Via Palermo, “se occorre si chiami l’esercito”

30/06/2009
h.11.40

“La situazione di via Palermo e delle zone limitrofe è diventata insostenibile. È ora di dire seriamente basta all’incrocio della paura ed al quartiere dell’inciviltà”.
Questo lo sfogo del Coordinatore provinciale del PDL, Luigi Giuseppe Villani, riguardo l’ennesime denunce pubblicate sulla stampa di inseguimenti e tentate aggressioni ai danni di comuni cittadini che si aggiungono ad altri reati come risse e spaccio di stupefacenti sempre nella stessa zona della città, quella che parte dall’incrocio tra via Palermo e via Trento e comprende la stessa via Palermo e tutte le vie che vi sfociano.
“Non è degno di una città civile come è Parma che in una determinata sua zona si ripetano in continuazione atti di violenza, intimidazione e spaccio di droga all’aria aperta e nessun intervento concreto sia riuscito a fermare questo sconcio – ha quindi proseguito il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – C’è bisogno di un maggiore impegno di tutte le istituzioni ma in particolare delle forze dell’ordine per evitare che continui a proliferare l’illegalità in quella ed in altre zone della città e se per questo è necessario l’esercito e che circolino pattuglie miste di soldati e carabinieri o poliziotti allora ben venga anche questa soluzione.
Solo i delinquenti hanno da temere chi porta il tricolore sulle spalline non certo i cittadini onesti che hanno diritto a non dover avere paura quando mettono la macchina in garage o passeggiano per strada”.
Sullo stesso problema dai banchi della maggioranza in Consiglio comunale interviene il vice capogruppo di Impegno per Parma, Giuseppe Pantano, il quale sottolinea: “è ormai diventata una bruttissima consuetudine leggere e sentire praticamente ogni giorno di violenze, aggressioni ed altre illegalità sempre nella stesa zona di via Palermo.
Se nonostante le continue segnalazioni di cittadini allarmati e giustamente stanchi di questa situazione non si è riusciti a porvi rimedio vuol dire che da parte di tutte le autorità interessate ed in particolare da quelle di pubblica sicurezza, bisogna fare di più”.

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