“Amministrare a 5 Stelle”

SMA MODENA
lombatti_mar24

21/04/2014

E’ molto composta la risposta che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti dà a Casaleggio (leggi intervista di Casaleggio, leggi “Io al posto di Pizzarotti o chiudo l’inceneritore o vado a casa”), senza nemmeno citarlo, dalla sua pagina Facebook: “Amministrare a 5 Stelle. Penso che non sia semplice far capire che cosa vuol dire amministrare una città. Una città che aveva 870 milioni di debito che, in meno di due anni, è stato ridotto di quasi la metà.
Amministrare non è solo proporre la propria idea di politica: è attuare quell’idea. Un’idea che deve essere il più possibile compatibile con la realtà. Amministrare vuol dire rappresentare tutti i cittadini, essere l’istituzione di chi ti ha votato e di chi non ti ha votato, vuol dire non essere il sindaco di una parte, ma essere il sindaco di tutti. Amministrare vuol dire calarsi nella politica reale, lavorare duramente affrontando i problemi, intraprendere con coraggio la strada che si ritiene migliore per la propria città, la più giusta e la più equa.
E’ affrontare problemi reali, a volte, vuol dire anche non vincere alcune battaglie. Vero. Ma questo non vuol dire tradire un ideale. Non conta solo il risultato ottenuto per i cittadini, ma anche che l’idea di politica che si vuole lasciare per la propria città.
Tutto questo significa amministrare in piena sintonia con i valori del Movimento. Con umiltà, serietà e coraggio, sapendo che solo con l’esempio si possono coinvolgere veramente le persone. Ma fintanto che non si governa tutte queste cose non si possono capire, senza viverle ogni giorno sulla propria pelle non si capiranno mai.
Parma merita rispetto, i parmigiani meritano rispetto. Nulla, per me, è più importante della mia città e dei miei concittadini. E sono i fatti che lo dimostrano. Ecco i più significativi degli ultimi due anni: clicca qui!“.

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21/04/2014
h.17.00

Raccontata da Gianroberto Casaleggio l’esperienza dell’M5S a Parma è un fallimento la cui responsabilità ricade unicamente sul sindaco Federico Pizzarotti, che non ha impedito all’inceneritore di funzionare dopo averne promesso la chiusura in campagna elettorale.
Per Casaleggio, Pizzarotti ha tradito nei fatti il movimento e per questo va scaricato.
La questione è però un’altra. Riguarda i principi stessi e il metodo con i quali il movimento di Grillo opera. Qui a Parma è stato promesso ai cittadini ciò che una persona preparata e competente, che si candida ad amministrare una città, avrebbe immediatamente riconosciuto come cosa impossibile da realizzare (lo smantellamento dell’inceneritore quasi ultimato). Grillo si è fatto garante della promessa impossibile a suo modo, dicendo ai parmigiani che Parma era la Stalingrado d’Italia e che l’inceneritore sarebbe partito solo passando sul cadavere di Pizzarotti. Adesso Grillo e Casaleggio sono passati a riscuotere. Vogliono il cadavere politico del sindaco e vogliono che il movimento esca bene dalle macerie amministrative della città.
Perché a Parma non c’è solo l’inceneritore e sono molti i settori in cui i 5 Stelle hanno fallito. Lo dico da capogruppo Pd in consiglio comunale e da opposizione quindi: il fallimento di Pizzarotti non è quello di un singolo, ma di un movimento che si propone di cambiare le cose, fare l’interesse della gente e abbattere il sistema dei partiti con persone impreparate, senza esperienza né capacità. Dei perfetti sconosciuti intercambiabili e revocabili dai loro incarichi, come sottolinea compiaciuto lo stesso Casaleggio al Fatto Quotidiano.
Questa finta democrazia orizzontale, da rivoluzione culturale cinese, non può funzionare (lo si vede a Parma e in Parlamento con le espulsioni) ma fa molto comodo al vertice 5 Stelle.
Che la propone con forza anche per l’Europa.

Nicola Dall’Olio
candidato Pd alle europee 2014
circoscrizione nord-est