
Esattamente 106 anni veniva costruita la Indianapolis Motor Speedway, ora sede di una della competizioni automobilistiche più importanti al mondo, la 500 Miglia di Indianapolis.
La pista, realizzata su 328 acri di terreno agricolo poco distante dalla città di Indianapolis, fu progettata da imprenditori locali come impianto di prova che doveva favorire lo sviluppo dell’industria automobilistica dello stato dell’Indiana. L’idea era che corse occasionali disputate con modelli di diversi produttori di automobili avrebbero potuto suscitare l’interesse degli spettatori che, dopo la gara, potevano recarsi nei vicini concessionari per dare un’occhiata più da vicino alle autovetture e magari deciderne l’acquisto. La prima edizione della corsa si svolse il 26 maggio 1911 e vide come vincitore Ray Harroun.
Da allora la 500 Miglia di Indianapolis si tiene ogni anno – ad eccezione del 1917-1918 e 1942-1945, quando gli Stati Uniti furono impegnati nei due conflitti mondiali. Con una folla che si aggira attorno alle 400.000 persone, la 500 Miglia è il singolo evento sportivo degli Stati Uniti con il maggior numero di spettatori. All’epoca della sua costruzione la pista fu inizialmente ricoperta da un fondo di ghiaia e catrame. Nel 1910 fu realizzato una nuova copertura composto da blocchetti di porfido. L’asfalto fu impiegato per la prima volta nel 1936 per coprire le parti più accidentate della pista, e nel 1941 la maggior parte del tracciato ne fu ricoperto. L’ultimo dei blocchi del circuito inaugurato nel 1909 fu coperto nel 1961. Rimase scoperta una linea di un metro di blocchi di porfido, lasciati esposti al traguardo come ricordo della storia del primo circuito.
Alessandro Guardamagna
Nella foto del 1912: Ralph De Palma termina la corsa a spinta.