
Come noto la Primavera si presenta sempre ricca di fiori e profumi, tra questi spiccano le rose con il loro suadente e delicato profumo. Ma ogni rosa ha le sue spine, ragion per cui è sempre necessario saperle maneggiare con le dovute cautele.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Parma, nonché Commissario Straordinario per parte AUSL, va distribuendo rose rosse senza le necessarie cautele correndo l’inevitabile rischio di pungersi.
Agli affascinati cittadini e contribuenti, oltre il miraggio di una futura unificazione delle aziende sanitarie locali, si vanno vendendo dosi di ottimismo e di rigenerata condizione di salute della sanità parmense.
Entro la fine di quest’anno, si va affermando, che sarà completata la costruzione del nuovo polo Oncologico e si avvieranno numerosi cantieri per rinnovare varie strutture del comprensorio dell’ospedale cittadino.
Tra le primizie primaverili spicca la notizia circa l’avvio della costruzione del Nuovo Polo dell’Emergenza: apprezzabile lo sforzo di investimento che la Regione sta rivolgendo al territorio di Parma. Tutto ciò, però, confligge oltremodo con le strategie che la Direzione AOUPR sta perseguendo.
Infatti, nel quadro della sanità pubblica locale, non solo vi sono forti carenze di organici da molto tempo, ma dopo l’ondata pandemica stiamo osservando una continua fuga di massa dei professionisti verso la sanità privata.
† “Signor mio e Dio mio!”: l’incredulo e il famigerato Tommaso è il primo a riconoscere Dio in un uomo (di Andrea Marsiletti)
Senza contare la grave sofferenza in cui versa l’Azienda Ospedaliera di Parma a causa delle numerose carenze strumentali e della mancata manutenzione ordinaria , come ci viene riferito dai quadri organizzativi aziendali. Troppo spesso restano inevase le richieste di materiali necessari per la conduzione dell’assistenza (carrelli per la terapia, barelle,sedie a rotelle, ecc.), mentre per le richieste di manutenzione, nonostante i numerosi solleciti, i tempi di intervento restano lunghissimi.
Unitamente allo scenario sopra descritto, le reali strategie messe in campo dal Direttore: blocco delle assunzioni, mancata sostituzione dei pensionamenti e dei trasferimenti ecc., con conseguente aumento dei carichi di lavoro, contribuiscono alla fuga in massa dei professionisti.
E’ delle ultime ore la notizia appresa circa la prossima perdita di ben 6 medici, tutti in uno stesso reparto del Barbieri!
Quali saranno le conseguenze?
Tutti questi elementi generano un quadro complessivo di scarsa attrattività del nosocomio parmense che ad oggi, non solo riguarda medici, infermieri, Ostetriche e tecnici, ma sempre più si estende all’utenza.
Molti sono i cittadini che spesso, a causa delle liste d’attesa interminabili e dell’insoddisfazione per il livello di accoglienza ricevuto, si rivolgono al settore privato, anche a costo di pagare.
Grava inoltre che storicamente i lavoratori dell’Azienda Ospedaliera di Parma percepiscono salari e trattamento più bassi rispetto ad altre realtà, per assurdo persino rispetto ai loro cugini dell’AUSL di Parma.
Costruire strutture ed aprire nuovi servizi (vedi i centri di assistenza ed urgenza, C.A.U., recentemente propagandati), non porta necessariamente un miglioramento della qualità dell’assistenza alla cittadinanza se restano dei luoghi vuoti. Questo vuoto è costituito da un’assenza fondamentale: quella dei professionisti.
“La UIL-FPL, nel tutelare l’interesse dei lavoratori e di conseguenza dei cittadini, metterà in campo, come sempre ha fatto, tutti gli strumenti a sua disposizione per invertire questa direzione intrapresa”, dichiara il Segretario Generale Ambra Biagio, “anche a costo di spostare il tavolo di discussione dinanzi agli organi Prefettizi con lo stato di agitazione.”
Resta quindi aperta la domanda su quali soluzioni al riguardo metterà in campo il Direttore Generale.
Ufficio Stampa UIL