
18/02/2013
h.20.00
Il Presidente della Conferenza dei rettori Marco Mancini ha deciso di prendere carta e penna per lanciare al mondo politico un appello: “Salvate l’università”.
Per il candidato al Senato del Partito Democratico Giorgio Pagliari, l’occasione per tornare a parlare di scuola, università e diritto allo studio. “Secondo Mancini, serve una decisa inversione di rotta rispetto al passato, ed è una visione che condividiamo. Come ha già detto il candidato premier Pierluigi Bersani, la nostra scuola e la nostra università vengono da quindici anni di continue umiliazioni. E siamo ben a conoscenza della gravità dei problemi che lo stesso Mancini pone, ossia il calo delle iscrizioni, lo scarso sostegno agli studenti meritevoli, l’esiguità dei fondi tale da mettere a rischio la possibilità di garantire didattica di qualità e l’adeguato spazio alla ricerca. Problemi che abbiamo mostrato di conoscere e a cui intendiamo rimediare, come testimoniano i punti contenuti nel programma elettorale del Partito Democratico”.
Tra le priorità, ricorda Pagliari, proprio la lotta alla dispersione, perché sia realmente garantito il diritto allo studio anche universitario, dando piena attuazione a quei principi contenuti nella nostra Costituzione. “Intendiamo introdurre strumenti innovativi – afferma il candidato Pd – Prima di tutto, vogliamo un “diritto allo studio mobile”, perché le scelte degli studenti devono divenire uno degli elementi per la valutazione e per l’assegnazione delle risorse. Serve poi un “Programma nazionale per il merito e il diritto allo studio”, con un finanziamento di finanziato con 500 milioni e che vada ad affiancare il sostegno offerto dalle regioni. Pensiamo poi ad un welfare studentesco per sostenere i bisogni dei nostri giovani”.
Altro tema caldo, l’aumento delle tasse universitarie, speso uno degli ostacoli alla frequenza da parte dei meno abbienti. “Lo sforzo sarà indirizzato alla loro riduzione – prosegue – e a renderle maggiormente progressive e più omogenee territorialmente”.
Infine, la risposta ad un altro dei gravi problemi posti da Mancini, ossia l’elevata età dei docenti universitari, sempre più anziani rispetto ai colleghi europei e sempre meno numerosi. “Tra i nostri obiettivi c’è quello di favorire il reclutamento di nuovi docenti, rimuovendo quegli ostacoli che oggi limitano il turn over – afferma Pagliari – dando sicurezza e prospettiva a chi in questo momento conosce solo precarità e incertezza. Intendiamo concentrare le numerose figure post dottorato in due tipologie, un un Contratto unico di ricerca, che possa fornire ai giovani ricercatori garanzie assistenziali e previdenziali, e professori junior in tenure track, con proporzioni certe per l’ingresso in ruolo”.