
28/10/2011
h.15.10
Si chiama “Tutti dentro”, ed è una sorta di invito: un invito rivolto ai giovani immigrati del nostro territorio.
Si tratta di un progetto con il quale la Provincia, in occasione dell’anno europeo del volontariato, mira a sensibilizzare i giovani immigrati di Parma e del Parmense proprio sul volontariato inteso come partecipazione e impegno: come opportunità di cittadinanza attiva, riconosciuta come tale anche dal Consiglio d’Europa e da questo apprezzata proprio perché portatrice di valori “europei” quali la solidarietà e la non discriminazione.
Partner della Provincia sono Forum Solidarietà, le associazioni del Coordinamento Immigrazione e intercultura, e quattro scuole superiori di Parma: il Liceo artistico Toschi, l’Isiss Giordani, l’Ipsia Levi e il Liceo delle Scienze umane Sanvitale.
L’iniziativa, finanziata attraverso il Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei) nell’ambito del programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, si fonda sulla convinzione che il coinvolgimento in attività di volontariato possa essere uno strumento d’integrazione, di consapevolezza d’appartenenza e radicamento in un territorio, di coscienza civile, e punta a suscitare la curiosità nei ragazzi verso quel grande mondo che a Parma e provincia conta oltre 400 associazioni iscritte al Registro provinciale.
“Il titolo è significativo: dà l’idea di una grande inclusione, di una realtà nella quale non esistono più il “noi” e il “loro” – ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Se Parma, con circa 12mila volontari attivi e circa 480 associazioni, è la provincia con i numeri migliori dell’Emilia Romagna, e l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia su questo tema, vuol dire che qui c’è un bacino forte che può avere anche un valore propulsivo: crediamo che integrarsi con i giovani immigrati sull’idea di lavorare per il bene comune, di darsi agli altri, sia un modo valido di mettere in pratica condivisione e accoglienza universale”.
“Non è facile aggiudicarsi per due volte il finanziamento Fei. Noi ci siamo riusciti, e lo diciamo con soddisfazione anche perché delle diverse proposte arrivate al Ministero dal nostro territorio solo quella della Provincia di Parma è stata finanziata”, ha commentato l’assessore provinciale all’Europa Francesco Castria, che si è detto “molto soddisfatto anche per la capacità di lavorare tra diversi assessorati. Questo risultato premia il lavoro di squadra”.
Nel corso del progetto si andrà nelle scuole che hanno aderito ad incontrare i ragazzi: con loro si parlerà di volontariato partendo dalle loro idee ed esperienze, cercando di capire che significato attribuiscono al concetto di volontariato e che tipo di realtà associative vorrebbero incontrare.
È importante sottolineare che la partecipazione del Liceo Toschi va anche più in là: il Liceo d’arte curerà anche la realizzazione del materiale di comunicazione, firmando il logo identificativo del progetto e il video documentario dell’intero percorso svolto da studenti, ragazzi stranieri, volontari del servizio civile regionale. Sono state poi coinvolte le associazioni del Coordinamento Immigrazione e Intercultura: a un primo momento di dialogo e confronto seguiranno incontri direttamente con le associazioni, permettendo così ai ragazzi di “toccare con mano” cosa fanno quotidianamente i volontari e quali sono le loro attività.
Ad accompagnare i gruppi nelle uscite saranno operatori della Provincia e di Forum Solidarietà; con loro ci saranno i ragazzi che stanno svolgendo il Servizio civile regionale (riservato com’è noto ai migranti), come miglior esempio e testimonianza di ragazzi stranieri impegnati in iniziative di cittadinanza attiva.
“La società del futuro è multiculturale: è una società dove tutti devono partecipare e stare insieme. Io parlerei proprio del “bene collettivo” come finalità di questo progetto, e in quest’ottica l’associazionismo ha un ruolo importante. È un progetto fatto sulle scuole, sui giovani, e anche per questo è un’esperienza che accogliamo a braccia aperte”, ha osservato il presidente di Forum solidarietà Fabio Fabbro.
“Noi dobbiamo dare ai ragazzi l’idea della cittadinanza: a tutti. E per me cittadinanza è cittadinanza attiva, è sviluppare la partecipazione. È sulla cittadinanza attiva che giochiamo una scommessa vitale: anche per le seconde generazioni, che oggi sono un fronte fondamentale su cui lavorare”, ha spiegato il dirigente dell’Ipsia e del Sanvitale Adriano Cappellini, che ha fatto riferimento in particolare alla realtà multietnica dell’Ipsia: “Nel triennio su 502 iscritti 235 sono stranieri: noi superiamo abbondantemente il tetto del 30% fissato dal ministro Gelmini. Noi abbiamo un progetto di rafforzamento dell’italiano per tutti i ragazzi di prima, non solo per gli stranieri, perché per me accoglienza all’Ipsia significa fare italiano per tutti, anche per gli italiani: una progettazione complessiva, di vera inclusione”.