19 agosto 1692: processo alle streghe di Salem

SMA MODENA

Il 19 agosto 1692 a Salem, cinque donne e un sacerdote vengono giustiziati dopo essere stati condannati per stregoneria.

Per Processo alle streghe di Salem si intedono una serie di atti rivolti a persone accusate di stregoneria che si svolsero a partire dal 1692 nel villaggio di Salem (contea di Essex, Massachusetts), il cui territorio in gran parte è ora ricompreso nella città di Danvers. Fu l’ultimo del suo genere nelle colonie britanniche del Nordamerica.

In precedenza, 17 persone erano già state sottoposte alla pena capitale nella zona per lo stesso reato, nel corso di una caccia alle streghe durata dal 1647 al 1688. Con i processi del 1692 iniziò la più estesa serie di accuse, arresti ed esecuzioni capitali mai inflitte nei possedimenti britannici del Nuovo mondo per il reato di stregoneria.

Al termine del processo furono giustiziate per impiccagione 19 persone; un uomo venne schiacciato a morte per essersi rifiutato di testimoniare; 150 sospettati furono imprigionati e altre 200 persone furono accusate di stregoneria. Se si considera che all’epoca la popolazione del New England era di circa 100 000 unità, ci si rende conto dell’intensità raggiunta dalla caccia alle streghe in quest’area, per alcuni versi più grave di quella avvenuta in Regno Unito.

Le incriminazioni per stregoneria dilagarono in pochi mesi nelle città circostanti: Andover, Amesbury, Salisbury, Haverhill,Topsfield, Ipswich, Rowley, Gloucester, Manchester, Malden, Charlestown, Billerica, Beverly, Reading, Woburn, Lynn,Marblehead e Boston.

I processi ebbero inizio ad aprile e terminarono in novembre, quando la protesta di alcuni dei religiosi più influenti del Massachusetts spinse il governatore a sospendere i lavori del tribunale. L’anno successivo, un’apposita corte speciale esaminò i casi rimasti pendenti, ponendo fine alla questione.

Salem Village, ora noto come città di Danvers, era un piccolo insediamento nato nel 1636 per volontà delle autorità della vicina città di Salem (chiamata Salem Town per distinguerla dal villaggio) e fino alla metà del XVIII secolo rimase una frazione di Salem Town. Nonostante le molte proteste e petizioni da parte di abitanti del Village per reclamare maggiore autonomia dal Town, gli abitanti del villaggio erano equamente divisi tra chi desiderava trasformare il villaggio in una comunità indipendente e chi sentiva l’esigenza di rimanere legati a Salem Town.

In quegli anni era da poco terminato un lungo scontro armato chiamato Guerra di Re Filippo, che aveva visto opposti i coloni inglesi ad alcune tribù native americane. Il conflitto coinvolse anche il Massachusetts che, nonostante la vittoria inglese, rimase esposto alle scorrerie degli indiani per molto tempo, anche durante i processi per stregoneria.

Nello stesso periodo la colonia era rimasta senza governo, dopo la sospensione del trattato di Bay-Colony del 1684 e la ribellione del 1689. Il nuovo governatore nominato dalla corona inglese, Sir William Phips, arrivò a Boston solo il 14 maggio 1692 e prestò giuramento due giorni dopo insieme al suo vice William Stoughton.

Nell’inverno fra il 1691 e il 1692 Elizabeth “Betty” Parris e Abigail Williams, rispettivamente figlia e nipote del parroco Samuel Parris, iniziarono a comportarsi in modo inusuale: in particolare a rimanere taciturne, a nascondersi dietro vari oggetti e a strisciare sul pavimento. Nessuno dei medici interpellati riuscì a dare una spiegazione dei disturbi delle ragazze: uno dei dottori, William Griggs, concluse che poteva essere un caso di possessione diabolica. Egli non avrebbe quindi potuto curare le due ragazze, perché il “malocchio” non era una malattia, bensì un crimine perpetrato da una strega o da un mago a danno di un’altra persona, di competenza delle autorità giudiziarie.

L’attribuzione alla stregoneria della causa dei comportamenti anomali delle due giovani non era un fatto automatico nella cultura di quel gruppo sociale. All’inizio il comportamento delle ragazze fu interpretato solo come bizzarro. Un contemporaneo, Robert Calef, ne riporta un resoconto: «Entravano nelle buche e strisciavano sotto sedie e sgabelli… [con] svariate posizioni e buffi gesticolii, [e] facevano discorsi ridicoli e assurdi, incomprensibili per loro come per gli altri». Solo quando, a un mese dall’inizio del manifestarsi dei casi, essi furono attribuiti agli effetti di un maleficio, le ragazze apparvero come tormentate e dettero reali segni di isteria.

In un primo momento il reverendo Parris decise di non rivolgersi alle autorità giudiziarie e chiese consiglio ad altri pastori locali, i quali gli consigliarono di affidarsi a Dio e di lasciare che il tempo facesse il suo corso. Tuttavia si erano diffuse voci sul malocchio e molti altri abitanti del villaggio premevano per risolvere la faccenda diversamente, dato che anche altre adolescenti iniziarono a comportarsi allo stesso modo.

Una donna del Village, Mary Sibley, propose un espediente, chiamato Witches cake (torta delle streghe) e usato nella tradizione popolare per identificare le streghe. Si preparava una focaccia impastando segale e urina delle presunte streghe e poi la si dava in pasto a un cane, con la convinzione che l’animale, consumata la focaccia, sarebbe stato in grado di riconoscere e aggredire la strega responsabile del maleficio. L’espediente non sortì alcun effetto, salvo far ammalare l’animale.

Elizabeth Parris e Abigail Williams, insieme ad altre ragazze, Ann Putnam, Betty Hubbard, Mercy Lewis, Susannah Sheldon, Mercy Short e Mary Warren, furono incalzate a rivelare i nomi di altre ragazze, che potessero essere streghe o possedute dal demonio. Betty e Abigail accusarono una schiava indiana (o africana), Tituba Indians, di proprietà del pastore Parris. Il 25 febbraio, la dodicenne Ann Putnam e la quattordicenne Elizabeth Hubbard confermarono l’accusa e nei tre giorni successivi indicarono altre due donne come streghe: Sarah Osborne e Sarah Good. La prima era una signora anziana e inferma, che aveva dato al suo compagno gli averi, che avrebbe dovuto lasciare in eredità ai figli del suo primo marito; la seconda era una mendicante nota in città, figlia di un oste francese, che fu accusata solo perché parlava spesso da sola.