“Il Parma non merita questa classifica”

SMA MODENA
lombatti_mar24

02/10/2014
h.18.00

Dopo la prima partita da titolare (allo stadio Ennio Tardini contro la Roma, mercoledì scorso) e il primo gol in Serie A (lunedì a Udine, dove si è anche procurato un rigore), per il diciottenne Josè Mauri, il ragazzo arrivato al Parma Fc dall’Argentina all’età di quattordici anni, oggi è stato il giorno della prima conferenza stampa.
“E’ un momento personale molto bello, che non mi immaginavo così bello. A diciotto anni non posso chiedere altro. Tecnicamente se ti metti di fianco a Pjianic è dura. Secondo me finora non si è vista quella differenza tra il ragazzino e gli altri. Io non mi sento così ragazzino vicino a loro. Poi, se confrontiamo tecnica e ritmo, si può sempre e ancora migliorare. Con la Roma – ha descritto il suo momento il centrocampista Crociato – era la mia prima partita in Serie A. Erano sette mesi che non facevo novanta minuti. Secondo me devo migliorare a tenere il ritmo della partita. Poi, tecnicamente ci si affina sempre. Devo ringraziare i tecnici che ho avuto nel Settore Giovanile, che hanno creato quello che sono oggi”
Innestandosi su un carattere già solido: ”L’ho dimostrato a venire in Italia a quattordici anni. Ho sempre avuto fame e voglia di arrivare. Nelle giovanili ho giocato con calciatori molto bravi, con cui abbiamo vinto il campionato italiano Allievi. La differenza, per emergere, poi, la fanno fame, voglia e responsabilità. Io non ho mai voluto abbandonare Parma. Qui si sta bene. L’anno scorso ho fatto sei mesi di panchina a imparare; anche se sei giovane, però, non piace rimanere in panchina. Ho riflettuto un po’ e ho detto, me la gioco”.
Il suo spirito è anche quello del gruppo di mister Donadoni, ha assicurato Josè: ”La fame, la voglia, il gruppo e la squadra. E’ un nostro obiettivo comune. Sono convinto che questa squadra ha fame e non si merita questa classifica”.
Spiegandola propria trasformazione tattica in campo: ”Nell’amichevole di fine agosto a Carpi se mi vedevano, si domandavano <Questo dove l’hanno preso?>. In pre-campionato ho fatto la mezz’ala destra, ora sono a sinistra. Non so per quali motivi mi trovo molto meglio a sinistra. In un allenamento che abbiamo fatto l’ho detto a Luca Gotti, il vice di Donadoni. In questo ruolo si corre tanto. E’ quello che piace a me. Ti toglie le responsabilità di giocare come mediano. In mezzo al campo penso di non essere ancora pronto per gestire i ritmi della squadra. Il mister ha fatto bene a mettermi in questo ruolo, libero. Mi piace questa posizione, muovermi per cercare lo spazio, ricevere la palla e fare gol. Antonio Cassano prima della partita mi dà indicazioni di avere personalità, di cercare la palla e di trovare lo spazio perché con lui la palla arriva sempre. Le prestazioni che ho fatto mettono in difficoltà il mister, è quello che voglio io è il mio compito Con Afriyie Acquah corriamo e cerchiamo di recuperare tanti palloni, allargandoci quando il mediano ha la palla. Da bambino il mio riferimento era Mascherano, perché giocavo da mediano. Ora gioco alla Marco Parolo, il mio riferimento adesso è lui, come vuole il mister, facendomi vedere anche i suoi video”.
Se chiamasse un grande club come la Juventus ?
“La Juve non mi ha mai chiamato e se chiama rispondo <Pronto>, come si risponde a tutti”.