
30/11/2009
18.20
Oggi, 30 novembre, si celebra in oltre 1.200 città del mondo, tra cui 58 capitali, l’ottava edizione della giornata internazionale “Città per la vita, città contro la pena di morte”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio.
Unitamente a varie iniziative a favore dell’abolizione della pena capitale, un monumento caratteristico di ognuna delle città aderenti è stato questa notte illuminato a festa (il Colosseo a Roma, l’Atomium a Bruxelles, la Cattedrale di Barcellona e via di seguito).
Attualmente oltre i due terzi degli Stati hanno abolito legalmente o di fatto la pena di morte.
Tuttavia nel 2008 sono state 2.390 in 25 nazioni le condanne a morte eseguite di cui si ha conoscenza dai dati ufficiali, mentre altre 8.864 persone sono state condannate alla pena capitale in 52 diversi paesi. Il 93% di tutte le esecuzioni capitali sono state
portate a termine in cinque paesi (Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Stati Uniti).
Non è un caso che la scelta sia caduta sul 30 novembre; in questo giorno, infatti, nel 1786 il Granducato di Toscana, primo Stato europeo, aboliva dal suo ordinamento la pena capitale. Da tale data molti passi avanti sono stati compiuti, ma tanti ne restano ancora da compiere. Debellate la schiavitù e la tortura, almeno nei Paesi segnati da una reale e solida democrazia, la pena di morte rimane l’ultimo residuo del passato da spazzare via.
La pena capitale abbassa la società intera a livello di chi uccide. Anche di fronte a chi ha compiuto crimini orrendi abbiamo il dovere di essere migliori, proprio per confermare che è ingiusto, sempre, uccidere.
Per tali motivi,
SI CHIEDE
Alla Giunta di aderire alle prossime edizioni della giornata internazionale “Città per la vita, città contro la pena di morte”, individuando un monumento o un edificio significativo della città da illuminare al fine di sensibilizzare la società civile alla battaglia contro la pena di morte.
IL CONSIGLIERE
Stefano Bianchi