7 ottobre 1985: sequestro della nave Achille Lauro

SMA MODENA
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Un commando di quattro terroristi appartenenti al Fronte per la Liberazione della Palestina prese il controllo della nave da crociera italiana Achille Lauro al largo della costa egiziana. A bordo della nave vi erano 200 passeggeri, per lo più turisti americani, ed oltre 300 uomini di equipaggio, in cambio dell’incolumità dei quali i dirottatori chiesero il rilascio di 50 militanti palestinesi detenuti in Israele.

Dopo che il governo di Damasco respinse la richiesta di attraccare in Siria, i dirottatori il 9 ottobre decisero di arrendersi alle autorità egiziane ottenendo la libertà ed un passaggio aereo verso una destinazione sconosciuta. Nel frattempo avevano avuto modo di assassinare l’anziano Leon Klinghoffer, un turista americano paraplegico di origine ebraiche di 69 anni.

Mentre era immobilizzato sulla carrozzina lo freddarono con colpi alla tempia e al petto, e poi costrinsero alcuni membri dell’equipaggio a gettare il corpo e la carrozzina fuoribordo – alla moglie di Klinghoffer, Marilyn, diranno che il marito era stato trasferito nell’infermeria della nave.

Il 10 ottobre i caccia della marina americana USA riuscirono ad intercettare l’aereo egiziano che stava trasportando i terroristi e lo costrinsero ad atterrare nella base militare di Sigonella, in Sicilia. Una volta a terra il velivolo fu subito presidiato da soldati italiani ed americani, ma questi ultimi per ordine di Washington ne reclamarono la consegna, a cui il governo Italiano, chiedendo il rispetto del diritto internazionale si oppose.

I Carabinieri ed il personale militare dell’aeronautica si schierarono a difesa dell’aereo contro eventuali tentativi della Delta Force, nel frattempo giunta sul posto, di prenderne possesso. Si trattò probabilmente della peggiore crisi diplomatica fra Italia e Stati Uniti avvenuta fino a quel momento dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e si risolse alcune ore più tardi con la rinuncia da parte americana all’impiego della forza.

I quattro, responsabili di aver dirottato la nave ed assassinato Klinghoffer, vennero presi in consegna dalla polizia e rinchiusi inizialmente nel carcere di Siracusa. Furono in seguito condannati a varie pene detentive fra i 20 ed i 30 anni di carcere, che scontarono in Italia.

Alessandro Guardamagna