Legittima la nomina dei revisori

SMA MODENA
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(non più in homepage)
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24/03/2011

Il Tar di Parma ha respinto il ricorso dei consiglieri comunali di opposizione sulla nomina ritenuta illegittima dei due revisori dei conti deliberata dopo che il Consiglio comunale era stato sciolto dal Presidente Elvio Ubaldi e riconvocato dal vice Franco Cattabiani.
Si ricorderanno le aspre polemiche scaturite su tale delibera (leggi gli interventi di Ubaldi e del segretario Pinzuti, e del PD Un colpo di mano indegno della nostra città”).
La nomina dei revisori dei conti è quindi legittima.

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24/03/2011
h.17.00

Nomina revisori, il Tar respinge la sospensiva

“La nomina dei revisori dei conti del Comune di Parma per lo scorcio del triennio 2009-2012 era iscritta al punto 79 dell’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale del 21/02/2011, per cui appare legittima la trattazione in tale seduta”. Comincia così, con queste parole, l’esito finale dell’ordinanza del Tar sul ricorso presentato dall’opposizione contro il Comune di Parma rappresentato e difeso dall’avvocato Giorgio Cugurra. Una nomina legittima perché corrisponde, continua l’ordinanza, “a un principio generale di funzionamento degli organi collegiali la necessaria trattazione dei punti all’ordine del giorno, a nulla rilevando il mutamento nella presidenza nella medesima seduta”.
Il ricorso chiedeva l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della delibera del Consiglio comunale del 21 febbraio scorso, quando la maggioranza chiese ed ottenne di continuare la seduta per nominare il nuovo collegio dei revisori dei conti, dopo le dimissioni del precedente. Scelta che aveva indotto la minoranza e il presidente del Consiglio comunale ad uscire dall’aula.
Ma secondo il Tar non sussistono i presupposti per sospendere la delibera: “Ritenuto, inoltre – conclude l’ordinanza – che il secondo motivo del ricorso non presenta elementi che fanno propendere per il suo accoglimento, essendo stata sostanzialmente rispettata la facoltà per la minoranza – implicita nella regola dl “voto limitato” sancita dall’art.234 del decreto legislativo 267/2000 e ripersa dallo Statuto del Comune di Parma – di esprimere uno dei revisori dei conti del’ente locale”.
Il commento del vicesindaco Paolo Buzzi – “Soddisfazione per l’ordinanza del Tar che ha recepito le ragioni con cui la maggioranza ha nominato i revisori dopo le dimissioni del precedente collegio”. A commentare il pronunciamento sul ricorso presentato dall’opposizione è il vicesindaco Paolo Buzzi.
Buzzi sottolinea come la soddisfazione sia dovuta in primis perché “in questo modo viene garantito il controllo contabile dell’ente, nonostante lo stillicidio di accuse di illegittimità e arroganza dell’opposizione”.
Al contempo però il vicesindaco esprime rammarico per il ricorso alla magistratura da parte della minoranza: “Aldilà dell’episodio in sé – dice Buzzi – occorre riflettere sulla consuetudine che alcune forze politiche hanno di ostacolare o bloccare l’azione amministrativa attraverso il metodico deposito di ricorsi, esposti, denunce, tese a coinvolgere la magistratura in questioni che sono in realtà puramente politiche. E’ questo un metodo scorretto – continua il vicesindaco – che dimostra una politica labile e inconsistente”.
Infine Buzzi auspica che “a questo punto l’opposizione esprima al più presto il terzo membro del collegio revisore, riserva sempre rispettata dalla maggioranza e dall’Amministrazione”.

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Prendiamo doverosamente atto dell’ordinanza del T.A.R..
La pronunzia non definisce il ricorso perché, per sua natura, ha solo la funzione di decidere sulla richiesta di sospendere gli effetti della deliberazione impugnata.
La decisione definitiva si avrà con la sentenza, che speriamo – e i Legali si attiveranno in tal senso – venga pronunciata nei tempi i più stretti, come richiede la stessa natura della controversia.
In ordine alla pronunzia di ieri abbiamo dato mandato ai Legali di valutare l’impugnazione in Consiglio di Stato.
Ci pare, infatti, che vadano approfonditamente considerate due circostanze: lo scioglimento della seduta da parte del Presidente del Consiglio Comunale, e la previsione dell’art. 234 T.U.EE.LL., che impone l’elezione contemporanea di tutti e tre i componenti del Collegio dei Revisori.
Da un lato, infatti, riteniamo che dichiarata chiusa la seduta da parte del Presidente, la medesima non poteva essere proseguita da nessuno, neanche da un Vice Presidente, non ricorrendo i presupposti della supplenza del Presidente da parte di quest’ultimo; dall’altro, ci pare che la legge richieda l’elezione – contemporanea – dei tre componenti del Collegio dei Revisori.
Se la deliberazione non rispetta questo obbligo, ci pare illegittima, quand’anche sia stata osservato il meccanismo del “voto limitato”. Questo meccanismo è essenziale per garantire il diritto delle minoranze di nominare uno dei tre Revisori, ma va applicato (e, in realtà, è applicabile solo) nel contesto dell’elezione – contemporanea – dei tre Componenti del Collegio medesimo.
Ciò premesso, come abbiamo sempre detto e ribadito, l’iniziativa giudiziaria è a difesa dei diritti dei Consiglieri e delle regole di funzionamento dell’istituzione. Ed è per queste ragioni che svilupperemo l’azione giudiziaria in tutta la sua ampiezza.
Non di meno, per le stesse ragioni, non ci sottrarremo al confronto per comporre il dissenso, sempreché le soluzioni siano equilibrate e attente alla certezza e alla condivisione delle regole per il futuro funzionamento del Consiglio Comunale.

Marco Ablondi, Maria Teresa Guarnieri, Giorgio Pagliari, Pierpaolo Scarpino, Franco Torreggiani, Carla Mantelli, Matteo Caselli, Gabriella Biacchi, Maurizio Vescovi, Giuseppe Esposito Crialesi, Giuseppe Massari, Maria Rita Zennaro, Massimo Iotti

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Moine e Pantano: “Una Sinistra disfattista e che disprezza l’interesse comune della Città di Parma”.

“È l’ennesima sconfitta del partito del tanto peggio tanto meglio, di chi, come il Pd di Parma ed i suoi seguaci, antepone gli interessi, politici, di pochi a quelli di tutti”.
Commenta così la “prima sommaria deliberazione” del Tar circa la “Nomina dei Revisori dei Conti del Comune di Parma per lo scorcio del triennio 2009-2012” che da ragione alla maggioranza e impone uno stop al ricorso della minoranza, Pd in testa, che aveva richiesto l’annullamento della delibera, Massimo Moine, vice coordinatore vicario provinciale del PdL e consigliere comunale azzurro.
“Ormai nella minoranza è invalsa la pratica, pur di ostacolare il cammino dell’amministrazione comunale, di danneggiare l’interesse della Città di Parma. Una pratica a cui il Pd ci aveva già abituato, cronicamente a corto com’è di proposte alternative concrete per il governo della cosa pubbllica; quanto al resto delle opposizioni in Consiglio comunale è ormai chiaro che hanno preferito appiattirsi sulle posizioni disfattiste del PD rinunciando a distinguersi nel fare opposizione in modo critico ma propositivo per il bene della città e non di una sola parte. Continuino pure così perché in questo modo la maggioranza dei parmigiani non guarderà a loro al momento della scelta di chi li dovrà amministrare”.

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Tar: Il Comune aveva ragione sulla nomina dei revisori
Dopo che il Tar ha dato ragione al Comune sulla nomina dei revisori rigettando il ricorso dell’opposizione, a dovere delle scuse all’Amministrazione e alla città non è solo chi nelle scorse settimane ha parlato di “Golpe” (Mantelli), “Gravissimo strappo istituzionale” (Pagliari), “Colpo di mano indegno della nostra città” (Garbi e Dodi), ma tutti coloro che strumentalmente hanno rivolto esposti al Prefetto e ricorso, per puro ostruzionismo, contro una delibera legittima e a norma di regolamento.
Tutta l’opposizione dovrebbe chiedere scusa per aver abbandonato di corsa il Consiglio Comunale per cercare di impedire la nomina dei revisori dei conti del Comune e dovrebbe avere l’onestà di riconoscere di aver lanciato accuse gravi e infondate.
A dover chiedere scusa oggi è anche chiunque si sia prestato sia in Consiglio Comunale che al di fuori di esso a montare una campagna diffamatoria che aveva come unico scopo di danneggiare la città ostacolando la realizzazione di 900 alloggi di edilizia sociale.
A Parma c’è purtroppo chi pensa che gettare fango su tutto e su tutti sia uno strumento di lotta politica. Anche oggi si è dimostrato come questo modo di fare quanto possa diventare un boomerang.

Gianfranco Zannoni
capogruppo di Impegno per Parma

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Revisori: Tutto regolare, Tar dà ragione al Comune e torto all’opposizione
Parma Civica: “Dopo i fondi ex-metro, altra batosta per centrosinistra”

Un’altra batosta per il centrosinistra. Quindici giorni fa, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso della Regione che voleva far perdere a Parma i 70 milioni che il sindaco Vignali ha ottenuto dal Governo per realizzare opere alternative alla Metro.
Oggi il Tar respinge il ricorso dell’opposizione sulla nomina dei Revisori dei Conti del Comune, necessaria per avviare il piano di edilizia sociale per le famiglie e le fasce più deboli.
Due brutte batoste per un centrosinistra che per puro calcolo politico ha rischiato di creare gravi danni alla città.
Due brutte batoste per un centrosinistra che sta cercando di creare un clima di allarmismo e terrorismo psicologico.
Due batoste bruttissime per un centrosinistra che pensa che ingolfando tribunali, prefetture, procure di denunce, esposti, comunicati si possa vincere una partita politica che non si riesce a vincere con le idee e i progetti per la città.
Hanno fallito un’altra volta.
La sentenza del Tar conferma che il Comune di Parma ha agito nella più totale correttezza.
Questo conferma l’imprudenza di chi quel 21 febbraio aveva abbandonato il Consiglio comunale per ostruzionismo e di chi aveva arbitrariamente dichiarato chiusa una seduta che le norme non consentivano di chiudere. La legittima, come riconosciuto dal Tar, decisione dei consiglieri di maggioranza di procedere, gli ha probabilmente evitato di compiere un atto grave e perseguibile.

Parma Civica
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La segreteria Provinciale UDC, interviene, tramite il coordinatore provinciale Mirko Dolfen, esprimendo soddisfazione per l’ordinanza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dalle opposizioni in consiglio comunale riguardante la nomina dei revisori.
“È un fatto positivo che venga riconosciuta la legittimità dell’atto compiuto dall’amministrazione su un tema così delicato quale la nomina dei revisori, pur se appare irrituale, e a dire il vero eccessivo, che a doverlo
assicurare sia dovuto essere stato il TAR.
La macchina della giustizia in Italia risulta gia’ abbastanza appesantita da procedure e burocrazie, che la rendono più lunga e farraginosa del dovuto soprattutto se confrontata agli altri paesi europei. Ed un ricorso
sistematico ai tribunali per definire questioni che hanno, in molti casi, una valenza squisitamente politica certo non fa che congestionare ulteriormente un apparato già sotto sforzo.
L’invito che ci permettiamo quin di di rivolgere a chi persegue il proprio mandato di amministratore, è quello di valutare con attenzione quali casi esporre all’attenzione di tribunali e procure e quali no. Anche perché il costo
di tali attività di indagine, a dire il vero assai oneroso, non fa che aumentare il peso già alto sostenuto dai cittadini e dalle famiglie attraverso le tasse per le spese della giustizia.”

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