
03/05/2012
h.13.30
Durante la campagna elettorale del candidato V. Bernazzoli abbiamo letto frasi come questa: “Parma è la capitale della Food Valley, deve quindi impegnarsi a tutelare e valorizzare i prodotti DOP e Igp, favorendo lo sviluppo tra le altre cose della filiera corta e dei mercati a km zero”.
Su questo argomento però, al contrario di quanto avviene abitualmente in politica dove si devono aspettare i fatti per giudicare le promesse di un politico, noi pensiamo di potere giudicare il candidato Bernazzoli per i fatti concreti che ha già prodotto come politico, su un tema cruciale per l’economia di Parma come quello della tutela dei nostri prodotti DOP.
Ci siamo andati a leggere l’art. 21 del Dlgs 228/2001 “Norme per la tutela dei territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità” che al comma 1) descrive le varie tipologie di denominazioni di origine che possono essere utilizzate per la tutela delle aree agricole di pregio e i prodotti alimentari tipici di queste zone, mentre al comma 2) elenca le azioni e gli strumenti attraverso i quali può essere realizzata questa tutela e che letteralmente recita così:
comma 2). La tutela di cui al comma 1 è realizzata, in particolare, con:
a) la definizione dei criteri per l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, di cui all’articolo 22, comma 3, lettera e), del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, come modificato dall’articolo 3 del decreto legislativo 8 novembre 1997, n. 389, e l’adozione di tutte le misure utili per perseguire gli obiettivi di cui al comma 2 dell’articolo 2 del medesimo decreto legislativo n. 22 del 1997;
b) l’adozione dei Piani Territoriali di Coordinamento di cui all’articolo 15, comma 2, della legge 8 giugno 1990, n. 142, e l’individuazione delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti ai sensi dell’articolo 20, comma 1, lettera e), del citato decreto legislativo n. 22 del 1997, come modificato dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 389 del 1997.
Dalla lettura di questo comma, pur essendo espresso in legalese, appare evidente che un preciso ente locale di nome Provincia di Parma predispone e adotta il Piano Territoriale di Coordinamento.
Il PTCP è uno strumento che, “ferme restando le competenze dei comuni ed in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, determina indirizzi generali di assetto dei territorio”, avrebbe potuto e dovuto salvaguardare le nostre zone agricole di pregio, in cui si produce un prodotto DOP di fama mondiale come il Parmigiano-Reggiano, da una impropria localizzazione di impianti di smaltimento rifiuti al loro interno.
Cos’ha fatto invece il candidato sindaco Bernazzoli nel suo ruolo di presidente della Provincia?
Non solo non ha ottemperato alle indicazioni di legge che gli fornivano uno strumento per svolgere il ruolo di tutela, ma ha fatto l’esatto contrario, scegliendo in maniera scellerata di localizzare all’interno della zona di produzione del Parmigiano DOP un impianto di incenerimento che brucerà 130.000 tonnellate all’anno di rifiuti.
Poi da bravo politico, in campagna elettorale ci viene a parlare di impegno per la tutela dei prodotti DOP e IgP, ma i fatti concreti già parlano per lui che nella realtà ha sferrato un attacco quasi mortale ai produttori DOP situati nel raggio di 20 km dal camino dell’inceneritore (che un domani potrebbero anche denunciarlo per questa negligenza rispetto a quanto previsto dall’art21 comma 2 del DLgs 228/2001).
Quando si dice passare dai fatti alle parole.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
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