Tra campionato e coronavirus

Il campionato si arrende al nemico invisibile. Quando ormai il turno era a quasi metà del guado è arrivato lo stop. Quattro partite rinviate e un calendario che si avvita su se stesso.

Ma andiamo con ordine.

Il turno era iniziato venerdì sera con la vittoria del Napoli a Brescia. La cura Gattuso sta dando i suoi frutti in un campionato che sembrava compromesso. Sugli scudi un grandissimo Fabian Ruiz – i grandi club europei si sono attivati per portarlo in altri lidi – e finalmente il Napoli torna per combattere in una classifica più consona al proprio blasone. In queste ore sente profumo di Europa non solo in campionato ma anche in città, potere della Champions e del Barcellona dove l’arrivo di Messi ha innescato il solito paragone con Diego Armando. Fortuna che il corona virus dal Vesuvio sia a distanza di sicurezza e domani si potrà vedere lo stadio esaurito.

Non così sarà il prossimo turno dove si sta già pensando a gare a porte chiuse. Un campionato che deve fare i conti con un calendario ultra-compresso anche a causa degli europei. Stando così le cose la partita tra Inter e Sampdoria verrebbe giocata a tre giorni dalla fine del torneo, mentre Verona Cagliari, Torino Parma e Atalanta Sassuolo, sono ancora in via di definizione. Sempre che il prossimo turno non riservi altre sorprese.

Comunque si voglia vedere la questione, non è credibile programmare un campionato senza valutare e programmare eventuali annullamenti. Gli imprevisti sono non programmabili per definizione si dirà, ma l’idea che non viene mai contata dai vertici è quella di snellire il calendario abbassando il numero delle squadre partecipanti, ma il business non ascolta le ragioni della logica e tant’è.

Tornando alle partite giocate.

La Juve vince contro la Spal a Ferrara quando il Consiglio dei ministri non era ancora iniziato, non riesce a staccare la seconda, la Lazio, che ne fa tre a Genova.

Il Milan impatta a Firenze con il solito corredo di polemiche sul Var.

Il prossimo turno propone il big match tra Juve e Inter, un derby d’Italia che meriterebbe uno scenario migliore di uno stadio deserto.

Il Parma giocherà (o giocherebbe) al Tardini (vuoto?) contro la Spal.

Checchè se ne dica le partite senza pubblico sono uno spettacolo dimezzato.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

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