
31/05/2011
h.18.20
Viviamo in un mondo alla rovescia dove secondo alcuni manager il monetarismo è prioritario rispetto al diritto alla vita. E così a Parma accade l’impensabile, la società monopolista Iren SpA sorta dalle ceneri delle ex-municipalizzate locali che ricava proventi tramite concessioni pubbliche per la gestione dei servizi locali, apprendiamo dai media che, intende chiedere il risarcimento del danno d’immagine a un’associazione di cittadini (GCR) perché questi fanno educazione civica o usano l’opinione del boicottaggio per sensibilizzare le persone sul tema della gestione corretta dei rifiuti.
“Parma in MoVimento” è dalla parte dei cittadini, coloro i quali dovrebbero essere i legittimi proprietari dei servizi pubblici, poiché noi paghiamo acqua, rifiuti ed energia e non i manager nominati discrezionalmente dai Sindaci.
Riteniamo che l’intenzione di adire per vie legali contro il GCR sia il frutto di un decadimento morale e l’assenza di coscienza civica, questa intenzione è la conferma evidente di una regressione feudale della gestione della cosa pubblica iniziata con una riforma amministrativa degli anni ’90 che anziché introdurre maggiore democrazia applicando la Costituzione italiana, il legislatore ha applicato la strada opposta accentrando poteri nelle mani di pochi, ridurre la trasparenza e usurpare i beni pubblici a norma di legge anche per mezzo dell’uso del diritto privato in ambito pubblico.
Il rischio di degenerare in un sistema feudale è ormai realtà. Bisogna invertire la rotta restituendo la democrazia al popolo sovrano, anche introducendo forme efficaci di azionariato diffuso popolare per consentire agli utenti di gestire direttamente i propri beni, l’opposto di quello che accade oggi.
Forse, bisogna ricordare le priorità costituzionali: diritto alla vita e tutela dei beni pubblici sono prioritari all’iniziativa economica privata e lo Stato sociale non può esser messo da parte rispetto alle regole contabili, in sostanza i soldi non valgono più della vita umana e gli Enti locali hanno l’obbligo di essere arbitri e garanti di tali principi. Quando gli Enti partecipano in SpA i conflitti sono evidenti, ma amministratori e funzionari hanno l’obbligo politico, etico e morale di applicare la Costituzione sulla quale hanno giurato pena il tradimento alla Repubblica.
“Parma in MoVimento” esprime enorme solidarietà ai cittadini attivi del GCR e studierà eventuali sostegni o azioni politiche a tutela della libertà d’opinione e di azione coerente coi principi della nostra Costituzione sempre più dimenticata da chi ci amministra.
Giuseppe Carpentieri
“Parma in MoVimento”
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