
13/02/2015
h.14.50
Questa mattina presso la sede dell’Unione Parmense degli Industriali (Parma, Strada al Ponte Caprazucca, 6/a) il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli, il Presidente della Provincia di Piacenza Francesco Rolleri, il Presidente dell’Unione Parmense Industriali Alberto Figna e il Presidente di Confindustria Piacenza Emilio Bolzoni hanno messo a fuoco la richiesta dei due territori emiliani e del loro sistema imprenditoriale a Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), affinchè vengano fatti fermare anche a Parma e Piacenza i treni speciali ad alta velocità che la società ha organizzato come potenziamento del collegamento con il capoluogo lombardo durante il periodo di svolgimento di EXPO Milano 2015.
L’offerta Trenitalia in occasione di Expo prevede infatti, per il territorio regionale, 14 Frecciarossa che fermano su Bologna e 11 su Reggio Emilia. Di queste, nessuna ferma a Parma o Piacenza e, al momento, nessun treno, né interregionale né regionale, è stato previsto in aggiunta a quelli ordinari già molto affollati. Unica opzione quindi per chi proviene da Parma e Piacenza e deve raggiungere il sito dell’Esposizione, resta il collegamento stradale, anche in questo caso utilizzando però i percorsi già esistenti, dal momento che nessun metro di strada è stato aggiunto sulla direzione nord-sud.
Su questi temi, è opinione condivisa tra le Istituzioni intervenute che un collegamento rapido su ferrovia tra le due città e Milano si configurerebbe come efficace proposta alternativa alla strada per visitatori ed operatori, evitando così che i flussi di persone provenienti da Piacenza e Parma e indirizzati a Rho possano generare incremento del traffico ed inquinamento.
La disponibilità di ulteriori strutture ricettive vicine al sito dell’Esposizione Universale rappresenta poi una necessità di rilievo per gli organizzatori di Expo allo scopo di accogliere i milioni di visitatori attesi; in tal senso, Piacenza e Parma rappresentano due territori prossimi a Milano e in grado di offrire un sistema di accoglienza di qualità.
I sistemi agroindustriali dei due territori emiliani esprimono poi, proprio sul tema del cibo e della nutrizione, eccellenze riconosciute in ambito mondiale con un potenziale di attrattività fortemente significativo.
Infine le fermate dei treni ad alta velocità nelle stazioni di Piacenza e Parma, che le attuali caratteristiche strutturali del tracciato ferroviario già rendono possibili, garantirebbero l’accessibilità da parte dei visitatori di Expo alle tante iniziative di rilievo che i due territori hanno pianificato per tutta la durata dell’Esposizione Universale, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.
Le dichiarazioni:
Il sindaco di Parma Pizzarotti: “Parma e Piacenza stanno già ragionando come area vasta. Parma si inserirà nell’Expo con numerose iniziative quali la Mille Miglia, le Frecce Tricolore, il Festival del Prosciutto, il Festival Verdi…”
Il Presidente della Provincia Fritelli: “La nuova riforma delle Provincia obbliga i territori a parlarsi, come in questa occasione, e ciò è molto positivo. Oggi stiamo parlando di unitarietà tra Parma e Piacenza”.
Il senatore Giorgio Pagliari (Pd): “Le fermate dei treni ad Alta Velocità dovrebbero avere dei correttivi per consentire, vista l’importanza che sta assumendo questo trasporto, un equilibrato sviluppo del territorio. Si potrebbe pensare di alternare le stazioni dell’AV in alcune tratte in modo da coinvolgere altri capoluoghi”.
Il consigliere regionale Fabio Rainieri (Lega Nord): “Abbiamo depositato un’interrogazione in Regione per chiedere alla Giunta di impegnarsi in questo progetto. Puntiamo ad un documento unitario condiviso da minoranza e maggioranza”.
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14/02/2015
Ho letto la proposta che arriva da Parma e da Piacenza rispetto alla possibile sosta in queste due città dei treni ad alta velocità. Ho sempre pensato che ragionare per campanile sia una cosa poco sensata ed allora vorrei dare un contributo avendo letto tante cose, in questi mesi di lavoro, sul funzionamento della nostra stazione AV e su questi treni.
I raccordi con le città che non hanno una stazione come la nostra (Mo, Pr, Pc) sono nati per due principali ragioni: l’emergenza (blocco della linea AV e necessità di bypass) ed il futuribile uso per le merci (avendo i recettori di merci sulla linea storica). Non sono quindi raccordi adatti ad un uso ordinario e tra tempi di percorrenza e di precedenza il risultato sarebbe quello di rallentare di 15/20 minuti (a fermata) il treno.
Oltre a generare un intasamento sulle linee locali ed un rallentamento complessivo di tutta l’utenza provienente da sud. Con le altre città una proposta di lavoro si può fare, se si superano i campanili. Aumentare le frecce bianche sulla linea storica, lavorare su servizi (bus) per collegare la linea storica alla stazione Mediopadana (a Reggio a breve presenteremo il progetto) o le altre città, avendo anche il comodo vantaggio di lasciare a casa la macchina. Purtroppo esiste ancora chi vuole una piccola infrastruttura in ogni città (aeroporti, stazioni AV) senza comprendere che è antieconomico e privo di logica, se si vuole pensare una mobilità intelligente.
Mirko Tutino
assessore alla mobilità del Comune di Reggio Emilia