Parma 2020, Pezzuto: “Che idea di città vogliamo proporre?”

Voglio partire per questo mio piccolo intervento dal richiamo del presidente del Consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni che attraverso Facebook oggi scrive “basta con le polemiche, i distinguo, il chiamarsi fuori” riferito all’importante appuntamento di Parma 2020.

E’ un richiamo che condivido e rispetto al quale volentieri mi metto “in linea” a patto che remare tutti uniti per la riuscita di questo evento non significhi tacciare automaticamente qualsiasi voce fuori dal coro di “disfattismo” o peggio.

Per essere pronti al meglio per Parma 2020 occorrerà anche saper vedere gli errori e correggerli per tempo, occorrerà insomma anche essere dotati di quello spirito critico e autocritico che sempre accompagna la riuscita di qualsiasi azione si voglia intraprendere.

Ciò premesso non è certo mio compito commentare le scelte artistiche fatte da questa amministrazione che sono quello che sono: scelte fatte da chi in questo momento ha il compito farle e come tali vanno prese un po’ a scatola chiusa e sostenute a prescindere.

La parte che mi preoccupa e rispetto alla quale vorrei dare il mio contributo è invece relativa all’idea di città che intendiamo proporre a chi vorrà farci visita nel 2020.

Su questo aspetto mi pare che siamo ancora un po’ indietro. Oggi il turista, anche quello “mordi e fuggi”, si aspetta servizi, opportunità, supporto. Dietro la riuscita di Parma 2020 ci deve essere la scommessa di presentare una città pulita e ordinata, con servizi abbondanti e razionalizzati, con locali aperti anche alla domenica e via discorrendo.

Giusta l’idea di mettere in rete i nostri centri di produzione culturale, ma forse a questo va aggiunto uno sforzo per mettere in rete anche i commercianti, i ristoratori, gli albergatori, fino ad arrivare ai singoli cittadini. E poi i servizi: occorrono più bagni pubblici e gestiti meglio, una maggiore pulizia delle strade, la Polizia Locale deve fornire un costante presidio, la Tep deve forse mettere a punto un piano corse adeguato alle necessità. E poi punti informativi, ostelli aperti e funzionanti, siti internet aggiornati.

Insomma c’è tanto da fare ancora e tanto da mettere a punto perché la sfida di essere capitale della cultura non si riduca solo a fare un tutto esaurito al Teatro Regio ma diventi un’occasione per compiere un vero e proprio salto di qualità: passare da una realtà un po’ chiusa e a volte autoreferenziale ad essere una comunità in grado di agire in modo coordinato dandosi degli obiettivi e perseguendoli con metodo ed efficacia.

Fabrizio Pezzuto, Parma Unita Centristi

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