, il licenziamento prospettato a gran parte dei dipendenti, il rifiuto a qualsiasi tipo di confronto e nel contempo le opere che deve portare avanti STT sono completamente ferme.
MARIO MIANO UIL PARMA
GIAMMELLA ALDO UILTUCS (commercio e servizi)
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