Questa mattina Luigi Alfieri, co-fondatore del movimento “Parma non ha paura”, ha convocato una conferenza stampa all’hotel Farnese in via Reggio nella quale ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Parma.
“Ho vissuto una Parma straordinaria, stupenda, ricca di iniziative di tutti i tipi, da quelle culturali a quelle sociali. Oggi è una città che ha fatto tanti passi indietro, e quei sacchetti neri disseminati lungo i marciapiedi ne sono la testimonianza” ha esordito Alfieri. “Da quando l’8 febbraio mi sono arrivati i ladri in casa, ho iniziato ad occuparmi di Parma in modo diverso e ho trovato a Parma persone straordinarie che mi hanno convinto che si può dare vita ad un grande progetto per la città. Per fare ciò è indispensabile l’efficienza della macchina comunale composta da 1.400 persone, ricca di grandi professionalità. Bisogna però saperla motivare ed entusiasmare con idee e sfide. Dostoevskij diceva ‘la bellezza salverà il mondo’… io lo dico come lui: ‘La bellezza salverà Parma’, una città che in fatto di bellezza ha pochi pari nel mondo.”
Alfieri inizia poi a esporre i principali punti del suo programma elettorale: “Immaginate che la città sia un cerchio, che parte da un punto e in quel punto si ricongiunge. Bene, io parto dalla sicurezza che è l’esigenza più sentita dai cittadini. Non accetto che un sindaco dica: ‘Non posso fare nulla, il Governo non mi aiuta!’. No, bisogna dare risposte concrete, indipendentemente dall’intervento del Ministero dell’Interno. Qualche mese fa ho chiamato a Parma un criminologo di fama internazionale.
Questi ha spiegato cos’è la Polizia Predittiva, uno strumento già funzionante a Trento e in tante città americane. Attraverso un algoritmo che elabora i dati su furti, spaccio, degrado, illuminazione e condizioni meteorologiche forniti da Prefettura, Comune e Arpa si può prevedere quali saranno le zone della città nelle quali i ladri opereranno con maggiore probabilità. Ciò consente di utilizzare al meglio le forze dell’ordine disponibili”.
“La microcriminalità si combatte anche e sopratutto combattendo il degrado urbano, come attestano studi di numerose università americane, il primo pubblicato nel 1969, su varie riviste scientifiche. Il tema della sicurezza è spesso abbinato a quello dell’immigrazione, tengo a precisare che non giudico le persone dal Paese di provenienza, dal passaporto e ancor meno dal colore della pelle, ma solo da chi rispetta le regole e da chi non lo fa. L’immigrazione va programmata, bisogna conoscere quanti sono gli stranieri regolari e quanti gli irregolari ed evitare la concentrazione di presenze in ghetti che poi diventano ricettacoli di delinquenza e degrado”.
Prosegue Alfieri: “La bellezza e l’ordine della città si riverberano inevitabilmente sul turismo. Parma ha un brand fortissimo nel mondo che va dalle bellezze monumentali ai prodotti alimentari. Lavorare sul turismo vuol dire lavorare sul globale, quindi penso a una città collegata col mondo sia fisicamente (con le quattro corse dei treni ad alta velocità che ci spettavano) che digitalmente. Vorrei che Parma diventasse una città super tecnologica (wi-fi e fibra ottica ovunque) nella quale con un click un turista torna nel suo Paese ed un parmigiano va nel mondo. Tutto ciò per non essere una città provinciale ma di provincia”.
Alfieri poi affronta il tema del sociale: “Il welfare è sempre stato un settore nel quale Parma sta in testa a tutte le classifiche. Per il sociale sono giustamente investite tante risorse, ma alcune Giunte non sono riuscite a garantire la stessa qualità”.
Interrogato dai giornalisti Alfieri conclude affrontando i temi più “politici”: “Non sono né di destra, né di sinistra, né di centro, perché il tempo delle ideologie è finito. Ma non sono neppure civico, perché anche il tempo dei civici o dei finto civici è passato. Mi definisco un pragmatico che vuole amministrare individuando i problemi, analizzandoli con i cittadini e gli esperti proponendo soluzioni concrete. La mia Giunta? I nomi ce li ho già in testa ma oggi non li dico, anche perché bisognerà capire quale contesto politico si realizzerà. Di certo coinvolgerò molte donne, non per rispettare delle quote rosa sulle quali non mi sono mai appassionato, ma perché a Parma ci sono tante donne capaci. Quello che posso anticipare è che il nome della mia lista non sarà ‘Parma non ha Paura’. La nostra non sarà una lista civica, termine che non mi piace, ma un movimento spontaneo di cittadini”.
PrD