8 maggio 1794: il chimico Lavoisier viene ghigliottinato

SMA MODENA
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L’8 maggio 1794 il chimico francese Antoine Lavoisier viene ghigliottinato. Antoine-Laurent de Lavoisier è stato un chimico, biologo, filosofo ed economista francese.

Fu uno dei più importanti personaggi della storia della scienza: enunciò la prima versione della legge di conservazione della massa(la somma dei pesi delle sostanze di partenza o reagenti deve essere uguale alla somma dei pesi delle sostanze che si ottengono o prodotti), riconobbe e battezzò l’ossigeno (1778) e l’idrogeno (1783), confutò la teoria del flogisto e aiutò a riformare la nomenclatura chimica. È universalmente riconosciuto come il “padre della chimica”.

È stato anche il primo a scoprire la stretta relazione esistente fra combustione e respirazione polmonare mettendo in rilievo il ruolo svolto dall’aria in ambedue i processi.

Lavoisier fu anche, essendo di nascita nobiliare, un potente membro di vari consigli aristocratici, fra cui la Società filomatica francese. Le sue attività politiche ed economiche gli consentirono di finanziare la sua ricerca scientifica. A causa del suo ruolo di funzionario fiscale, venne però considerato coinvolto con la monarchia deposta dalla Rivoluzione francese, cosa che gli costò la vita: Lavoisier venne infatti accusato di tradimento, condannato a morte e ghigliottinato nel 1794.

Lavoisier era stato fin dal 1769 un Fermier Général, cioè un esattore in appalto di vari tipi di tasse. Nello svolgere questa attività aveva cercato di introdurre riforme nel sistema monetario e fiscale francese. Inoltre, aiutò il governo a sviluppare il sistema metrico decimale, per garantire l’uniformità di pesi e misure in tutta la Francia.

Nel 1790 l’assemblea Costituente aveva abolito la Ferme e aveva affidato il compito della riscossione delle tasse all’amministrazione pubblica.

Alla fine del 1793 fu decretato l’arresto per tutti i dirigenti della Ferme générale. Lavoisier cercò invano di dimostrare che egli non ricopriva più il ruolo di fermier da tre anni. Confidando nella sua popolarità e non avendo nulla da nascondere, si presentò spontaneamente al magistrato e si affidò alla giustizia. Mal gliene incolse: fu accusato di tradimento. A Lavoisier in particolare non fu perdonata la proposta di circondare Parigi con un muro per ostacolare l’evasione del dazio: «Le mur murant Paris rend Paris murmurant» (“Il muro che mura Parigi rende Parigi mormorante”).

Secondo una diffusa leggenda, a chi gli faceva osservare che Lavoisier era uno scienziato, il giudice Jean-Baptiste Coffinhal, presidente del tribunale rivoluzionario, avrebbe risposto: «La République n’a pas besoin de savants» (“La repubblica non ha bisogno di dotti”). Pare che fra i suoi accusatori ci fosse anche il rivoluzionario e chimico dilettante Jean-Paul Marat (1743 – 1793), al quale Lavoisier aveva in precedenza rigettato la domanda di accesso all’Accademia delle scienze francese.

Il tribunale rivoluzionario lo condannò a morte. Lavoisier, assieme al suocero e gli altri colleghi, salì sulla ghigliottina l’8 maggio 1794. Aveva 51 anni.

Scienziato fino all’ultimo, sembra chiedesse a un suo domestico di verificare se la morte sulla ghigliottina fosse istantanea oppure no. Si sforzò di battere le ciglia finché gli fu possibile, e il domestico annotò che l’ultimo battito di ciglia fu quindici secondi dopo la decapitazione. Questo episodio potrebbe essere soltanto un aneddoto, in quanto non risulta che siano pervenuti gli appunti originali, tuttavia ha causato una serie di successive verifiche sperimentali che hanno sostanzialmente confermato che il cervello e i muscoli facciali restano attivi per diverso tempo dopo il distacco dal corpo.