2 maggio 1933: avvistamento del mostro di Loch Ness

SMA MODENA
lombatti_mar24

Il 2 maggio 1933 avviene il primo avvistamento moderno del mostro di Loch Ness.

Il mostro di Loch Ness, soprannominato anche Nessie, è una creatura leggendaria che vivrebbe nel Loch Ness, un lago della Scozia.

Il primo avvistamento di questo mostro lacustre viene fatto da alcuni risalire al 566: il monaco irlandese Adamnano di Iona descrive, nella sua Vita Sancti Columbae, il funerale di un abitante delle coste del fiume Ness, emissario del Loch Ness, assalito ed ucciso da una “selvaggia bestia marina”, uscita strisciando dalle acque, che San Columba scacciò con le preghiere. Fino al ventesimo secolo non esistono altre testimonianze in merito. Alcuni avvistamenti, in cui la sagoma era confusa, sarebbero avvenuti anche sulla terraferma, a partire dal 1930.

La famosa foto del mostro (rivelatasi poi un falso), scattata nel 1934 da Robert Kenneth Wilson. È soprannominata la “foto del chirurgo” (Surgeon’s Photograph).

Il 22 settembre 1933 l’Inverness Courier riferì che nel Loch Ness era stato avvistato uno strano animale: i coniugi MacKay, proprietari di un albergo a Drumnadrochit, una località sulla riva del lago, avevano scorto due strane gobbe emergere dall’acqua. Il “mostro” era stato osservato dalla nuova strada appena costruita sulla riva settentrionale. Nel novembre 1933 venne scattata la prima fotografia da Hugh Gray; essa mostra un lungo “oggetto” sinuoso che nuota in superficie facendo ribollire l’acqua all’intorno. Secondo alcuni si trattava in realtà del labrador retriever dello stesso Gray che nuotava verso la fotocamera e con forse un bastone in bocca; il ricercatore Roland Watson non ha però approvato questa interpretazione, sostenendo che sul lato destro della foto era visibile come una testa simile a quella di un’anguilla.

In dicembre, un cineasta della Scottish Film Productions, Malcolm Irvine, riuscì a girare un film: il “mostro” è visibile per quasi un minuto mentre nuota alla velocità di quindici chilometri l’ora. Irvine nel 1936 fece anche un secondo filmato nel quale si vede quella che può sembrare la testa di un animale alzarsi e abbassarsi a ogni movimento del corpo. Una delle testimonianze più influenti riguardo al mostro è “La foto del chirurgo” scattata da Robert Kenneth Wilson nei pressi di Invermoriston con l’ausilio dell’amico Maurice Chambers il 19 aprile 1934. La foto finì in prima pagina dello Scottish Daily Record con il titolo “Misterioso oggetto nel Loch Ness”.

Wilson, in realtà, di fotografie ne scattò diverse; la più importante mostra una silhouette nera, leggermente ricurva all’estremità, circondata di mulinelli concentrici. Alla base della silhouette sembra apparire quello che potrebbe essere un corpo. Su un’altra foto, “l’oggetto” in questione è quasi sparito nell’acqua. Ad ogni modo nel 1994, sessant’anni più tardi, la foto fu smascherata dal Centro di Loch Ness come un falso: non era infatti un’autentica foto di Nessie, ma di un modellino creato aggiungendo a un sottomarino giocattolo una testa e una coda.

Il modellino era stato costruito da Christian Spurling, un amico di Wilson che era anche il genero di Marmaduke Wetherell, un cacciatore ridicolizzato dai vertici del giornale Daily Mail per essere, a sua volta, cascato in una bufala: inviato dal quotidiano a Loch Ness per indagare sul mostro, si fece ingannare da alcune finte impronte create grazie a un portaombrelli con alla base un piede di ippopotamo essiccato (allora diffusi trofei di caccia). La finta foto di Nessie fu un modo, piuttosto elaborato, di vendicarsi. Wetherell fece poi affondare il modellino, che secondo alcuni si trova ancora da qualche parte nel lago.

Quasi altrettanto celebre della foto del dottore, quella scattata nel 1951 dal boscaiolo Lachlan Stuart, mostra tre gobbe che emergono dall’acqua. Nel 1955, P. MacNab dichiarò di essersi fermato nei pressi del castello di Urquhart, che domina il lago, per scattare una foto, quando a un tratto sentì un rumore nell’acqua: ebbe appena il tempo di sostituire l’obiettivo con un teleobiettivo da 150 millimetri e un enorme animale uscì dall’acqua. MacNabb lo fotografò: la foto è interessante perché si vedono sia il mostro sia il castello. In confronto con l’altezza del castello, che è di venti metri circa, si può valutare intorno alla stessa lunghezza la parte emersa dell’animale, ma secondo alcuni la foto mostrerebbe due esemplari.

Infatti se la si esamina attentamente si può notare che le due gobbe non sono esattamente l’una sul prolungamento dell’altra: siccome la seconda è più piccola della prima, si è potuto pensare che si trattasse di un maschio accompagnato dalla femmina o di un giovane che seguiva la madre. Effettivamente, in varie occasioni dei testimoni hanno dichiarato di avere visto più animali insieme. Il guardiacoste Alexander Campbell asserì di aver visto il dorso di tre mostri apparire alla superficie del lago: il primo e il secondo erano nettamente più grandi del terzo, e mentre il movimento in avanti dei primi due era regolare, il terzo si muoveva a zig zag, come per divertimento. Nel giugno del 1937, due allievi dell’abbazia di Fort August videro tre piccoli mostri, lunghi appena un metro, che fuggirono via quando essi cercarono di acchiapparli.

Nell’aprile del 1960, un ingegnere dell’aeronautica, Tim Dinsdale, filmò una gobba che attraversa l’acqua in una scia potente a differenza di quella di una barca. La JARIC (centro di analisi delle immagini e di intelligence inglese storicamente conosciuta come MI4) dichiarò che l’oggetto era “probabilmente animato”.

Nel 1993 Discovery Communications realizzò un documentario chiamato Loch Ness Discovered che si avvalse di un miglioramento digitale del film di Dinsdale. Un esperto di computer che aveva migliorato il film notò un’ombra nel negativo che non era molto evidente nel positivo. Attraverso il rafforzamento e la sovrapposizione dei fotogrammi, trovò quello che sembrava essere il corpo posteriore, le pinne posteriori e 1-2 gobbe aggiuntive del corpo simile a un plesiosauro. Egli affermò che: «Prima di vedere il film, pensavo che il mostro di Loch Ness fosse solo un mucchio di sciocchezze. Dopo aver fatto la valorizzazione, non sono così sicuro.»

Le foto più nitide risalgono al 21 maggio del 1977 e furono scattate da Antony Shiels. Lo stesso stava osservando il lago da sotto il castello di Urquhart, proprio allora vide affiorare il lungo collo. Scattò le foto e descrisse il mostro: era di un colore tra il verde e il marrone, con la pancia di una sfumatura più chiara, la pelle era liscia e lucida. L’avvistamento durò per un tempo compreso tra i 4 o 5 secondi. Egli ha poi descritto l’animale come un “elefante calamaro”, sostenendo che il collo lungo nella foto fosse in realtà la proboscide della creatura e che la piccola macchia bianca alla base del collo fosse l’occhio. A causa della mancanza di increspature, le due foto sono state ritenute false da un certo numero di persone, tanto da soprannominarle Loch Ness Muppet. Shiels ha sempre sostenuto l’autenticità.

Gli ultimi avvistamenti o testimonianze di un certo rilievo e riportate dai mass media risalgono agli anni ottanta del Novecento. Gli ultimi avvistamenti sono piuttosto recenti: un avvistamento del celebre mostro è avvenuto il 26 maggio 2007 ad opera di Gordon Holmes, un tecnico di laboratorio che ha filmato una sagoma nuotare nel lago, mentre l’ultimo risale a fine agosto 2009, ad opera di Jason Cooke, guardia di sicurezza che, per fotografare il presunto mostro, ha utilizzato Google Earth (Coordinate: Latitudine 57°12’52.13″N, Longitudine 4°34’14.16″W.).

Il 19 aprile 2014 è stato riportato che su un’immagine satellitare delle Mappe Apple appare quella che sembra essere una grande creatura appena sotto la superficie dell’acqua di Loch Ness, presumibilmente lunga 30 metri, e alcuni hanno sostenuto che si trattasse del celebre mostro. Possibili spiegazioni per l’immagine satellitare comprendono che potrebbe essere invece la scia di una barca.