Un borsch per l’Ucraina: al Laboratorio Aperto del Complesso di San Paolo degustazione benefica per la popolazione ucraina

SMA MODENA
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Sulla scia di #cookforukraine, un’iniziativa diventata ormai virale ideata dalle food writer Olia Hercules, ucraina, e Alissa Timoshkina, russa, entrambe residenti a Londra, arriva infatti a Parma una serata benefica dedicata alla cucina ucraina ed, in particolare, al suo piatto simbolo: il borsch. La tipica zuppa di barbabietole che, già dallo scorso anno, è in attesa di essere inserita nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità di UNESCO.

Grazie all’Associazione Gastronomi Professionisti, primo ente a interfacciarsi con i 19 corsi universitari (di cui 3 lauree magistrali) in Scienze Gastronomiche presenti in tutta Italia con l’obiettivo di rappresentare e tutelare la figura del gastronomo professionista e di ampliare la conoscenza del mondo dell’enogastronomia locale e diffondere buone pratiche, sarà possibile domenica 3 aprile a partire dalle 19.30, nei rinnovati spazi del Laboratorio Aperto del Chiostro della Fontana del Complesso di San Paolo, dedicato all’innovazione e alla sperimentazione per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale e in particolare alla cultura dell’eccellenza agroalimentare, degustare due diverse versioni di borsch preparate per l’occasione da due brigate di cucina composte da donne ucraine e donne russe.

Insieme intorno a tavola e ai fornelli della grande cucina aperta alla cittadinanza nel cuore della food valley, a partire dalle 16 di domenica le pentole sul fuoco borbotteranno per la preparazione di un piatto dal sapore di pace e fratellanza. Un piatto che, sebbene originario dell’Ucraina, viene abitualmente cucinato in Russia, Moldavia, Georgia, Polonia, attraversando tutta l’Europa dell’Est e arrivando fin sulle tavole della Germania con le consuete variazioni di paese in paese, di famiglia in famiglia.

Un brodo ricco, il comfort food dell’est, che evoca il profumo delle case nei giorni di festa e i ricordi d’infanzia per queste persone oggi residenti a Parma, provenienti da paesi che hanno condiviso una storia ricca e complessa il cui linguaggio culinario riflette questa relazione nel modo più potente e riconoscibile. Un’occasione dove il cucinare diventerà gesto di pace, libertà, verità e buon senso, per il pensiero razionale e per l’amore.

Una serata che desidera rimarcare quanto, al netto delle differenze che contraddistinguono i nostri piatti simbolo regionali, il cibo è sempre un elemento inclusivo e culturale, che ridisegna confini e unisce le nazioni e che avrà anche la partecipazione in diversi momenti di Adriano Engelbrecht, attore di spicco della scena parmigiana e nazionale, che durante la serata proporrà alcuni brani di sua creazione al violino.

“Una bellissima iniziativa di amicizia e di pace – sottolinea l’Assessore al Turismo e al progetto UNESCO del Comune di Parma Cristiano Casa – che ci ricorda che la cucina e la tavola sono da sempre simbolo di incontro e convivialità e luogo di dialogo e di fratellanza. È un onore poter ospitare a Parma, riconosciuta da UNESCO Città Creativa per la Gastronomia, questo evento di pace che spero possa essere preso ad esempio da chi oggi semina terrore con le guerre”.

Durante la serata sarà quindi possibile degustare le due diverse versioni del borsch e il pampushki, pane all’aglio ucraino, e una fetta di Biskvit, torta di mele, con una tazza di tè e un assaggio di vodka.

L’ingresso sarà da Vicolo delle Asse 5 (fino ad esaurimento posti) con Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2 dalle 19.30 e l’offerta minima è di 20 euro.

Grazie al sostegno di CONAD Centro Nord tutto il ricavato della serata verrà interamente devoluto alla Croce Rossa Italiana (https://cri.it/emergenzaucraina/). Per informazioni: laboratorioaperto@comune.parma.it