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03/04/2011
h.19.40
Ci piacerebbe che i cittadini comprendessero, che fossero attenti, per un minuto soltanto.
Ancora una volta abbiamo ascoltato parole al vento, mentre è tempesta quella che bussa alla nostra porta, poco oltre il casello dell’A1.
Vorremmo farvi comprendere con chi abbiamo a che fare e che senza un ribaltamento, una sollevazione democratica, una ripulsa generale, per noi non c’è futuro, non c’è strada percorribile per le persone per bene.
L’Istituto Tecnico per Geometri Rondani ha organizzato un grande e bellissimo convegno sui rifiuti, con grandi capacità tecniche, in regia i ragazzi della Quinta I, un grande evento snobbato dai media, troppo abituati ai rinfreschi e alla ragazze in gonna corta.
Bene, fra i relatori Maurizio Impallomeni, del dipartimento sanità pubblica, fra coloro che anche oggi confermano la validità “sanitaria” dell’inceneritore di Parma, un impianto che insomma è a norma di legge e rimane al di sotto dei limiti.
Che alla domanda fatale sentite cosa afferma: “Io non lo posso fermare. Lo deve fare il sindaco”.
Capite come viene giocato dai nostri decisori un tema di questa importanza.
Ribadendo la passione per il tennis tavolo, in un increscioso batti e ribatti, con noi in mezzo a fare da rete, oppure da pallina sconquassata.
Ieri il sindaco ha ribadito il suo essere incompetente: “Tocca alla Provincia”.
Ieri l’altro Bernazzoli dal suo lontano ufficio ha ripetuto la stessa litania: “Noi abbiamo finito il nostro ruolo. Il sindaco lo può fermare. Basta una lettera a Iren”.
Il sindaco è la prima autorità sanitaria, ma afferma che può agire in tal senso se i “tecnici” (leggi Arpa o Usl) gli scrivono parole chiare sui rischi.
Impallomeni sfugge al suo ruolo.
Abbiamo capito che tutti stanno facendo finta di niente, un gruppo numeroso di gnorri, gli attimi fuggenti in attesa dell’inaugurazione in pompa magna, poi la cenere, i fumi, le diossine, ricopriranno tutto, anche le polemiche.
Ci piacerebbe che i cittadini capissero, approfondissero, riflettessero, una volta di più, una volta per più tempo, e si domandassero in fondo all’anima se si sentono rappresentati, difesi, tranquilli, con questi amministratori, con questi decisori, con questi controllori.
Ieri siamo stati anche noi al Rondani e le parole degli esperti di turno sono le stesse ripetute a sfinimento. Cautela, attenzione, pazienza, percorso.
Ne abbiamo piene le tasche di questi signori dell’attesa, che non sanno che parlare di numeri evanescenti, ma non si presentano mai al capezzale dei nostri cari.
Dov’è il principio di precauzione, chi lo ha celato per sempre ai loro occhi?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
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Approfondimenti:
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