30 maggio 2004: a Roma festa d’addio per l’F-104 Starfighter

SMA MODENA
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Il 30 maggio 2004, nel 50º anniversario del suo primo volo, all’aeroporto di Pratica di Mare viene celebrata la festa d’addio per l’F-104, il caccia militare detto Starfighter.

Il Lockheed F-104 Starfighter è un aereo monomotore ad alte prestazioni e supersonico, sviluppato originariamente per la United States Air Force (Usaf) come caccia intercettore. Fu uno degli aerei della Century Series e fu in servizio con l’Usaf dal 1958 fino al 1969, proseguendo la carriera operativa nella Air National Guard fino a quando non fu radiato negli Stati Uniti nel 1975. La National Aeronautics and Space Administration (Nasa) ebbe in dotazione fino al 1994 una piccola flotta mista di varie versioni di F-104, utilizzati per prove nei regimi supersonici di volo e a supporto dei programmi spaziali.

L’F-104C venne impiegato dall’Usaf durante la guerra del Vietnam, mentre gli F-104A vennero schierati dal Pakistan nel corso delle guerre indo-pakistane. Alcuni Starfighter dell’aviazione militare della Repubblica di Cina (Taiwan) si scontrarono nel 1967 con aerei della Repubblica Popolare Cinese sui cieli dell’isola contesa di Quemoy. La versione finale dell’F-104 fu l’F-104S, caccia intercettore ogni-tempo, progettato dalla Fiat aviazione, divenuta poi Aeritalia, per l’Aeronautica Militare italiana e dotata di missili aria-aria a guida radar AIM-7 Sparrow. Una versione di F-104 ad ala alta ampiamente riprogettata e denominata CL-1200 Lancer (o Lockheed X-27), non andò oltre lo stadio di realizzazione del mock-up.

Da una serie di modifiche rispetto al progetto originale, nacque il modello F-104G, che vinse il concorso Nato per un nuovo cacciabombardiere. Vennero anche prodotte diverse versioni biposto da addestramento, la più numerosa delle quali è stata la TF-104G. Nel complesso vennero realizzati 2578 Starfighter, per lo più da aziende aeronautiche di paesi membri della Nato. L’F-104 andò in dotazione alle forze aeree di oltre una dozzina di nazioni, concludendo il servizio operativo con la radiazione da parte dell’Aeronautica Militare italiana nel maggio 2004, circa 46 anni dopo la sua introduzione nel 1958 da parte dell’Usaf.

Lo Starfighter arrivò all’attenzione del pubblico a causa dell’alto numero di incidenti e in particolare a causa delle perdite subite dalla aviazione militare tedesca. L’emergere dello scandalo Lockheed relativo a gravi casi di corruzione in occasione della stesura dei contratti di acquisto di velivoli prodotti dalla azienda statunitense, causò notevoli controversie politiche in Europa e in Giappone.

Lo Starfighter è stato comunemente chiamato il “missile con un uomo dentro”, un nome subito trasformato in marchio registrato dalla Lockheed per scopi di marketing. Il termine Super Starfighter venne usato dalla Lockheed per descrivere l’F-104G in campagne di marketing, ma cadde in disuso. Nel quotidiano, i piloti americani chiamavano l’aereo Zipper o Zip-104 per l’alta velocità di cui era capace. Nell’aviazione giapponese l’F-104 prese la denominazione di Eiko (“Gloria”).

Un nome meno lusinghiero divenne noto al grande pubblico a causa di diversi incidenti di volo: “La bara volante”, nato dalla traduzione del soprannome dato dall’opinione pubblica tedesca di Fliegender Sarg, nomignolo comunque immeritato. L’F-104 in Germania è stato anche chiamato Witwenmacher (“Fabbricavedove”), o Erdnagel (“Paletto”) dal termine militare ufficiale per i paletti delle tende. In Pakistan assunse il soprannome ufficiale di Badmash (Hooligan) mentre tra i piloti italiani, il design appuntito gli fece guadagnare il soprannome di “spillone” . Nelle Forze canadesi il velivolo è stato a volte soprannominato come Widowmaker (“Fabbricavedove”), o Lawn Dart (“Freccetta da prato”).

Il motore in determinate impostazioni della manetta di controllo ha un suono ululante unico che ha portato a soprannominare l’F-104B con marche N819NA della Nasa come Howling Howland (“Howland l’ululante”).

In Italia questo ululato venne battezzato “il lamento del contribuente”. Questa allegoria accosta il particolare timbro del motore alla moltitudine di polemiche levate dall’opinione pubblica, ovvero in relazione ad un velivolo ritenuto dagli elevati costi di mantenimento, per altro con un periodo di servizio prolungato ad oltranza in Italia -fino al 2004.