Legacoopsociali E-R: oltre 200 associate e 25.000 tra soci e dipendenti

SMA MODENA
lodi1

Ha superato la soglia del miliardo di euro il fatturato sviluppato dalle oltre 200 cooperative sociali aderenti a Legacoop Emilia-Romagna nel corso del 2015. I soci e lavoratori sono più di 25.000 e gestiscono il 70% dei 25.771 posti dedicati alle persone disabili e anziane, quasi tutti i 21.045 interventi di assistenza domiciliare, oltre il 40% dei 38.278 posti negli asili nido; le comunità per minori, l’accoglienza ai migranti, i servizi di salute mentale e per le persone dipendenti da sostanze.

Inoltre, le cooperative sociali di tipo B – che inseriscono al lavoro persone svantaggiate o fragili e vulnerabili – sono la sola forma di impresa che opera con questa caratteristica e non è casuale che questo sia un fenomeno studiato in tutta Europa e non solo.

«Sono traguardi importanti per un settore nato trent’anni fa – ha ricordato nel corso di un incontro con la stampa il responsabile di Legacoopsociali Emilia-Romagna Alberto Alberani – ma non ci accontentiamo. Le sfide che abbiamo di fronte sono tante, importantissime, perché non riguardano la nostra esistenza di imprese, ma sono le stesse che devono affrontare milioni di donne e di uomini e riguardano temi cruciali: dall’assistenza alle persone fragili e vulnerabili, all’integrazione dei migranti, al protagonismo delle persone svantaggiate, quelle che lavorano e sono socie delle nostre cooperative di tipo B».

«È proprio così – commenta il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti –: il ruolo della cooperazione in questi ambiti è cruciale e anche i nostri interlocutori ne hanno piena consapevolezza. La cooperazione interviene in più ambiti della filiera del welfare e della salute e, oltre al pubblico, anche i singoli cittadini si rivolgono sempre più a noi per ottenere ciò di cui hanno bisogno».

coop

Sono tante le sfide, a partire da quella dell’accoglienza ai profughi per i quali Legacoopsociali propone anche la possibilità di accedere al Servizio Civile nazionale per iniziare un percorso professionale. Un nuovo impegno importante sarà nel dare attuazione alla legge regionale 14 del 2015 che interviene sulle persone fragili e vulnerabili prevedendo dei percorsi occupazionali che contrastino l’esclusione sociale.

«Abbiamo progettato e sperimentato servizi per l’infanzia nuovi e flessibili – ha ricordato Alberani –. Un campo, questo, che deve e può vedere il superamento delle forme di appalto al ribasso definendo un prezzo fisso diventando così una Regione dove i bambini non si mettono all’asta. Stiamo consolidando i servizi rivolti a persone anziane e disabili valorizzando l’attuale sistema di accreditamento e proponendo ai governi nazionale e regionale di aumentare i fondi per la non autosufficienza e e di consentire al cittadino maggiore scelta e protagonismo nei servizi».

Domani, 5 ottobre, dalle 10 alle 13, presso la Sala B della Torre Legacoop in viale Aldo Moro 16 a Bologna si svolgerà la direzione regionale delle cooperative sociali aderenti a Legacoop. Partecipano: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali. Alla direzione sono stati invitati anche sindacati, volontariato, Forum del Terzo settore, Confcooperative e Agci.