
Il cicloturismo si sta imponendo come un asse strategico per il rilancio di uno dei comparti economici più colpiti dalla crisi pandemica e per la valorizzazione sostenibile del territorio, soprattutto delle aree esterne ai flussi del turismo di massa, che possono trovare nuove opportunità di sviluppo tramite la mobilità dolce. Il rapporto annuale ISNART-Legambiente del 2020 stima che il settore del cicloturismo in Italia abbia movimentato nel 2019 complessivi 4,7 miliardi di euro, di cui 3 spesi da turisti stranieri.
Va in questa direzione la risoluzione presentata dal Gruppo Europa Verde in Assemblea Legislativa Emilia-Romagna per il completamento della cosiddetta “Ti-Bre dolce”, la Ciclovia Tirrenica (sigla ER9) candidata dalla Regione Emilia-Romagna per la rete nazionale ciclabile. Il tracciato, che interessa l’Emilia-Romagna per una lunghezza di circa 70 km, attraversa la provincia di Parma da nord a sud, andando da Colorno sul Po al Passo della Cisa, fino al confine con la Toscana. In pratica si tratta della “gemella tirrenica” della Ciclovia del Sole.
La Ti-Bre dolce, già interamente pedalabile, non è ancora riuscita ad esprimere appieno le proprie potenzialità di attrazione di cicloturisti a causa di alcune criticità da tempo irrisolte. Particolarmente problematico è l’attraversamento del Po, tra Colorno e Casalmaggiore, dove manca ancora l’interconnessione ciclabile tra la Ti-Bre Dolce e il ponte sul Po, e l’unico tratto di strada percorribile da Colorno per arrivare all’imbocco della corsia ciclabile sul ponte sono i circa 800 metri di una strada statale molto trafficata e rischiosa per la sicurezza dei ciclisti. Un ulteriore punto critico è costituito dalla storica Strada Farnese, nel tratto Parma-Sala Baganza, che in questi ultimi anni è stata invasa da un crescente traffico motorizzato, non più compatibile con la presenza della ciclovia. Per questo, Europa Verde propone che alla Strada Farnese sia riconosciuta la vocazione strategica di tracciato ciclo-pedonale, con divieto di accesso ai mezzi motorizzati, eccetto residenti e mezzi agricoli.
“Le potenzialità delle ciclovie regionali e interregionali vanno sfruttate al massimo perché consentono di raggiungere due grandi obiettivi: promuovere una mobilità rispettosa dell’ambiente e cogliere nuove opportunità di crescita sostenibile. La Ti-Bre dolce, in particolare, ha potenzialità turistiche particolarmente elevate sia per il valore paesaggistico e culturale dei luoghi attraversati, sia per la capacità di collegare tra loro questi territori a misura degli spostamenti in bicicletta – sottolinea Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde in Assemblea Legislativa Emilia-Romagna- Nel solo tratto emiliano la ciclovia collega tra loro tre residenze ducali: la Reggia di Colorno, il complesso della Pilotta e del Parco Ducale di Parma e il Casino dei Boschi di Sala Baganza, i tre complessi monumentali più rappresentativi del territorio parmense. Si tratta di un’opera importante, una infrastruttura utile al territorio a cui diciamo “sì”.
“Con la nostra risoluzione chiediamo alla Regione di impegnarsi, d’intesa con i Comuni interessati e la Provincia di Parma, a redigere il Progetto di fattibilità tecnica-economica della ER9 “Ti-Bre dolce”, a recuperare le risorse necessarie all’effettuazione dei lavori di completamento e messa in sicurezza del tracciato e a promuovere la conoscenza e la riconoscibilità del tracciato per valorizzare, in ambito di cicloturismo, i luoghi che attraversa. Inoltre, la risoluzione di Europa Verde impegna la giunta regionale ad individuare le risorse, aggiuntive a quelle nazionali, necessarie per portare a termine la realizzazione e a promuovere la conoscenza di tutte le ciclovie turistiche regionali e di rilevanza nazionale che attraversano l’Emilia-Romagna”.