
01/11/2012
h.15.10
Il Garante della Privacy ha dato ragione a Matteo Renzi che qualche giorno fa aveva presentato un esposto contro le regole delle primarie sottoscritte da Bersani e Vendola che prevedevano la diffusione dei nomi dei votanti e quindi violerebbero le leggi sulla Privacy.
Il Garante ha scritto che “il Comitato per le primarie del centrosinistra deve fissare ”modalita’ di conoscibilita’ dei dati che non diano luogo” a ”forme di diffusione” di dati sensibili”.
Secondo il Garante, la sottoscrizione del ‘pubblico appello’ e l’iscrizione nell”albo degli elettori’ ”comportano un trattamento di dati personali di natura sensibile, in quanto idonei a rivelare le opinioni politiche o l’adesione a partiti, associazioni o organizzazioni a carattere politico”.
Il cooordinatore della campagna elettorale di Renzi, Roberto Reggi, ha così commentato: “Il Garante della Privacy ci ha dato ragione su tutto e ci sarà quindi la possibilità della pre-iscrizione on-line e la tutela dei dati sensibili per tutti gli elettori! Avremo quindi primarie più libere di quelle pensate dall’apparato del PD al quale la prepotenza non ha portato fortuna”.
Nei giorni scorsi anche il Comitato Indipendenti per Renzi – Parma aveva criticato queste regole “volte a scoraggiare la partecipazione della gente comune per limitarla ai militanti di partito”.