† Maria Maddalena diventa Dio in Dio e ci chiama a essere amore per amore, amore senza ritorno (di Andrea Marsiletti)

SMA MODENA

TeoDaily – “Sono uscita dal mondo grazie a un altro mondo,
una rappresentazione si è cancellata
grazie a una rappresentazione più alta.
Ormai vado verso il riposo
dove il tempo si riposa nell’eternità del tempo.
Vado nel Silenzio”.
Dopo aver detto ciò, Maria tacque.
Così il Signore s’intratteneva con lei.”

Con questi versetti stupendi completo il mio commento ed entro nel cuore del Vangelo apocrifo di Maria Maddalena (II secolo).


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Questo testo ci porta dritti nella mistica.

Il percorso di crescita spirituale e di rinuncia a sè compiuto da Maria Maddalena le ha sviluppato quella parte (il “nous”) che è in tutti noi preposta alla conoscenza del mistero.

“Sono uscita dal mondo grazie a un altro mondo […] grazie a una rappresentazione più alta” rivela Maddalena agli apostoli.

La sua esperienza mistica del Risorto è superiore a quella che ella visse con il Dio incarnato.

Maddalena è su un altro livello rispetto a tutti, anche agli apostoli che non le credono (“Ha il Signore forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?” dice Pietro che nei Vangeli apocrifi fa esterna sempre la sua misoginia e non fa mai una bella figura. A dire il vero neppure nei canonici…).

Quando il Risorto se ne è andato e in Maddalena crolla l’approccio al divino dogmatico, con le parole, le definizioni e le nozioni, lei fa esperienza dell’assenza di Dio e proprio per questo può esperire e godere del tutto, del Risorto. E lo fa non più con il mondo dei sensi ma con il “fondo” dell’anima, direbbe il mistico domenicano Meister Eckhart.

Gli occhi carnali e gli occhi spirituali non vedono la stessa realtà.

E’ un grado di esistenza superiore al possibile, oltre al possibile. E’ la capacità di vedere il trascendente nell’immanente.

Maddalena vive ciò che il filosofo e teologo Jean-Yves Leloup ha definito “l’immaginale”, che non è un sogno, un’immaginazione o una fantasia, ma “il luogo in cui si corporizzano gli spiriti e in cui si spiritualizzano i corpi”.

Fantastico.

Maddalena abita il quotidiano aprendo squarci sull’ulteriore. Leloup descrive le grandi donne spirituali della storia come la Maddalena “schegge luminose nella carne opaca della storia che introducono nel tempo la verticalità che salva“.

Bellissimo.

“Ormai vado verso il riposo
dove il tempo si riposa nell’eternità del tempo.
Vado nel Silenzio”.
Dopo aver detto ciò, Maria tacque.
Così il Signore s’intratteneva con lei.

Continua così il Vangelo.

Maddalena è una donna pacificata che ha raggiunto la verità interiore.

Staccandosi dall’io, dai ragionamenti, dalle emozioni e dalle immagini di Dio precostituite e umanizzate, Maddalena ha raggiunto “il riposo”, quello stato dove non sente più nulla. Neppure di amare. Maddalena ama senza sentire di amare. E’ amore per amore, amore senza ritorno, amore completamente gratuito.

E’ lo stato più alto a cui un essere umano possa aspirare.

Perchè significa essere a immagine e somiglianza di Dio.

Si diventa Dio in Dio.

Il silenzio è la modalità con la quale il Signore si intratteneva con lei.

E’ una postura teologica apofatica, senza parole, che non chiede piaceri o intercessioni a Dio per noi o per gli altri, senza preghiera.

E’ quando arriva il silenzio che il Signore e Maddalena iniziano a comunicare.

E’ nel silenzio che si fa esperienza di Dio.

E’ l’esperienza mistica di Dio.

E’ l’insegnamento del Vangelo di Maria Maddalena.

Andrea Marsiletti