“Tra i borghi di Parma”

SMA MODENA
lombatti_mar24

15/10/2009
h.13.20

Sabato 17 ottobre 2009, alle ore 10.45, nella Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale, sede di Banca Monte Parma (Piazzale J. Sanvitale, 1 – Parma), si terrà la presentazione del volume “Tra i borghi di Parma” di Giovanni Ferraguti.

IL LIBRO – “Tra i borghi di Parma” non è una ristampa, né la seconda edizione del libro “I borghi di Parma” edito da Battei nel 1981, ma il filo conduttore è lo stesso: svelare la storia della città attraverso i nomi e la storia delle sue strade.
I racconti ricostruiscono le vicende storiche dei nostri borghi, strade e piazze, e sono affiancati da una carrellata di fotografie, scattate da Giovanni Ferraguti a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Attraverso racconti e immagini Giovanni Ferraguti svela al lettore aneddoti, storia, storie, tradizioni, curiosità ed evoluzioni urbanistiche della nostra città.
La toponomastica, letteralmente lo studio dell’origine e del significato dei nomi di luogo, diventa in questo libro strumento di conoscenza, dialogo e cucitura tra passato e presente: di ogni borgo, strada e piazza accanto al nome “moderno” è riportato l’antico toponimo e la sua origine. Scopriamo così che solo alla fine dell’Ottocento l’amministrazione comunale decise di intitolare borghi e strade a cittadini illustri, fossero essi poeti, martiri, eroi, letterati, mentre prima di quella data era “normale” trovare nomi di strade che sembravano tratti da una commedia dialettale, come borgo Salame, borgo Bondiola, borgo della Zucca, che chiaramente facevano riferimento alla presenza di locali specializzati nel proporre questo tipo di cibi.
Così come strada Albertelli si chiamava Borgo della Rosa, in omaggio alla prorompente bellezza di una ostessa che portava quel nome. Spesso i nomi delle vie indicavano le destinazioni d’uso degli edifici lì presenti o le principali attività commerciali: borgo della Riparazione (oggi padre Onorio) ospitava gli uffici dell’ingegneria militare farnesiana, mentre in strada del Teatro (oggi Melloni) era presente fin dal Seicento un teatrino ligneo dove oggi sorge il palazzo delle Poste.
Bassa dei Magnani (oggi via Mazzini), borgo dei Mulini (oggi Felino), borgo della Cereria (oggi delle Grazie), borgo Beccaj (oggi via Cavour), Borgo Spezieria (oggi Pipa) indicavano chiaramente le attività commerciali che caratterizzavano le zone. Si scoprono poi tante curiosità: borgo del Correggio era chiamato borgo Pescara, non in omaggio alla città abruzzese, ma in riferimento ad una antica famiglia parmigiana della fazione dei Ghibellini, mentre non è ancora chiaro se la “colpa” della denominazione di Borgo delle Colonne derivi dalle caratteristiche colonne o dalla famiglia Colonna che lì abitava.
Piazzale del Carbone fin dal Seicento era chiamato piazzale della Fontana Secca, in ricordo di una fontana dalla quale l’acqua che sgorgava abbondante si era poi esaurita, mentre borgo Riolo (oggi strada Cairoli) e della Canadella (oggi via Groppi) prendevano il nome da corsi d’acqua che scorrevano nella zona.
A Parma c’era anche Borgo delle Rane (oggi borgo Riccio) che sorgeva in una zona poco salubre dove le fortificazioni della città erano circondate da pantani, habitat naturale per girini e ranocchi! Pochi sono i borghi ad avere resistito al rinnovo toponomastico di fine Ottocento e tra questi si ricordano: Borgo della Salina, del Naviglio e della Posta.