
Emergenza in Università, Parma 25 luglio 2023
Questa mattina le conseguenze del cambiamento climatico hanno causato gravi infiltrazioni all’interno dell’Università degli Studi di Parma. A causa delle precipitazioni particolarmente intense, alcune aree degli edifici universitari hanno subito pesanti infiltrazioni d’acqua, compromettendo temporaneamente la normale attività sia all’interno del Campus nel dipartimento di chimica, che nella biblioteca dei Paolotti.
In entrambi i casi, un’enorme quantità di acqua si è riversata sopra i tavoli da lavoro e sopra i libri delle rispettive strutture. Il personale di manutenzione è stato rapidamente allertato dai rappresentanti degli studenti e studentesse della lista UDU. L’Università dice di aver svolto i consueti lavori di manutenzione, senza però nominare nella fattispecie i plessi indicati dai rappresentanti.
“Da anni cerchiamo di far notare all’Ateneo di parma gli ingenti interventi che dovrebbero essere intrapresi per poter garantire l’incolumità di studenti e studentesse che vivono quotidianamente l’università, eppure spesso riceviamo segnalazioni di soffitti cadenti o di gocce d’acqua che testimoniano un avanzato deperimento dell’infrastruttura universitaria” dichiara Lorenzo Tanchis, coordinatore di UDU Parma e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.
† Anche la traduzione sbagliata del Vangelo Maria! Maddalena chiede ancora di essere accettata e di far brillare con sé il femminile del mondo (di Francesca Saccani)
“Da tempo ci stiamo mobilitando attraverso molte mozioni nel Consiglio degli Studenti per cercare di far fronte alla situazione”. Conclude Tanchis.
“Non possiamo continuare così, la situazione peggiorerà di giorno in giorno, i cambiamenti climatici porteranno sempre più contingenze di questo tipo, l’Università di Parma, come tutte le altre Università, dovrebbe potenziare le proprie strutture per fare in modo che gli studenti e le studentesse possano vivere in ambienti adeguati e sicuri. Non possiamo pretendere che i giovani e le giovani partano in cerca di un futuro e arrivino in un posto che non mette la loro incolumità al primo posto” Dichiara Antonio Cento, Capogruppo UDU nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Fortunatamente, non si sono verificati feriti o danni gravi agli spazi comuni dell’ateneo o a persona all’interno delle strutture, tuttavia, la componente dottoranda, costretta a lavorare in situazioni del genere sta ipotizzando di scioperare nei prossimi giorni, data la situazione in cui versa.
“La situazione nel plesso chimico degenera ogni anno sempre di più ” dichiara Davide Dell’Accantera, ex rappresentante dei dottorandi in Dipartimento SCVSA e ex rappresentante in nucleo di valutazione. “Il plesso chimico si è rivelato spesso troppo freddo d’inverno (arrivando a 12 gradi durante le ore di lavoro) e troppo caldo d’estate (32-33 gradi al secondo piano dell’edificio) rendendo difficile il lavoro a ricercatori e dottorandi. Il cambiamento climatico sta peggiorando la situazione portando a fenomeni come quelli del 25 Luglio, potenzialmente pericolosi per gli studenti che frequentano il plesso”.
Udu – Unione degli Universitari Parma