Wcc, “sembrano avverarsi i nostri peggiori timori”

SMA MODENA
lombatti_mar24

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(non più in homepage)
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25/02/2011
h.16.30

Forse la “cittadella” della terza età di via Budellungo non si farà. I timori da tempo espressi da Cgil, Cisl e Uil territoriali sembrano prendere corpo di ora in ora, avallati dalle dichiarazioni del sindaco sulla mancanza delle risorse necessarie e sulla crisi immobiliare (come se ci fossero dubbi in proposito), tanto da rendere più concreta da parte dell’Amministrazione l’ipotesi di rivalutare la proposta dell’opposizione.
Stop all’idea del progetto di finanza, dunque, visto che non vi sono acquirenti interessati al patrimonio Asp, un patrimonio da 36 milioni di euro che sarebbero dovuti servire a finanziare, attraverso società partecipate del Comune, la costruzione del Welfare Community Center. Oggi l’Amministrazione sembra non voler più correre il rischio di “svendere” quel patrimonio, rischio che in più occasioni i sindacati avevano segnalato ricevendo secche e sdegnate smentite a mezzo stampa. Evidentemente non si trattava di valutazioni così peregrine, ma nel surreale universo della Parma “modo di vivere”, fatto di annunci mirabolanti e società di scopo create dall’oggi al domani come scatole cinesi per aggirare il patto di stabilità e mascherare le enormi difficoltà delle languenti casse comunali, chi ci farà caso?
Il problema, tuttavia, è ben più grave. Perché non solo mancano i soldi per realizzare il WCC, ma soprattutto, nonostante sia già stato avviato, sulla base della legge regionale, il processo di accreditamento dei servizi socio-assisstenziali, il Comune di Parma non si è attrezzato per rendere efficienti sotto questo aspetto le strutture già esistenti dell’Azienda di servizi alla persona. In sostanza, in attesa di costruire il WCC, non si sono messe a norma le case protette dell’Asp che già ospitano gli anziani della città, alcune delle quali presentano problemi strutturali e gestionali che rischiano di far perdere alla città preziosi posti letto, oltre che di penalizzare il personale che vi opera. Naturalmente, non senza ulteriori aggravi di spesa.
Non si vorrebbe che anche questa volta a pagarne le conseguenza siano i più indifesi e incolpevoli, ovvero gli anziani, le loro famiglie, e, in ultima analisi, noi tutti.
I sindacati confederali non si sono mai sottratti a nessuna iniziativa proposta da questa amministrazione comunale che fosse volta alla ricerca di soluzioni adeguate ai problemi da tempo prospettati; per la loro urgente soluzione oggi ritengono sia giunto il tempo per l’apertura di un tavolo di confronto a tutto campo ove sapranno dare il loro fattivo contributo.

CGIL, CISL E UIL

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25/02/2011
h.20.20

Wcc, Lasagna: «Parma merita progetti di eccellenza, sì al dialogo con i sindacati»

“Al di là di alcuni passaggi inutilmente allarmistici, e delle immancabili coloriture politiche (le stesse che hanno ispirato la manifestazione andata deserta contro il Sindaco Vignali), la lettera diffusa dai Sindacati sul Wcc ha il merito di segnalare la disponibilità al dialogo da parte di Cgil, Cisl e Uil”, afferma l’assessore al Welfare, Lorenzo Lasagna.
“La nostra città ha diritto a progetti moderni e di eccellenza nei servizi agli anziani, un terreno su cui l’Amministrazione Comunale non intende fare passi indietro – prosegue l’assessore -. E’ il caso di distinguere i contenuti del progetto dal suo aspetto finanziario. I contenuti del Wcc, un intervento molto avanzato di quartiere a misura di famiglia e di anziano, sono assolutamente innovativi e capaci di guardare alle esperienze più moderne del Nord Europa. Questi contenuti non sono oggi in discussione. Dal punto di vista finanziario, invece, la realizzabilità del progetto è come noto subordinata alla vendita di alcuni immobili di Asp. Oggi, come sappiamo, il mercato degli immobili è bloccato e noi non abbiamo nessuna intenzione di svendere”. “Nei prossimi giorni – conclude – ci sarà possibile valutare in dettaglio la copertura finanziaria del progetto Welfare Community Center all’indomani della ricapitalizzazione di Stt. Se il progetto Wcc dovesse risultare privo di adeguate coperture siamo pronti ad avanzare progetti alternativi aventi le medesime caratteristiche: aumento dei posti disponibili, modernità delle strutture, sostenibilità economica della gestione. Nell’elaborare tali progetti sarà naturalmente nostra cura ricercare il più ampio consenso e favorire il più ampio confronto possibile – come del resto è sempre accaduto – e ciò anche attraverso l’apertura di un tavolo con le organizzazioni sindacali”.