La leggenda degli Uomini Straordinari

27/02/2013

State tranquilli, non sto parlando di quell’orrido film con Sean Connery e i suoi amici mostri. Mi riferisco ad un’altra congrega di mostruosi esseri dotati tutti di un talento veramente unico nel suo genere: il talento della sconfitta.

Anno 1994. Il PDS si candida alla guida del paese con gli Uomini Straordinari che provengono direttamente dal PCI: Achille Occhetto, Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani, Livia Turco, Walter Veltroni, Piero Fassino, Angela Finocchiaro, accompagnati in coalizione da altri Uomini Straordinari come Fausto Bertinotti, Rosi Bindi Tutti ex compagni. Tutti figli del PCI, classici rappresentanti di quella sinistra “di sistema”, colta, raffinata. Tutti tranne la Bindi. Dico colta e raffinata.
Questa elite di supercervelli decide senza alcuno straccio di motivazione che i giochi erano fatti.
E soprendentemente, perde le elezioni.
Ma i nostri Uomini Straordinari non si perdono d’animo.
A causa della pochezza politica e grazie all’aiuto di un branco di trogloditi ex-longobardi, il primo governo Berlusconi cade.

Anno 1996. La nave dei compagni comunisti, il cui timone è ben saldo nelle mani del compagno Massimo D’Alema (è tanto intelligente, sostengono i tesserati del PDS bagnandosi nelle mutande ogni volta che D’Alema apre bocca ostentando la sua spocchia) decidono di fare salire a bordo un buon uomo che di sinistra ha poco e nulla. Romano Prodi pianta eucaristicamente l’Ulivo e vince le elezioni. Berlusconi è schiantato.
Un governo di centrosinistra alla guida del paese. Incredibile. L’unico a non crederci è Bertinotti, fiero rappresentante della sinistra comunista intellettuale, saccente, citazionista, nostalgica e perdente. Faustone fa cadere il governo Prodi, ma non si torna al voto subito. Si mette di traverso il presidente della Repubblica che da l’incarico a D’Alema.

Anni 1998-99: E’ fatta!!!! Un ex comunista presidente del Consiglio non per una ma per ben due volte consecutive! Certo, non l’ha votato nessuno e c’è chi mormora che dietro la caduta di Prodi ci sia lui, ma si tratta di malelingue di invidiosi e complottisti. Per compiere il capolavoro finale manca ancora un tassello: D’Alema, che è tanto intelligente come sostengono i suoi ammiratori che iniziano tutti e tutte a farsi crescere i baffi a manubrietto come il loro leader, decide nella sua magnanimità di tendere la mano al fiero avversario sconfitto coinvolgendolo nella Bicamerale.
Perchè gli Uomini Straordinari sono tali anche nella gentilezza.
Berlusconi afferra la mano, balza dai nuovo al centro della vita politica del paese e da uno strattone forte forte al leader Maximo che in seguito alla sconfitta alle elezioni regionali si dimette.
Segue una breve parentesi col governo di Giuliano Amato, molto stimato dagli Uomini Straordinari evidentemente per essere riuscito a sopravvivere al crollo del PSI senza farsi arrestare.
E’ l’alba del nuovo millennio.
Gli Uomini Straordinari sono pronti ad affrontarlo, ebbri della loro stessa supponenza.

Anno 2001: gli Uomini Straordinari, convinti con questa mossa di avere la vittoria in tasca, cambiano nome al partito diventando Democratici di Sinistra, aprono clamorosamente al centro e candidano una persona carismatica, giovane, che piace alla gente, che buca lo schermo ed è brillante nei duelli con gli avversari. Purtroppo però J.F. Kennedy rifiuta la candidatura, un po’ perchè non conosce bene l’italiano un po’ perchè è morto da 40 anni. I DS sempre sostto le fresche frasche dell’Ulivo, candidano Francesco Rutelli, leader della Margherita, un partito di chiara ispirazione al nulla.
Pare che ancora oggi Berlusconi rida di gusto ripensando a quel periodo.
Gli Uomini Straordinari subiscono una sconfitta così pesante, ma così pesante che Napoleone a Waterloo al confronto ha vinto in scioltezza.
Ma gli Uomini Straordinari non mollano. Loro detengono la Verità Assoluta e se non riescono ad essere eletti la colpa non è loro, ma degli italiani e soprattutto di Berlusconi che si ostina a vincere e convincere gli italiani che il centrosinistra è un’armata Brancaleone di supponenti e mediocri soggetti.

Anno 2006: gli Uomini Straordinari devono sconfiggere il loro arcinemico Silvio Berlusconi che per cinque anni ha imperversato per il paese distruggendolo.
Gli elettori, stremati, sono già al traguardo: aspettano solo il centrosinistra.
Gli Uomini Straordinari scongelano Romano Prodi che, non essendo membro ma special guest di quel gruppo, ovviamente fa tutto il contrario di quanto ci si aspettava: ovvero, vince.
Vince però male: al Senato, complice la meravigliosa porco-legge elettorale tutt’ora in vigore, il governo Prodi tira avanti grazie al voto di ultramillenari senatori a vita e del voto degli italiani all’estero.
Ma non bastano. Nel 2008 il fedele alleato trozkista Clemente Mastella fa cadere il governo.

Anno 2008: gli Uomini Straordinari candidano il loro bambino prodigio Walter Veltroni, che esordisce dicendo “Io non sono mai stato comunista”. Berlusconi non riesce veramente a crederci.
Con la stessa identica porco-legge elettorale, Silvio rivince e soprattutto stravince le elezioni con una maggioranza assoluta alla Camera e al Senato.

Novembre 2011: Berlusconi soccombe nuovamente di fronte alla sua pochezza politica e alla sua passione per la vagina. La crisi economica imperversa.
Il Presidente della Repubblica, memore dell’esperienza dei governi D’Alema, convoca gli Uomini Straordinari, li guarda in faccia un po’, riflette due minuti poi afferra la cornetta del telefono, nomina Mario Monti prima Senatore a vita e poi Presidente del Consiglio.
Gli Uomini Straordinari si ritrovano alleati al loro acerrimo nemico per un anno.

Novembre 2012: gli Uomini Straordinari indicono le primarie per stabilire chi sarà il candidato premier del centrosinistra alle politiche del febbraio 2013. Concorrono Bersani, Uomo Straordinario della prima ora, il comunista Vendola, il marxista leninista Tabacci, tale Puppato e Matteo Renzi, homo novus del centrosinistra, lui sì mai stato comunista, giovane, sindaco di Firenze ed ex Presidente della Provincia di Firenze, che sondaggi alla mano sarebbe votato anche da molti elettori di centro, per non dire di centrodestra. Si candida alle primarie al grido di “mandiamo a casa gli Uomini Straordinari” i quali fiutano il pericolo, fanno gruppo e scatenano tutto l’apparato contro il Sindaco di Firenze e contro i suoi pochi sostenitori.
Bersani, dopo aver definito Papa Giovanni il suo uomo-simbolo della sinistra, vince le primarie. Renzi coerentemente si fa da parte.
Saputo che l’avversario sarà Bersani, istantaneamente si candidano sia Berlusconi sia Monti, i quali avevano dichiarato che in caso di candidatura di Renzi non sarebbero mai e poi mai scesi in campo.

Febbraio 2013: poco meno di due mesi prima il Berlusca era dato a meno del 10% ed il PD ad oltre il 35%. Gli Uomini Straordinari, che durante le primarie avevano accusato Renzi delle peggio cose (tra cui: di essere a destra di Mussolini, di avere scatenato la peste del Manzoni e della sconfitta con la Spagna ai mondiali) già si spartiscono le cariche. Tizio farà il ministro. Caio farà il sottosegretario. Sempronio farà il vicepremier.
Il Movimento 5 Stelle è considerato poco più che una mosca sul culo, da gestire ogni tanto con qualche stanco colpo di coda.

25 Febbraio 2013: Berlusconi raggiunge il centrosinistra, il Movimento a 5 stelle è il primo partito e gli Uomini Straordinari, incredibilmente, perdono ancora,

Tra dieci mesi probabilmente si rivoterà. Gli Uomini Straordinari sono pronti. La leggenda vive.
Palmarès degli Uomini Straordinari:

1994: sconfitta – candidato braccobaldOcchetto
1996: vittoria – candidato il compagno maoista Romano Prodi
1998: crisi di governo Prodi – governo D’Alema I
1999: dimissioni governo D’Alema I, inizio governo D’Alema II
2000: crisi – governo D’Alema II
2001: sconfitta – candidato il castrista Francesco Rutelli
2006: vittoria – con leader il noto stalinista Romano Prodi e crisi nel 2008
2008: sconfitta – con leader il mai-stato-comunista Walter Veltroni
2013: sconfitta – con leader Bersani

Totale: 4 sconfitte, 4 crisi e 2 vittorie.
Anni a disposizione: 20

La Formazione:
Occhetto (subito ritiratosi), Bersani, Veltroni, Fassino, Franceschini, D’Alema, Rutelli, Bindi, Melandri, Turco, Finocchiaro e tutti gli altri.

Nota personale: al prossimo congresso, voglio Zamparini presidente. Perderemo ancora, ma almeno gli Uomini Straordinari riusciremo a cacciarli a casa.

Dario Serventi

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