
Premesso che in questi giorni abbiamo assistito alla vicenda dell’antenna piazzata in via Montebello (clicca qui), ove alcuni associati ci hanno segnalato la preoccupazione di inquinamento elettromagnetico e l’assenza di risposta da parte degli enti preposti, comunichiamo quanto segue.
L’elettrosmog o inquinamento elettromagnetico, è l’alterazione del campo magnetico naturale che si effettua su una determinata parte di territori.
Una prima regolamentazione di tale settore, si è avuta con il DPCM 23 aprile 1992 che fissava limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale di 50 Hz negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno
A questa legge ha fatto seguito nel settembre 2002 il D. Lgs. n. 198 “Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese”, che ha liberalizzato il settore delle telecomunicazioni cellulari per un anno fino a quando una sentenza della Corte Costituzionale dell’ottobre 2003 lo ha dichiarato incostituzionale
Le Province ed i Comuni infine, svolgono funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale in materia di inquinamento elettromagnetico avvalendosi a tal fine delle strutture dell’Arpa, dell’Agenzia Nazionale per la protezione dell’ambiente, dei Presidi Multinazionali di Prevenzione, dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro e degli ispettori territoriali del Ministero delle Comunicazioni.
L’immissione di onde elettromagnetiche superiori ai limiti consentiti dalla legge è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.032 a euro 309.874 e se il fatto costituisce reato, trova applicazione il disposto dell’art 674 del Codice Penale “gettito pericoloso di cose” che prevede l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a euro 206.
Per tali motivi la nostra associazione presenterà domani mattina un Esposto-Denuncia alla Procura della Repubblica in ordine a quanto accaduto, senza escludere la possibilità di chiedere ed ottenere dal Tribunale un provvedimento d’urgenza per la rimozione della stessa qualora ce ne fossero i presupposti.
Dott. Filippo Greci
Pres. Naz. Mov. Nuovi Consumatori