Parma Protagonista: “Auguriamo a Pizzarotti un felice futuro politico, ma lontano da Parma”

SMA MODENA
Pier Paolo Eramo

Dopo mesi di assenza dalla città dovuta all’avventura nazionale di Italia in Comune, il sindaco dell’altrove si concede altri 45 giorni di campagna elettorale europea, per potersi poi giocare eventualmente la partita della regione Emilia Romagna.

Una specie di salto triplo insomma, da parte di chi spergiurava che avrebbe fatto il sindaco per 5 anni e rimproverava al suo avversario Paolo Scarpa di essere mosso esclusivamente da “ambizione personale”. Parma si trova così ridotta al ruolo di trampolino di lancio, in una situazione di incertezza politica e amministrativa, dopo neppure venti mesi dalle elezioni che hanno confermato Pizzarotti sindaco.

Se verrà eletto parlamentare, dovrà scegliere l’una o l’altra carica e se – come molti già dicono e lui stesso ventila – le europee sono solo una vetrina mediatica per la successiva campagna elettorale regionale, siamo alla negazione del senso delle istituzioni e alla presa in giro degli elettori.

Per questo riteniamo che Pizzarotti debba rassegnare oggi stesso le sue dimissioni, perché possa essere libero di inseguire le proprie ambizioni senza portarsi dietro la città, che ha bisogno di riprendere in mano se stessa ed essere governata davvero; per evitare insomma a Parma l’umiliazione di essere la scenografia di una campagna permanente di chi dovrebbe lavorare per la città e invece lavora per se stesso, con la scusa della “guerra di civiltà” contro le destre.

Dopo sette anni di amministrazione Pizzarotti, molti problemi di Parma rimangono irrisolti: il disagio delle periferie, l’abbandono del centro, le difficoltà del sistema di welfare, le infrastrutture per la mobilità, la qualità dell’aria, il trasporto pubblico, la sicurezza. In sette anni non si è data una risposta alla crisi dell’aeroporto, al Teatro dei dialetti, al Ponte Nord, all’accessibilità delle Fiere, alla Stazione, al risanamento ambientale, al riequilibrio del sistema commerciale, mentre si sono buttati soldi pubblici in orrori urbani come la rimozione del progetto Botta di Piazzale della Pace. Intanto sul bilancio comunale grava la minaccia di un contenzioso milionario per le procedure seguite nell’autorizzazione del Centro Commerciale di Baganzola.

Auguriamo a Pizzarotti un felice futuro da politico, ma fuori da Parma: compia un gesto di dignità e lasci che la città torni a riappropriarsi del suo destino con nuove elezioni.

Parma Protagonista

(leggi anche: Pizzarotti fa l’all-in. Ad alto rischio – di Andrea Marsiletti)