
12/09/2014
h.15.30
E’ iniziata ed è finita con gli applausi dei tifosi la conferenza stampa con cui il presidente del Parma Fc, Tommaso Ghirardi, ha annunciato di tornare sui suoi passi e di non ritirarsi dalla massima carica della società calcistica di cui è proprietario da quasi otto anni.
Il presidente ha subito spiegato:”Ho convocato questa conferenza stampa per fare una volta per tutte chiarezza. Dopo la conferenza stampa di maggio, dopo il torto subito per la licenza Uefa non concessa, ho dato le dimissioni. Sono stato dimissionario per tre mesi. Martedì scorso il primo consiglio d’amministrazione che si è svolto da allora mi ha chiesto, con il collegio sindacale, se volevo ratificarle, domandandomi di non farlo. Non nego che volevo confermarle, perché non ho ancora avuto chiarezza in merito dalle istituzioni. Mi sono ripromesso di prendermi due o tre giorni per rifletterci, per pensarci. La mia definitiva risposta oggi è quella di ritirare le dimissioni e perciò di rimanere. Non perché siano stati risolti definitivamente i problemi, ma perché in questi tre mesi ho avuto troppe manifestazioni d’affetto. C’è stata tanta gente che m’ha scritto in tanti modi, attestandomi la propria vicinanza e la propria comprensione. Ne ho ricevuti più di duemila, tra lettere e mail. Le copie sono qui, ve le metto a disposizione. Le originali sono state raccolte in book che conservo a casa tra le mie cose più care. Sono le persone a cui io devo ancora il mio impegno per questa maglia, per questa bandiera, per questa società. Il mio ritorno non significa che ho chiuso la strada legale, la battaglia dei ricorsi. Non potevo, però, tradire la fiducia di questa gente. Non potevo non tornare in sella. Bisogna ripartire da basi forti, che sono i nostri tifosi, la nostra società, chi lavora con noi. Una realtà che non meritava di essere abbandonata. Io dissi che la società era in vendita , che qualcuno se voleva poteva farsi avanti, ma non avrei regalato nulla a nessuno. Nessuno, però, si è fatto avanti, tanto meno di Parma, ma anche di altre città o di altri Paesi. Mi sono reso conto che il mio abbandono voleva dire far finire il club e non me la sentivo”.
Sull’inizio di campionato con una sconfitta a Cesena Ghirardi ha detto:”Questa situazione ha influito. Le motivazioni sono importanti. Abbiamo anche ragazzi giovani. Avere una guida dà garanzie. Ora cominciamo il nostro campionato. Anche da tifoso dico che è giusto avere un presidente. Da domenica la situazione cambierà. A mio avviso la squadra si è rinforzata e non si è indebolita”.
A proposito il presidente ha rivolto un pensiero al lavoro dell’amministratore delegato Pietro Leonardi:“Devo ringraziare Pietro Leonardi, che ha dovuto sobbarcarsi tre mesi di calciomercato importanti, che ha dovuto fare di tutto, senza presidente”.
Tommaso Ghirardi ha apprezzato l’atteggiamento di mister Roberto Donadoni:”Non ci ha lasciato. Poteva permettersi anche di star fermo. Lui e tutto il suo staff hanno deciso di rimanere in una situazione precaria. Hanno deciso così, perché hanno dei valori”.
Ha spiegato la mancata cessione di Jonathan Biabiany:”Quando bisogna trovare un accordo in due è difficile, in tre difficilissimo, in quattro ancor più. Zaccardo comunque è un amico. Eravamo convinti di averla chiusa. Adesso godiamocelo ancora noi, Jonathan, e speriamo che faccia gol”.
Il presidente ha voluto precisare rispetto ad alcune polemiche sorte in questi mesi:”In questi tre mesi sono venuto a Collecchio tre volte dal giorno delle mie dimissioni, poi ho fatto le vacanze davvero. Chi mi ha visto qui probabilmente ha visto un mio sosia. Ghirardi insieme al suo gruppo di lavoro ha fatto in questi otto campionati cose importanti. Credo di essere in grado di fare il presidente. Mi è dispiaciuto non parlare per quattro mesi allo squadra. Lo rifarò da oggi. Sono da cinque anni che arriviamo tra le prime dieci e l’anno scorso siamo arrivati in Europa League davanti a Lazio e Milan. Credo di essere anche in grado di migliorarmi. Mi fa arrabbiare quando si vuole speculare su affermazioni che nascono dal cuore. Chi vuole speculare sulle dimissioni e sui loro motivi è perchè non sa cosa scrivere. Io sono in buona fede. La mia famiglia è una famiglia di imprenditori per bene. Quelle che contano sono le parole della gente, dei tifosi, anche di quelli di altre squadre che ho incontrato in vacanza e che mi hanno manifestato tutta la loro solidarietà”.
Ghirardi, chiamato a esprimersi sul comportamento del Torino nella vicenda legale della licenza Uefa, ha detto:”Parlare del Torino non mi interessa. Sono arrivati settimi e noi sesti. Gli auguro di far bene in Europa, essendo una squadra italiana. La nostra rabbia dovrà essere messa in campo dai giocatori in maniera corretta. I veri tifosi del Toro con diverse mail mi hanno trasmesso che loro così non volevano partecipare all’Europa League”.
A chi gli ha domandato chi ricorda dei campioni che ha avuto a Parma ha risposto:”Cassano ha contribuito in modo importante a farci arrivare in Europa e mi auguro continui così. Giuseppe Rossi, che insieme a Zamagna l’ho lanciato io. Giovinco, che ci ha portato dalla zona salvezza alla fascia sinistra della classifica”.
L’occasione è servita per approfondire ancora l’appoggio alla presidenza Tavecchio in Figc:”Ha contribuito anche l’avvento di Tavecchio a farmi tornare. Con Abete ho sempre avuto un ottimo rapporto, ma è finito un ciclo che purtroppo ci ha penalizzato ingiustamente. Confido che questo nuovo ciclo, questo nuovo presidente, questa nuova Figc prenda in esame la nostra situazione e mi dica quello che è successo con la licenza Uefa, voglio capire cosa ci è successo”.
Le sue parole pesanti di maggio non hanno ancora prodotto provvedimenti disciplinari:”Vuol dire che avevo ragione”.
Sul nuovo socio e main sponsor Energy T.I. Group:”Roberto Giuli, amministratore delegato di Energy T.I. Group, è stato uno dei primi nel consiglio d’amministrazione a chiedermi di riflettere e tornare, non solo per l’investimento che hanno fatto ma soprattutto per la stima e l’affetto. Voglio ringraziare lui e tutti coloro che hanno investito in questa società
Sulla futura distribuzione dei diritti televisivi:”La volontà di un consiglio di lega va a cozzare con la legge melandri. Un consiglio di Lega non può andare contro una legge dello Stato. Io sarei per il 50% uguale per tutti e il restante 50% per meritocrazia. Come avviene in Inghilterra. Se si applicasse questo sistema, quest’anno avremmo anziché 36 milioni di Euro, 100 milioni”.
Sui rapporti e i legami con altre società calcistiche:”Noi non avevamo partecipazioni con altre società, ma solo collaborazioni con Nova Gorica e Gubbio. Siamo stati criticati come coloro che fanno mostruosità. Ora vedo che l’Inter si avvicina al Prato, il Torino all’Alessandria, Lotito ha la Salernitana, pure la Juventus. Noi facciamo le cose, alcune volte, per primi e veniamo criticati. Noi vinciamo la prima coppa di Slovenia storica per il Nova Gorica con giocatori che prendono al massimo 60.000 Euro o li mandiamo in categorie inferiori e ci prendiamo dei somari. Gli altri, invece, sono ritenuti bravi perché mandano giocatori da 500.000 Euro in Serie C. e sono bravi noi 60000, in somari”.
Ancora sul futuro del club e sul suo personale impegno:” Io ho dato la possibilità a chi voleva di prendere il club. Non ho visto nessuno. Tranne qualcuno non meritevole di nota, qualcuno che non saprei come definire.Via da Parma in un altro club non avrei investito e non investirei mai. Per rispetto dei tifosi del Parma e per onestà. E’ molto difficile e complesso far calcio, è dura. Ho anch’io una famiglia e azienda da gestire. Finché avrò forze economiche e finanziarie continuerò. Poi non durerò in eterno. Oggi ci metto anima e corpo”.
Ricordando i messaggi estivi di Antonio Cassano:”Antonio mi mandava, con mio gran piacere, messaggi d’affetto anche dai Mondiali. Non è uno sprovveduto. E’ stato molto carino e simpatico”.
Aggiunti ad altri più o meno famosi, ma ognuno dai grandi contenuti d’affetto e stima:”Tra i tanti attestati ricordo volentieri quelli di due grandi uomini di sport, Javier Zanetti e Pippo Inazaghi, un amico, gente che riconosce i valori che ci sono in campo e può capire l’amarezza che ho sopportato e che devo ancora sopportare, ma si sono dimostrati vicini anche grandi uomini della finanza e della politica. Tra tutti questi, però, mi è rimasta impressa la letterina di un bimbo di nove anni. Mi ha scritto:”Tommaso torna presidente, perché altrimenti il papà non mi porta più allo stadio”.
La gente Crociata ha applaudito. Il presidente c’è.