
01/02/2012
h.18.30
In questi giorni dove l’attenzione mediatica è spostata sulle primarie del Pd, sul congresso del Pdl e sulle possibili alleanze per le prossime elezioni, credo sia importante affrontare un argomento concreto sul quale ritengo giusto lavorare anche per il prossimo mandato amministrativo.
D’accordo che oggi la massima attenzione della gestione commissariale è doverosamente incentrata sulla questione economica e sulle società partecipate, ritengo però corretto dare la giusta attenzione agli operatori del commercio e alle tante persone che abitualmente frequentano via Farini ed oggi sono preoccupati.
Lo scorso anno, per la cosiddetta questione della movida e dei problemi che essa portava per la vivibilità del centro e per le istanze di alcuni cittadini, la gestione del commissario ha dato un giro di vite prevedendo una serie di provvedimenti molto restrittivi soprattutto per gli esercizi commerciali.
Dei problemi legati alla movida si è discusso per molto tempo, tanto che durante il mandato amministrativo appena concluso, avevo proposto come presidente di commissione un tavolo di confronto tra amministrazione, associazioni del commercio, esercizi commerciali e una rappresentanza di cittadini residenti. L’obiettivo era quello di trovare il giusto equilibrio che potesse tutelare la movida e al tempo stesso regolamentarla al fine di garantirne un corretto svolgimento e salvaguardare il benessere dei cittadini residenti.
Già in quell’occasione proposi soluzioni relative alla sosta, con parcheggi a pagamento in convenzione, bus navetta dai parcheggi scambiatori, ed anche una proposta decorosa e rispettosa dell’arredo urbano al fine di creare anche servizi igienici in una zona sotterranea. Ovviamente andavano regolamentati anche gli orari e i decibel musicali.
Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale a fronte di provvedimenti restrittivi per i locali, la movida è ben lontana da essere quella che a partire dal 1998 iniziò ad animare via Farini.
La movida si è presentata in questi anni come una opportunità attrattiva per il centro storico di Parma. Essa ha contribuito a creare quell’immagine di città giovane, capace di muovere gente verso il centro nelle ore serali, contribuendo così a tenere alta l’attenzione verso il nostro centro storico divenuto meta di centinaia di persone anche da fuori città e fuori provincia. Non a caso infatti al di là dell’Enza o del Taro, giusto per rimanere sulla via Emilia, ci invidiano la capacità attrattiva del centro cittadino, che anche grazie all’attenzione dell’amministrazione comunale, è divenuto un polo aggregativo importante in grado di creare un’alternativa al nomadismo notturno.
Il fenomeno movida ha rappresentato un grande volano per l’economia e gli esercizi commerciali, un valore aggiunto per gli immobili del centro, un deterrente contro la criminalità, un’alternativa alla migrazione dei giovani in auto da un locale all’altro.
Oggi purtroppo questa opportunità tanto consolidata, quanto invidiata dalle altre città, per la poca educazione di qualcuno, la moltitudine di persone, la mancanza di qualche accorgimento necessario, ha determinato una seria di provvedimenti che rischiano realmente di trasformare la movida. Tanto che mi risulta sia in corso una raccolta di firme a tutela della movida nei locali di via Farini che oggi conta più di mille sottoscrizioni.
Il mio personale auspicio è che la movida non venga declassata ad argomento per giovani amanti del divertimento, ma al contrario possa essere tema di confronto per lo sviluppo delle opportunità e della vivibilità del nostro territorio. Il mio impegno sarà quello di continuare a far crescere la città anche grazie alla movida, trovando il giusto equilibrio tra le parti in causa, ma tutelando questa opportunità importante che abbiamo conosciuto in questi anni.
Matteo Agoletti
Udc