“Tg3 ha violato la par condicio: Rai killer a sangue freddo”

SMA MODENA
lodi1

30/04/2012
h.20.00

«A Parma c’è chi gioca sporco e per raccattare qualche voto in più è disposto ad infangare il buon nome della sua città grazie alla complicità di pennivendoli, poco importa se romani o milanesi – definirli giornalisti sarebbe un insulto ad una categoria normalmente rispettabile – disposti a confezionare articoli o servizi ad hoc, infarciti di falsità e vergognosamente di parte».
Commenta così il candidato sindaco del PdL Paolo Buzzi il servizio mandato in onda dal TG3 nazionale ieri 29 aprile, a firma dell’inviato Paolo Piras nel quale Parma viene descritta come una città sotto assedio, seduta “su di una montagna di debiti», senza neanche più i soldi “per pagare i servizi sociali” e in balia del malaffare.
«Capiamo il livore politico che anima molti dei candidati, che non hanno ancora digerito “la nostra operazione verità” di queste settimane, con la quale abbiamo cercato fare luce sulla reale natura ed entità del debito del Comune, ma diffamare il buon nome di un’intera comunità descrivendola come l’ha descritta Piras, non è accettabile. A Parma sono successi fatti gravi, nessuno lo ha mai negato, ma le responsabilità sono personali ed è giusto che i responsabili è vengano perseguiti… Ma descrivere Parma come una città in preda ai debiti sono pure fandonie».
«Per questo abbiamo deciso di presentare un ricorso al Corecom regionale in quanto riteniamo che “il servizio in questione, dando spazio unicamente alle opinioni di esponenti dei “Comitati Parma” e facendo esplicito riferimento alla lista elettorale “Parma bene comune” quale depositaria principale, se non unica, di quelle che l’autore prospetta come autentiche istanze legalitarie, influenza palesemente le libere scelte degli elettori e si configura, pertanto, lesivo dei criteri di obiettività, completezza, imparzialità e pluralismo cui deve uniformarsi un programma di informazione come il TG3 nazionale tenuto a rispettare i principi di equilibrio ed equità sanciti dalle norme vigenti”… Per questo motivo intendiamo chiedere al Corecom “di accertare la violazione suesposta e di segnalarla tempestivamente all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), affinché la faziosità del servizio, lesiva della “par condicio” cui deve uniformarsi un programma di informazione come il TG3 nazionale, sia sanzionata, a garanzia dei cittadini e degli elettori di Parma”…».
«Ritengo che i cosiddetti “indignati a senso unico” abbiano commesso a Parma un vero e proprio “omicidio politico” dove non si è ucciso un uomo ma un’intera amministrazione e la dignità di una città. Per questo attiveremo anche i nostri parlamentari presenti nella Commissione di vigilanza sulla Rai».
Luigi Giuseppe Villani, capogruppo PdL in Regione parla, invece, di «Macelleria mediatica che fa male alla città ed ai parmigiani e che viola tutte le regole della par condicio dal momento che si fa esplicito riferimento ad una lista presente a questa consultazione elettorale… Si è gettato deliberatamente fango su di un’intera comunità: ci aspettiamo un moto di ribellione dei parmigiani autentici che non accettano questa esecuzione a sangue freddo del buon nome della loro città… In definitiva che cosa è successo? Che cosa è cambiato davvero nella vita di tutti i giorni dei parmigiani? Perché nessuno è andato a fare delle chiassate sotto la sede della Regione Lombardia in cui siede ancora tranquillo un indagato come Penati?».
«Sui debiti abbiamo cercato di fare chiarezza, ma evidentemente il “disservizio pubblico” ed il “metodo Santoro” hanno fatto scuola e si è inteso deliberatamente colpire alle spalle Parma enfatizzando a dismisura la faccenda dei debiti senza concedere nemmeno una replica… Ma vi siete mai chiesti perché nessuno parla dei 4 miliardi di debiti di Torino governata dal centrosinistra?».
E sulle ultime boutade di Ciclosi: «Come fa Ciclosi a dire di aver aumentato le tasse per pagare i debiti del Comune e poi dichiarare tutto felice alla stampa – mostra le pagine del Dossiere Emilia Romagna de’ Il Giornale – di chiiudere il bilancio 2011 con un avanzo di sei milioni e mezzo di euro?

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