Elezioni regionali: l’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna presenta le proprie proposte

Giudizio positivo sull’operato della giunta uscente che, tuttavia, non eluda il confronto sulle criticità; la richiesta, rivolta a chiunque prevalga nel confronto elettorale, di dare continuità alle politiche regionali, in particolare a quel metodo di confronto tra tutti i corpi intermedi e la Regione che ha caratterizzato la scorsa legislatura e che ha consentito di affrontare con più vigore ed efficacia gli effetti negativi della crisi economica: sono queste, in sintesi, le valutazioni in merito alle prossime elezioni regionali espresse questa mattina in un incontro con la stampa dal presidente e dai co-presidenti di Alleanza delle cooperative italiane dell’Emilia-Romagna, Massimo Mota, Francesco Milza, Giovanni Monti.

La cooperazione, ha elaborato nel dettaglio una serie di proposte per ogni ambito di azione della Regione da sottoporre a chi si candida alla guida dell’Emilia-Romagna.

«Innanzitutto invitiamo i soci e le socie a votare – ha esordito Massimo Mota –. La partecipazione fa parte dei fondamenti della cooperazione e della vita democratica, uno degli strumenti attraverso i quali una comunità esprime la propria volontà di stare insieme, pur nella diversità degli orientamenti politici, unita nei valori definiti dalla Costituzione. Una partecipazione tanto più importante in quanto la prossima legislatura sarà impegnativa: le tensioni internazionali che si esprimono su tanti fronti, dai dazi alla situazione in Nord Africa e in Medio Oriente, avranno riflessi importanti anche sull’economia regionale e dobbiamo essere uniti per affrontarle al meglio».

«Non diamo indicazioni di voto – ha ricordato Giovanni Monti –: la cooperazione è autonoma e dialoga con tutte le forze politiche sulla base dei propri contenuti e delle proprie proposte e dialogheremo con chiunque governerà. Diamo un giudizio positivo sull’operato della Regione in anni molto difficili, sia per avere mantenuto e rafforzato il welfare regionale, sia per la scelta di condividere con le forze sociali e imprenditoriali gli orientamenti di fondo delle politiche economiche. Esistono delle criticità che vanno affrontate, a partire dal tema dell’invecchiamento della popolazione che richiede risposte nuove. Nella prossima legislatura, oltre all’incremento dell’occupazione, va data priorità al tema della qualità del lavoro e alla necessità di garantire stabilità e salari più alti».

Nel corso della crisi le cooperative hanno continuato a investire, difendendo il lavoro, il reddito dei soci e il potere d’acquisto delle famiglie; sono cresciute in termini di occupazione: +27.390 addetti dal 2008 al 2019, una crescita del 12,5% nettamente superiore al 3,5% registrato dal totale delle imprese regionali e contribuiamo al PIL per circa il 10% del totale regionale. Ma la crescita potrebbe rallentare e occorre dare continuità, rafforzandole e innovandole, alle politiche che hanno consentito all’Emilia-Romagna di affrontare positivamente la crisi.

«Dobbiamo rimanere legati alla prospettiva della costruzione della casa comune europea – ha sottolineato Francesco Milza –. Fuori dal contesto continentale l’Italia e l’Emilia-Romagna non avrebbero la forza sufficiente per affrontare le sfide globali. Serve una Europa più forte, che parli con una voce sola, che si impegni di più per combattere le ingiustizie e le disuguaglianze anche attraverso una energica politica di investimenti, in particolare nella economia verde. E occorre che la Regione continui a fare sentire la propria voce nella definizione del bilancio europeo 2021-2027, soprattutto per quanto riguarda l’agroalimentare che costituisce una delle eccellenze dell’Emilia-Romagna apprezzate nel mondo».

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