
Carlo Vichi, presidente Adiconsum Parma e Piacenza, lancia una proposta ai candidati sindaco della città, una sorta di “manifesto” non solo per la salvaguardia dei consumatori, ma anche per una migliore gestione delle problematiche dello smaltimento e della differenziazione dei rifiuti e degli scarti da parte delle aziende.
“Ai candidati sindaco ricordo che I costi delle utenze (gas, luce, idrico), i prezzi dei carburanti dei beni essenziali come gli alimentari stanno subendo aumenti mai visti negli ultimi anni – chiarisce Vichi – dal fenomeno deflazionistico, legato soprattutto alla carenza dei consumi, stiamo passando ad un’impennata dell’inflazione, per ora, giustificata dall’aumento dei costi energetici, dalla mancata libera circolazione dei beni di prima necessità, come il grano, dovuta anche ad una guerra che sta coinvolgendo il mondo intero. I rincari non sono sempre giustificati dall’aumento delle materie prime, ma molto spesso sono dovuti a fenomeni speculativi come evidenziati e denunciati dal Ministro Cingolani: ci auguriamo sia in grado anche di scovarli, pubblicizzarli e sanzionarli nel rispetto delle regole a cui si deve attenere anche il libero mercato e a tutela dei consumatori.”
Per questi motivi Adiconsum e Federconsumatori, componenti il CNCU nazionale, dopo la riunione plenaria delle Associazioni Consumatori e Utenti del 6 aprile scorso, hanno aderito alla manifestazione pubblica regionale del 10 giugno a Bologna, per ottenere impegni e strumenti di contrasto al preoccupante fenomeno che coinvolge tutti i consumatori oltre che i soggetti più deboli e i percettori di reddito fisso: lavoratori dipendenti e pensionati.
“Gli enti locali possono e devono intervenire per le competenze che li caratterizzano: chiediamo di rafforzare decisamente i compiti di sorveglianza per consentire i poteri sanzionatori delle autorità competenti e di Mister Prezzi (controllo, vigilanza e repressione degli abusi e speculazioni) attivando, in collaborazione con Comune, Provincia, CCIAA e Prefettura, un Comitato di sorveglianza sui prezzi – dice Vichi, sottolineando l’importanza di coinvolgere e consultare le Associazioni dei consumatori e le Associazioni delle categorie economiche così come è già avvenuto in passato , attraverso un Osservatorio prezzi autorizzato dall’Istat su di un paniere di beni e di servizi da confrontare con i Comuni vicini – per concordare azioni di contrasto dei fenomeni speculativi che penalizzano non solo i consumatori, ma anche aziende e professionisti.”
A livello locale, bisogna agevolare progetti e azioni di coesione sociale per ridurre i prelievi energetici dalla rete e per contrastare la povertà energetica.
“La Regione Emilia Romagna ha approvato di recente, all’unanimità, la Legge che introduce e favorisce lo sviluppo delle CER (comunità energetiche rinnovabili) e dell’autoconsumo collettivo. Cittadini, imprese, enti locali e associazioni devono essere al centro della transizione energetica, protagonisti di un cambiamento senza precedenti. Vanno favoriti progetti a forte valenza sociale e territoriale con particolare riguardo a coloro che non possono farlo autonomamente per motivi economici.”
Per stimolare e coinvolgere più soggetti che operano sul territorio, Vichi propone di dare vita a momenti formativi e informativi per sensibilizzare i cittadini (intesi come consumatori) sui loro diritti, su come difendersi dai raggiri, dalle truffe e dai comportamenti commerciali scorretti.
“Ma esiste anche il grave problema del sovraindebitamento che sta colpendo molte famiglie con il rischio che cadano nelle mani di usurai o della della malavita organizzata. Pertanto le Associazioni dei Consumatori chiedono un intervento fattivo in modo che i previsti organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento (presenti nelle CCIAA e nelle prefetture) siano pienamente operativi e accessibili a chi si trova in tali condizioni. Anche i comuni per il loro ruolo di vicinanza ai cittadini, dovrebbero prevedere all’interno delle loro strutture, organismi di ascolto, magari in collaborazione con le AA.CC per fornire indicazioni e aiuti”
Con la formazione di commissioni o gruppi di lavoro formate da produttori e consumatori per ridurre la distanza tra chi produce e chi consuma, si possono ottenere prodotti ad alto valore biologico ad un prezzo sostenibile: “L’unione tra produttori e consumatori servirebbe anche a fornire informazioni su come utilizzare gli alimenti e come sceglierli, sostenere la produzione di prodotti biologici.”
Infine, secondo il presidente di Adiconsum Parma, è necessario coinvolgere le aziende presenti sul territorio per effettuare scelte che portino a produrre meno materiali di scarto, cominciando ad utilizzare prodotti eco sostenibili, riducendo la plastica e il packaging sui quali vanno indicate in modo chiaro e trasparente le modalità di smaltimento: “Per incentivare il riciclo e il riuso dei materiali di scarto, si possono aumentare e migliorare le aree di raccolta e fornire le adeguate informazioni ai cittadini.”