“Il nuovo segretario provinciale del PD dovrà essere un buon allenatore”

SMA MODENA
lodi1

13/04/2015

Intervista a Enrico Mari, segretario del Circolo del Pd di Traversetolo, uno dei nomi oggi più accreditati a successore del dimissionario segretario provinciale del Pd Alessandro Cardinali.

Alessandro Cardinali eletto consigliere regionale si dimetterà da segretario provinciale del PD. Che percorso ha intrapreso il Partito Democratico di Parma per la sua sostituzione?
Lo Statuto del PD prevede l’incompatibilità tra la carica di segretario provinciale e quella di consigliere regionale. Le dimissioni di Cardinali sono quindi un atto formale ed è giusto, che sia l’Assemblea provinciale a decidere se eleggere direttamente un nuovo Segretario o indire un congresso con lo scioglimento di tutti gli organismi dirigenti provinciali eletti nel 2013.
Prima di prendere questa importante decisione, nell’ultima Assemblea Provinciale è stato dato mandato al Segretario Cardinali di effettuare una serie di consultazioni per capire se esiste la possibilità di convergere su un nome ampiamente condiviso dalla maggior parte del nostro Partito in modo da poter arrivare alla prossima Assemblea con una candidatura unitaria.

Il tuo nome è oggi uno di quelli più accreditati per ricoprire la carica di Segretario Provinciale. Nel caso fossi eletto che partito vorresti a Parma?
Al netto di tutti i rumors e delle ricostruzioni giornalistiche, credo che in questa fase la cosa migliore che tutti noi possiamo fare è quella di considerarci a disposizione del Partito.
La necessità è quella di individuare un nome che possa essere il più rappresentativo possibile di tutte le sensibilità del nostro partito e di tutto il territorio provinciale. Ciò sarà possibile solamente se ciascuno di noi anteporrà, anche alle proprie legittime ambizioni personali, l’interesse del PD che mai come in questo momento deve mostrarsi unito per superare le sfide che gli si prospettano davanti.
Al tempo stesso dobbiamo però eleggere un segretario che abbia una propria autonomia decisionale e una buona conoscenza del Partito perché il rischio è anche quello che, pur di arrivare ad una condivisione la più unitaria possibile, si finisca con un compromesso al ribasso che porterebbe ad eleggere un segretario che pur garantendo tutti non riuscirebbe a costruire nulla per il futuro.
Spero sia possibile fare un dibattito libero da condizionamenti mentali. Troppo spesso inquadrare le persone in base a presunte logiche di appartenenza o di corrente non consente di valutare con oggettività la situazione e porta il più delle volte a trasformare quella che dovrebbe essere un confronto sui contenuti a una mera guerra tra bande.
I cittadini di Parma credono nel progetto del PD, i dati elettorali anche recenti ce l’hanno confermato. Purtroppo molto spesso il nostro gruppo dirigente è rimasto invischiato in dibattiti autoreferenziali allontanando le persone che avrebbero, invece, voluto avvicinarsi a noi. Penso sia ora di uscire da questa spirale.

Sembra che buona parte del PD cittadino, anche in vista delle Amministrative che si terranno a Parma nel 2017, preferisca un segretario proveniente dalla città in modo da poter meglio governare la scelta del prossimo candidato Sindaco. Tu che idea ti sei fatto?
Non so dire se le valutazioni del Pd cittadino siano di questa natura. Obiettivamente mi sembra un po’ prematuro il dibattito sul candidato sindaco di Parma e mi sembrerebbe illogico legare le due questioni.
Credo che il prossimo segretario provinciale dovrà sostenere e valorizzare il lavoro fatto dal PD cittadino che da qualche mese ha intrapreso un interessante percorso partecipato di ascolto del territorio e che sta portando molte persone, compresi molti che non sono nemmeno iscritti al nostro partito, a confrontarsi con noi per capire quali sono i problemi di questa città che il sindaco Pizzarotti e la sua Giunta fanno finta di voler scaricare su altri.
Ma allo stesso tempo è necessario un maggior raccordo tra l’azione politica in città e quella del partito in provincia.

Renziani, bersaniani, civatiani, etc.. sono solo “categorie” e polemiche giornalistiche o il PD è davvero un partito balcanizzato come sembrerebbe il più delle volte?
Le “categorie” a cui tu fai riferimento nascono inevitabilmente ogni qualvolta celebriamo un congresso dato che in quell’occasione ciascuno di noi è legittimamente chiamato a sostenere un candidato piuttosto che un altro. Io continuo a ritenere un valore il fatto che il PD sia un partito capace di discutere. Quello che a volte viene a mancare, purtroppo, è il senso di comunità che dovrebbe legarci tutti indipendentemente dalla “squadra” in cui giochiamo la partita congressuale.
A Parma questo spirito di “squadra” obiettivamente manca e credo che il primo obiettivo del prossimo segretario provinciale sia provare a rimetterlo in campo. Un po’ come fa l’allenatore… e mai come in questo momento, a Parma, vediamo l’importanza di avere un allenatore capace di tenere insieme un team nei momenti di difficoltà.

Andrea Marsiletti